SMI partner strategico del MISE nel progetto pilota “L’Uso della Blockchain nella tutela del Made in Italy”
novembre 15 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsIl Presidente di Sistema Moda Italia, Marino Vago ha partecipato ieri, 14 novembre 2019, alla presentazione del progetto sperimentale “L’uso della Blockchain nella tutela del Made in Italy” che ha avuto luogo al MISE alla presenza del Ministro Stefano Patuanelli . Il progetto sostenuto dal Ministero, nasce da una collaborazione con la filiera del tessile italiano, per lo sviluppo di una sperimentazione che risponda a precisi bisogni e che possa crescere con un approccio progressivo e una visione di lungo termine, oltre a risultare di facile replicabilità in altri settori.
Il Presidente Vago ha evidenziato come il contributo di SMI sia articolato su vari livelli, apportando un know-how specifico determinante, grazie alla collaborazione con aziende come: Cotonificio Albini spa, Linificio e Canapificio Nazionale srl, Ostinelli Seta spa, Fratelli Piacenza spa, Candiani Denim spa, Tessitura Taiana Virgilio spa, Tintoria Finissaggio 2000 srl ed al coordinamento di Andrea Taborelli, Vicepresidente di SMI con delega alla Tracciabilità.
“L’iniziativa del MISE ha colto nel segno per tempismo e focalizzazione.” – afferma il presidente Vago – “Infatti è negli ultimi 12/18 mesi che il tema della tracciabilità nella filiera del Tessile Moda ha acquisito una visibilità planetaria con l’iniziativa di molte griffe internazionali e, in modo ancora più ufficiale, con l’avvio dei lavori della UNECE (Commissione Economica delle Nazioni Unite), incaricata del progetto “Framework Initiative on Traceability for Sustainable Textile Value Chains”, rivolta proprio ai settori tessile/abbigliamento e pelle e finanziata anche dall’UE. Il MISE ha deciso di avviare un primo progetto pilota della tecnologia Blockchain proprio sul tema della tracciabilità, che rappresenta da tempo anche una priorità strategica di SMI.”
Fin dai primi anni 2000 il sistema associativo aveva indicato la tracciabilità come obiettivo importante per la trasparenza volontaria dell’offerta dell’industria nei confronti del consumatore finale. Infatti, garantendo al consumatore un’informazione ampia, chiara e controllabile, offre alle imprese virtuose un ulteriore strumento di differenziazione e promozione.
Ma la tracciabilità rappresenta anche una sfida colossale per il settore Tessile Moda, connotato da queste caratteristiche:
- Frammentazione: dimensioni economiche mediamente ridotte, ma con estrema variabilità in termini di capacità (risorse, organizzazione e skill tecnologici)
- Specializzazione / molteplicità delle lavorazioni spesso con know-how elevato, che deve essere preservato
- Possibilità di avere gli stessi fornitori in molteplici catene di fornitura (necessità di linguaggi comuni/standard di comunicazione).
Naturalmente Sistema Moda Italia attraverso la tracciabilità, intende preservare e valorizzare la ricchissima biodiversità del settore.
Lo studio di fattibilità fatto con IBM ha dimostrato che la Blockchain può essere una tecnologia in grado di soddisfare tutte queste esigenze, garantendo la sicurezza nello scambio dei dati.
Prosegue il Presidente Vago: “Se dovessi immaginare il futuro sistema di tracciabilità basato su blockchain per la nostra filiera, lo descriverei così:
- Sistema volontario, ma standardizzato
- Con una definizione di un set di informazioni “che non possono mancare” (ad es.: indicazione obbligatoria dei luoghi di realizzazione almeno delle fasi di filatura, tessitura, nobilitazione e confezione)
- Che garantisca la veridicità delle affermazioni verso i consumatori con un’alta affidabilità (ma per questo ci tranquillizzano le garanzie offerte dalla blockchain
- A tendere, lo immagino come un’autostrada dove non viaggino solo veicoli privati, ma anche convogli pubblici, cioè un ecosistema in grado di gestire procedure documentali di rilievo giuridico (legislazione doganale, legislazione ecotossicologica…), proprio nell’ottica della semplificazione del mestiere di “fare impresa”.
“In conclusione, la tracciabilità su blockchain può rappresentare davvero per il Made in Italy un efficiente strumento di tutela e valorizzazione soprattutto per le PMI, in un contesto di mercato in cui serve sempre di più raccontare la storia e l’anima del prodotto. Per questo dobbiamo passare rapidamente alla fase di SPERIMENTAZIONE SUL CAMPO delle concrete applicazioni della blockchain, favorita dal sostegno pubblico e agganciata agli standard più diffusi da anni a livello europeo e nazionale (ad es.: sistema digitale di comunicazione intrafiliera eBIZ).”