Moda, Tessile, Abbigliamento

SDA Bocconi e CNA Federmoda portano la voce delle imprese del settore moda a Bruxelles

giugno 18 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

In un momento cruciale di trasformazione per le aziende italiane delle filiere della moda – un settore che ha visto restringersi il proprio tessuto imprenditoriale negli ultimi 15 anni del 30% con un calo di oltre 33.000 aziende – il Monitor for Circular Fashion e CNA Federmoda hanno portato insieme la voce dell’innovazione circolare al Parlamento Europeo, contribuendo a un dialogo strategico con i policy makers.

Il 12 giugno il M4CF SDA Bocconi e CNA Federmoda grazie al supporto di CNA Bruxelles hanno organizzato l’evento “Economia circolare e settore moda: dialogo sulle priorità” al Parlamento Europeo.  Tra i punti salienti, il riconoscimento dell’importanza di adattare le normative in funzione della dimensione aziendale, favorendo un “smart mix” tra grandi e piccoli player, e l’esigenza di rafforzare le partnership tra attori upstream e downstream della filiera.

 

In apertura dell’evento, ospitato dall’Onorevole Alessandra Moretti relatrice nella scorsa legislatura al Parlamento europeo del Regolamento ecodesign, Elisa Vitella, Responsabile di CNA Bruxelles ha ricordato  il lavoro fatto a livello europeo dal lancio della Strategia dell’UE per i prodotti tessili sostenibili e circolari e ha spiegato l’obiettivo dell’evento costruito insieme al M4CF: “La transizione verso l’economia circolare sarà davvero efficace solo se equa e accessibile a tutte le imprese della filiera, a partire dalle micro e piccole realtà che costituiscono il cuore produttivo del sistema moda europeo. Aprire qui a Bruxelles un confronto strutturato tra grandi marchi e MPMI è un segnale strategico: serve un dialogo vero, con obiettivi condivisi e responsabilità distribuite, per costruire insieme una filiera più sostenibile, inclusiva e competitiva.”

 

A presentare i punti chiave del position paper sviluppato dai gruppi di lavoro sono stati Francesca Romana Rinaldi, direttrice del M4CF SDA Bocconi e alcuni rappresentanti delle aziende partner del Monitor: Rossella Ravagli di Armani, Simon Giuliani di Candiani Denim, Maria Teresa Betti di Radici Group e Silvia Mazzanti di Save The Duck: “La sostenibilità nella filiera non è solo una questione normativa, ma anche etica e strategica. Ciò che serve ora è un contesto regolatorio chiaro e coerente, che dia stabilità agli investimenti in sostenibilità e circolarità”.

CNA Federmoda afferma che rispetto al 2009, nel 2024 il settore moda ha registrato una riduzione complessiva di ben 33.677 imprese (-29,7%), ascrivibile per la metà all’artigianato (-17.988 imprese).  “Questa non è semplicemente una perdita di imprese ma anche di capitale culturale e formativo: la conseguenza è l’erosione del Made in Italy, non come etichetta ma come valore economico e sociale” ha precisato Antonio Franceschini, Responsabile nazionale di CNA Federmoda. “CNA Federmoda già a metà anni ’90 aveva individuato il tema della sostenibilità intesa in senso ampio come fattore centrale nella competitività e nello sviluppo dei processi produttivi, auspichiamo oggi che politica e istituzioni pongano l’adeguata attenzione al nostro mondo che è fatto sostanzialmente da artigianato e piccole imprese” continua Franceschini.

Per evitare ulteriori perdite servono nuove relazioni di filiera come leva per la sostenibilità dove le PMI possano essere considerati non come anelli deboli ma come pilastri del Made in Italy. “La vera transizione sostenibile è prima di tutto una transizione nelle relazioni: più trasparenza, più equilibrio, più riconoscimento reciproco tra brand e aziende della filiera. Non si tratta solo di difendere delle imprese, ma di scegliere che tipo di futuro vogliamo. L’artigianato non è un residuo del passato: è una visione di futuro” conclude Caterina Mazzei, consulente per l’economia circolare e la sostenibilità di CNA Federmoda.

Il dialogo si è arricchito con la presentazione del libro “Circular Fashion Management”, curato da Francesca Romana Rinaldi, direttrice del M4CF SDA Bocconi, che propone nuovi modelli ESG per il settore moda, integrando strumenti manageriali e visione sistemica. L’ultimo capitolo del libro mette in evidenza l’importanza della collaborazione tra piccole-medie e grandi imprese.

Nell’intervento conclusivo Gessica Lombardi, Presidente Nazionale CNA Moda Calzature, Pelletterie e Pelliccerie ha ribadito la necessità di ragionare come e agire come sistema, i brand, i committenti in generale, l’intera filiera devono condividere valori comuni tesi a valorizzare il tema della sostenibilità come fattore di competitività.

L’incontro ha inoltre sottolineato il ruolo strategico della EU Textiles Ecosystem Platform a cui CNA Federmoda e il Monitor for Circular Fashion SDA Bocconi hanno aderito, per rafforzare il dialogo tra imprese e istituzioni e facilitare la condivisione di conoscenze e buone pratiche, in particolare per il coinvolgimento e la formazione delle PMI lungo tutta la catena di fornitura.

Questa iniziativa conferma l’impegno del Monitor for Circular Fashion e di CNA Federmoda nel favorire un dialogo strutturato tra aziende della filiera e policy makers europei, affinché le normative emergenti siano efficaci, attuabili e capaci di accelerare la transizione verso un’economia sempre più circolare, equa e competitiva per il settore moda.

 


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