In corso al Palais Des Festivals di Cannes, fino a giovedì 13 novembre, la 13esima edizione di Maredimoda, il salone internazionale dei tessuti e degli accessori per intimo e mare. Sotto i riflettori le collezioni per l’estate 2016, presentate da oltre 100 aziende europee, con in più una selezione di confezionisti del fast fashion, provenienti dall’area Euro Med.

Sempre più centrale alla manifestazione il tema del reshoring, ovvero del tornare a produrre in Europa o comunque nel bacino del Mediterraneo.

«Si segnalano sempre più casi di grandi e medie aziende dei comparti mare e intimo – spiega Marco Borioli, presidente di Maredimoda – che hanno deciso, a seguito di esperienze del tutto negative o non più convenienti, di tornare ad acquistare tessuti europei e magari a confezionare i capi in Nord Africa o nei Paesi dell’Europa dell’Est. Il nostro obiettivo è da sempre quello di educare il nostro cliente a una scelta di qualità, etica e responsabile».

«Le aziende ci stanno seguendo – continua Borioli – tanto che oggi siamo l’unico salone del settore che mantiene costante il numero degli espositori e aumenta la superficie espositiva. Tengo a sottolineare inoltre che quest’anno, in collaborazione con Ice e Sistema Moda Italia, abbiamo finalizzato un accordo che prevede l’invito dei più importanti buyer degli Stati Uniti. Il progetto è propedeutico a una missione negli Usa che Maredimoda sta pianificando per i prossimi mesi».

Tra gli highlight del salone si segnalano la presenza di due grandi gruppi di riferimento come Asahi Kasei e Invista, la presentazione in anteprima delle linee guida del beachwear e dell’underwear per l’estate 2016, individuate da David Shah, tra i più noti trend forecaster al mondo e, infine, i premi Maredimoda Creative Excellence Award 2014, assegnati quest’anno a Giovanni Bianchi, direttore creativo di La Perla e ad Amahlia Stevens, designer di Vitamina A. (nella foto, un’immagine esemplifica la tendenza Sensory)

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