LA MODA JUNIOR NEL 2022-23 (Preview)
maggio 12 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Economia, NewsCommercio con l’estero nel 2022
Secondo le elaborazioni effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda per SMI, se si circoscrive l’analisi al solo abbigliamento per neonati (per il quale si possono isolare le voci doganali di pertinenza e, quindi, i flussi commerciali con l’estero per Nazione), nel 2022 le vendite estere di moda bebè – dopo la crescita sostenuta, pari al +18,8%, sperimentata nel 2021 – hanno subito un’inversione di tendenza. Con riferimento all’intero anno 2022, l’export di moda bebè archivia un decremento nella misura del -6,2%, portandosi a circa 159,6 milioni di euro.
Con riferimento agli sbocchi commerciali, si sottolinea come sia le aree UE sia quelle extra-UE si siano rivelate in calo per il comparto (-7,2% e -5,0% rispettivamente). L’incidenza media delle vendite oltre i confini dell’Unione sul giro d’affari complessivo è del 45,1%, mentre l’export verso i mercati europei copre il restante 54,9%.
Sul dato di comparto pesa la dinamica dei principali partner europei, che hanno registrato un andamento negativo nel 2022. Svizzera, Spagna e Francia, primi tre paesi di destinazione per la moda bebè, presentano tutti degli arretramenti, rispettivamente del -4,9%, del -7,1% e del -5,6%. In quarta posizione troviamo la Germania che, in contrasto rispetto al dato medio, evidenzia una crescita del +8,1% ed assorbe il 6,1% di comparto. Seguono Regno Unito (-5,6%), Romania e Grecia, con variazioni queste ultime due ancora peggiori (flettono del -26,4% e del -19,2%). Gli stessi Emirati Arabi, che erano cresciuti di oltre il +113% nel 2021, perdono il -35,4% nel 2022.
In controtendenza rispetto al trend generale, tra i primi 15 “clienti” della moda bebè troviamo, oltre alla sopra citata Germania, gli Stati Uniti, saliti in ottava posizione, in aumento del +26,6% e la Corea del Sud in undicesima posizione (+17,0%). Anche per la Russia si rileva – inaspettatamente, dato il conflitto russo-ucraino ancora in corso – una dinamica favorevole (+6,9%): va peraltro ricordato che per anni il mercato Russo è stato il primo sbocco del childrenswear italiano. Vivaci variazioni positive sono state registrate dai Paesi Bassi e dalla Polonia, che crescono rispettivamente del +26,6% e del +51,5%, sebbene rappresentino entrambe meno del 3% delle esportazioni di comparto.
Passando ora ad analizzare le importazioni dall’estero in Italia, sempre con riferimento al solo abbigliamento bebè, si evidenzia, invece, un vivace aumento, nella misura del +34,8%. La dinamica positiva si riscontra per tutti i primi 15 paesi fornitori: la Cina si conferma il primo supplier con un’incidenza sul totale importato di comparto pari al 21,5% e mostra una variazione positiva del +30,6%; la Spagna, secondo paese di approvvigionamento, guadagna il +52,7%; segue il Bangladesh, con una crescita del +36,7%. Al quarto posto troviamo la Francia, in aumento del +13,0%, davanti all’India, che archivia un +35,0%. I flussi provenienti dai Paesi Bassi registrano un aumento del +75,7%, risultando il sesto fornitore di comparto con un’incidenza del 6,2% sul totale importato. Crescite consistenti si registrano anche per la Germania (+55,4%), per la Bulgaria (+48,1%) e per l’Ungheria (+206,0%), sebbene questi paesi detengano ciascuno una quota delle importazioni inferiore al 2,5%.
Indicazioni dal mercato italiano
Secondo le rilevazioni di Sita Ricerca effettuate per conto di SMI, nell’anno solare 2022 il sell-out di moda junior (accezione questa che comprende l’abbigliamento in maglia e tessuto per ragazzi/e di età tra 0-14 anni, intimo ed accessori inclusi) cresce del +4,6% a valore e del +2,8% a volume sul 2021. Sotto il profilo merceologico, in particolare, in termini di spesa il segmento ‘bambino’ guadagna il +4,8%, il segmento ‘bambina’, strutturalmente preponderante, il +5,3% e infine il neonato il +2,0%. Nonostante ciò, resta un gap rispetto ai livelli del 2019 (nell’ordine del -1,8% per il totale comparto): tutti e tre i segmenti risultano al di sotto rispetto alla situazione pre-Covid (-0,9% il ‘bambino’, -1,4% la ‘bambina’, -5,2% il ‘neonato’).
Firenze, 11 maggio 2023
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