ITALIAN FASHION DAYS IN KOREA torna al suo format originale di salone in presenza.
giugno 30 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsDal 29 giugno al 1 luglio 2022 saranno di nuovo i suggestivi spazi di S-Factory a Seoul ad ospitare le collezioni di 38 brand italiani, durante gli Italian Fashion Days organizzati da Ente Moda Italia, Associazione Italiana Pellicceria, Assocalzaturifici, Assopellettieri, Sistema Moda Italia con il supporto di ICE.
Il progetto porta avanti la sua missione di presentare l’eccellenza delle piccole e medie aziende italiane al mercato coreano, uno dei più promettenti a livello internazionale.
Appuntamento da mercoledì 29 giugno a venerdì 1 luglio 2022 a Seoul, presso gli spazi di S-Factory per la nuova edizione di Italian Fashion Days in Korea, l’appuntamento espositivo che presenta una selezione di collezioni di aziende italiane sul mercato coreano che torna finalmente al suo format originale di salone fisico.
La manifestazione vede protagonisti ben 38 brand italiani con le loro nuove collezioni per la primavera/estate 2023 di moda donna e uomo: abbigliamento, capispalla, calzature, pelletteria e accessori. La fiera torna al format originario in presenza, grazie al ripristino della possibilità di viaggiare dall’Italia alla Corea del Sud: questa edizione vede dunque la presenza a Seoul dei referenti delle aziende dall’Italia che tornano ad incontrare di persona i buyer coreani.
Anche questa edizione di Italian Fashion Days in Korea è realizzata in stretta collaborazione tra Ente Moda Italia, Associazione Italiana Pellicceria, Assocalzaturifici, Assopellettieri, Sistema Moda Italia e in partnership con Bottega Italia. La manifestazione, fortemente voluta dall’Ambasciata Italiana a Seoul, è realizzata in con il supporto di ICE che coordina la promozione della manifestazione in loco e contribuisce al progetto anche attraverso la piattaforma digitale ICE Fiere Smart 365, dedicata a dare visibilità alle aziende italiane sui mercati internazionali.
I brand italiani che partecipano a Italian Fashion Days in Korea sono:
Aldo Bruè, Alysi, Anbra – Anpel Italy, Angiolo Frasconi, Barbieri, Biagini, Bonfanti, Candice Cooper, Casheart, Della Lama – Rossomenta, Elena Iachi, Emmeti di Franco, Ferruccio Vecchi, Grunland, H.A.N.D., Hats & Dreams, Impulso, Keh-Noo, Laboratorio Mariucci, Landi Fancy, Larioseta, Lisa Contè, Lorena Benatti, Lorenzoni, Loriblu, Mabellini, Marini Silvano, Massimo di Franco, Meline, Montechiaro, Montereggi, Numero Otto, Rossi Futuring, Strategia, Suprema, The Sandals Factory by Nuovo Nicar, Vlab, Zerosettanta Studio.
“Siamo molto felici di poter tornare alla manifestazione in presenza – afferma Alberto Scaccioni, amministratore delegato Ente Moda Italia -. EMI ha sempre continuato ad investire nel mercato coreano, prima scegliendo una location più grande come gli spazi di S-Factory e adesso organizzando una nuova edizione fisica con un numero più alto di aziende. Sono molto fiducioso rispetto a questa prossima edizione.”
“Sono felice che le nostre aziende possano tornare a presentare di persona le loro collezioni in Corea, mercato di sempre maggior rilievo per il settore della pellicceria – sostiene Roberto Tadini, Presidente Associazione Italiana Pellicceria. – Italian Fashion Days in Korea è ormai un appuntamento irrinunciabile per continuare a tessere rapporti commerciali con le principali aziende compratrici di questo paese.”
“Questa manifestazione è un evento rilevante per le nostre imprese, un momento irrinunciabile per concretizzare occasioni di business in un mercato che anno dopo anno ha acquisito una importanza significativa – sostiene Siro Badon, Presidente Assocalzaturifici. – Esserci dopo un biennio segnato dalle restrizioni dovute alla pandemia è un segnale notevole. Significa consolidare relazioni commerciali e aprirne di inedite. Ricordo che la Corea del Sud, quadruplicata in valore tra 2011 e 2019, era infatti cresciuta del +12,3% in valore anche nel 2020, in piena pandemia. Nel 2021 sono state esportate in Sud Corea 1,6 milioni di paia di calzature, per un valore di 260 milioni di euro. Per quanto riguarda questo anno nei primi tre mesi si registra un incremento del 16,1% in quantità e +15,9% in valore sui primi 3 mesi 2021. Sottolineo inoltre che con il prezzo medio attestatosi a 152,29 euro/paio, -0,1%, quello coreano permane come uno tra i più alti nella cerchia dei principali mercati di destinazione delle calzature Made in Italy.”
“Il mercato coreano presenta grandi potenzialità per le nostre produzioni, in particolare per quelle che si collocano nei segmenti ‘premium’ della filiera – dichiara Sergio Tamborini, Presidente Sistema Moda Italia. – Le importazioni della Corea di prodotti di fascia alta sono infatti cresciute, nel decennio pre-COVID, ad un tasso medio annuo del 17.5%. Siamo molto contenti di aver continuato a presidiare il Paese anche quando il governo coreano rendeva impossibile la presenza diretta degli imprenditori italiani: Ente Moda Italia infatti è riuscita ad organizzare alcune edizioni dove le collezioni sono state presentante da venditori coreani adeguatamente preparati. Questo appuntamento di ripartenza insieme alla collaborazione tra pubblico e privato non potranno che portare risultati concreti a supporto del nostro export e della ripresa delle nostre aziende”
“Il periodo che stiamo vivendo è molto complesso, ma ci sentiamo cautamente ottimisti poiché dal mercato arrivano segnali incoraggianti – dice Franco Gabbrielli, Presidente Associazione Italiana Pellettieri. – Il comparto della pelletteria Italiana infatti si conferma dinamico e vitale nonostante le difficoltà e i pesanti effetti di ricaduta economici che il conflitto tra Ucraina e Russia sta producendo a livello internazionale. Il settore è molto attivo e guarda sempre più anche a mercati lontani, ma molto strategici come la Corea. Una realtà di grande valore, attenta alla qualità e alle capacità artigianali uniche del nostro made in Italy. E’ in questo quadro che si colloca l’appuntamento di Seoul con gli Italian Fashion Days, manifestazione che rappresenta ormai per le nostre aziende un evento di primaria importanza”.