Moda, Tessile, Abbigliamento

Confindustria Toscana Nord, la chiusura del 2024 e le prospettive per il 2025

gennaio 31 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, Prato

Si sono svolte le conferenze stampa annuali di Confindustria Toscana Nord per fare il punto sull’andamento della produzione nell’anno appena trascorso, tracciare un quadro di ciò che si prospetta per il 2025 e toccare i temi di diretto interesse dell’associazione nei territori di riferimento.

Prendendo le mosse dalle rilevazioni del Centro studi sul 4° trimestre 2024, che consentono di avere la panoramica completa dell’anno appena trascorso, le considerazioni sviluppate nelle conferenze stampa si sono estese inevitabilmente al quadro nazionale e globale.

“Il contesto internazionale in cui opera l’industria di Lucca, Pistoia e Prato, e più in generale l’industria italiana, presenta un profilo estremamente complesso e sfaccettato – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. Il termine più adeguato per definirlo è quello che abbiamo dovuto usare tante volte in questi anni: incertezza. Alcuni fattori fanno ben sperare e hanno alimentato la fiducia anche nei mesi scorsi, influendo positivamente sui risultati del 2024: l’inflazione ha, o forse sarebbe meglio dire aveva, rallentato nettamente la sua corsa; il costo del denaro è diminuito e subirà verosimilmente dalla BCE ulteriori limature; gli interventi finanziati dal PNRR costituiranno un volano di sviluppo importante; l’occupazione nel corso del 2024 ha avuto un lieve sviluppo. Ma accanto a queste considerazioni ve ne sono altre molto meno confortanti: l’incremento dei costi energetici è un macigno sulle bollette delle aziende e un moltiplicatore di inflazione; le politiche daziarie che si prospettano da parte degli USA sono preoccupanti; le tensioni belliche e più in generale geopolitiche danno segnali contrastanti e complessivamente poco rassicuranti; i consumi ristagnano, persino più del previsto e non solo in Italia. E’ confortante la notizia dell’ISTAT di ieri di un sia pur lieve aumento della fiducia di imprese e consumatori a gennaio. Ma non è sorprendente che l’anno 2024 si sia chiuso per il complesso dell’area di riferimento di Confindustria Toscana Nord con i volumi di produzione in media d’anno a quota -2,2%, complice soprattutto l’andamento negativo del settore moda che è fortemente rappresentato a Prato ma ha punti di accentuata densità anche a Pistoia. Il risultato negativo del nostro territorio è molto vicino a quello italiano del complesso dei settori presenti in Confindustria Toscana Nord: la stima a livello nazionale, pur in assenza ancora dei dati di dicembre, si colloca intorno a -2%.” (più avanti ulteriori dichiarazioni di Daniele Matteini nello specifico del territorio pistoiese)

Nel complesso del territorio di Lucca, Pistoia e Prato il dato annuale più positivo appartiene alla chimica-plastica con +3,2% rispetto al 2023; col segno più anche carta e cartotecnica con +1,8%, alimentari con +1,4%, nautica con +1,4%, metalmeccanica con +0,4%. Negativi invece le lavorazioni non metallifere (che includono lapideo, vetro e materiali edili) con -1,6% sull’anno precedente, l’arredamento inclusi i materassi con -2,1% ma soprattutto, con un severo -9,2%, il macrosettore moda (tessile, abbigliamento, calzature), peraltro in linea con le stime del dato nazionale.

Con l’occasione sono stati forniti anche dati relativi al settore edile, la cui fonte sono le Casse Edili provinciali che li attestano fino al novembre 2024. All’epoca le imprese iscritte erano 1.964, lo stesso valore di novembre 2023. Il totale degli operai iscritti era di 8.498, in incremento di +2,8% rispetto allo stesso periodo dal 2023; in aumento, a quota +5,5%, anche le ore lavorate.

Come già in altre occasioni, i risultati relativi ai volumi di produzione hanno delle spiccate diversità nelle tre province di riferimento di Confindustria Toscana Nord, in conseguenza soprattutto della differente distribuzione nel territorio di settori più o meno performanti.

“Chi segue le vicende economiche pratesi non può meravigliarsi del dato con cui si è chiuso il 2024 – conclude la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli -. Il -7,5% che si registra in media d’anno nei volumi di produzione delle imprese di Prato scaturisce dal -8,1% del tessile-abbigliamento e dal -9,3% della metalmeccanica, rappresentata per lo più dal meccanotessile e quindi da una specializzazione legata alla moda, che sta soffrendo con particolare intensità. L’aggregato degli altri settori manifatturieri non distrettuali, quali l’alimentare, la chimica-plastica-farmaceutica e i materassi, segnano un -0,5% che attutisce l’entità del dato finale. L’andamento nel corso dell’anno mostra un peggioramento costante fino a settembre, e un dato un po’ meno negativo nel 4° trimestre; ma questo dato ha come termine di confronto l’ultimo trimestre del 2023, caratterizzato dall’alluvione che colpì molte importanti aziende, e quindi l’apparente miglioramento si innesta sopra un livello di attività molto più basso della norma. Stabile l’export complessivo provinciale per i primi tre trimestri 2024 (il 4° trimestre non è stato ancora reso disponibile dall’ISTAT); l’export tessile del distretto registra tuttavia una diminuzione in valori del -8,9% rispetto al 2023. Va ricordato che i dati dell’export sono in valori e non in volumi: l’andamento risente quindi degli effetti dei listini prezzi a loro volta condizionati dall’inflazione. Il 2025 è un anno che si preannuncia complicato, anche per l’incremento dei costi energetici che colpisce soprattutto le lavorazioni e mina competitività e marginalità delle imprese. Incognita fondamentale comunque rimane l’evoluzione del mercato, la propensione agli acquisti moda e le scelte di consumo più o meno in linea con il prodotto tessile pratese: un prodotto che si caratterizza per qualità, sostenibilità e creatività.”

 

 


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