Pitti Uomo: dati d’affluenza molto alti e incoraggianti
gennaio 13 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsUn’energia straordinaria, un’atmosfera di lavoro e di festa (complice il tempo!) e dei numeri di presenza di cui si era persa memoria… Questo è il bilancio – provvisorio, il salone resterà aperto sino a domani pomeriggio, venerdì 13 gennaio – della 103esima edizione di Pitti Immagine Uomo, a Firenze, quasi 800 collezioni di moda maschile, lifestyle e genderless in Fortezza da Basso – più gli eventi speciali in altri luoghi della città.
Domani saranno disponibili i commenti raccolti tra gli operatori economici protagonisti della fiera, qui diamo conto dei dati di affluenza dei compratori registrati alle 12.00 di oggi, giovedì 12 gennaio.
In termini assoluti sono entrati 12.600 compratori, in rappresentanza di oltre 6mila aziende di vendita e distribuzione (boutique, dettaglio, multimarca, department e specialty stores, catene, piattaforme specializzate di e-commerce), con un aumento del 200% rispetto al gennaio 2022: gli italiani sono 8.400 (+ 175%), gli esteri 4.200 (+250%).
NB
Lo scorso anno c’era un’unica registrazione per i compratori di Pitti Uomo e Bimbo, svolti in contemporanea, entrambi in Fortezza da Basso.
Un’attendibile proiezione di queste percentuali a poco più di metà percorso sul risultato finale, ci fa stimare il dato totale delle affluenze di soli buyers (escluse le altre categorie di visitatori) intorno alle 14mila presenze.
I primi 10 mercati esteri più presenti a questa edizione sono: Germania (siamo già a oltre 500 compratori tedeschi), Olanda, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Spagna, Turchia, Svizzera, Giappone e Belgio.
Finalmente, grande soddisfazione per il ritorno dei migliori compratori asiatici. Dal Giappone sono arrivati oltre 180 buyer (erano stati 6 nel gennaio 2022), dalla Corea del Sud sono stati più di 130 (rispetto ai 5 del gennaio 2022), così come sono tornati i buyer dalla Cina continentale, Cina-Hong Kong, Taiwan, Singapore e Tailandia, paesi che all’ultima edizione invernale erano stati quasi assenti.
Altro dato interessante è il risultato delle presenze dei compratori dai paesi nordici-scandinavi (Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia), già a quota 214 a questa edizione – erano stati 60 in totale l’inverno scorso.
Da segnalare anche gli exploit di Israele, Messico, Canada, Irlanda, i numeri in grande ripresa dai paesi dell’Europa Orientale e dal Medio Oriente, e dal blocco Azerbaijan – Uzbekistan – Kazakistan (erano 4 i compratori di questi paesi l’anno scorso, sono 43 adesso!).