Moda, Tessile, Abbigliamento

La XXI^ edizione di Milano Unica all’insegna dell’ulteriore internazionalizzazione

settembre 9 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, Eventi, News, Prato

La XXI edizione di Milano Unica, il Salone Italiano del Tessile, si è aperta con la tradizionale cerimonia di inaugurazione con gli interventi di Silvio Albini, Presidente Milano Unica; Cristina Tajani, Assessore Moda e Design del Comune di Milano; Carlo Capasa, Presidente Camera Nazionale della Moda Italiana; Claudio Marenzi, Presidente SMI; Millard Drexler, Presidente e A.D. di J. Crew Group; Carlo Calenda, Viceministro, Ministero dello Sviluppo Economico. Saluto di Wonjoon Jung Direttore Kotra Milano.

Milano Unica, nata come braccio operativo commerciale e di marketing delle associazioni imprenditoriali tessili dei diversi distretti italiani, consolida il suo ruolo di rappresentanza dei migliori Tessuti e Accessori Made in Italy e il Made in Europe, con uno sguardo, però, attento al mutare delle condizioni del mercato globale e alle esigenze dei suoi espositori e dei suoi visitatori italiani e internazionali.

Gli espositori dell’edizione di Settembre 2015 sono 404, di cui 333 italiani e 71 esteri, sostanzialmente in linea con i partecipanti all’edizione del settembre 2014, a cui si affiancano le 47 aziende che partecipano all’Osservatorio Giappone, cresciute del 62% rispetto alla prima edizione e le 10 aziende che partecipano al debutto dell’Osservatorio Corea. Sommando gli espositori della XXI Milano Unica, la presenza di aziende estere sale a 128 (+77,7%).

Due le sue finalità prioritarie: sostenere le imprese tessili nel loro sempre più necessario processo di internazionalizzazione, affrontando le sfide e le turbolenze determinate dalla globalizzazione dei mercati; fare sistema nel comparto Tessile-Accessori e, contemporaneamente, con gli altri soggetti imprenditoriali che nel mondo sostengono la bandiera del Made in Italy. Tra questi si sottolinea la sinergia con Lineapelle sia a New York che a Milano dove, ogni settembre, con la coincidenza delle date si attuano politiche di condivisione tramite l’utilizzo dello stesso badge di accesso e gli shuttle bus di collegamento.

Tutto ciò con il lungimirante supporto del Ministero dello Sviluppo Economico e del suo Viceministro Carlo Calenda, l’attenzione e la professionalità di Agenzia Ice, il supporto di Sistema Moda Italia, il convinto sostegno del Comune di Milano e dei suoi prestigiosi sponsor: DHL, Woolmark, Banca Sella.

“Internazionalizzazione dell’appuntamento milanese, una forte e qualificata presenza sui mercati per noi strategici come Cina e Usa e ricerca delle sinergie con gli altri settori protagonisti della narrazione del Made in Italy nel mondo – ha sostenuto il Presidente Silvio Albini, nell’intervento per l’inaugurazione della XXI edizione di Milano Unica – rappresentano i temi con cui ho inteso caratterizzare la mia presidenza. Un percorso che può e deve essere ulteriormente esplorato e migliorato, ma che non ha alternative a fronte dell’evolversi dei cambiamenti e dei sommovimenti economici, culturali e sociali che interessano l’intero pianeta”.

I dati economici elaborati dal Centro Studi di Sistema Moda Italia, relativi alla prima parte dell’anno, confortano le scelte di internazionalizzazione che Milano Unica ha intrapreso, con il fondamentale aiuto del Ministero delle Sviluppo economico e, in particolare, del VMinistro Carlo Calenda e il sostegno di Agenzia ICE. Il + 15,2% degli Stati Uniti, quarto paese di esportazione dei nostri tessuti, il + 12,7% della Cina e il + 9,8% di Hong Kong (ancora una volta la Cina insieme a Hong Kong rappresentano il secondo mercato di sbocco della tessitura italiana), nei primi 5 mesi del 2015, stanno a dimostrarlo. Tuttavia la tessitura italiana, nel suo complesso, dopo un 2014 positivo, caratterizzato da un aumento di fatturato del 3,3%, nei primi 6 mesi del 2015 inverte il trend di crescita che durava da sette trimestri consecutivi, e fa registrare un calo della produzione industriale del 4,1% rispetto al medesimo periodo dell’ anno scorso. Peggiore il primo trimestre (-4,7%), rispetto al secondo (-3,6%). Anche analizzando il commercio con l’estero si registrano dinamiche prevalentemente di segno negativo. Sempre nei primi 5 mesi del 2015, l’ export di tessuti italiani flette del – 2,3%, mentre l’ import arretra del -4%. Il saldo commerciale attivo nei primi 5 mesi del 2015 sfiora gli 822 milioni di euro, in linea con l’ anno precedente. La tessitura italiana si conferma comunque un settore con grande presenza internazionale: rappresenta oltre il 15% della filiera italiana del Tessile-Moda, ha un surplus commerciale pari al 26% di tutto il settore. Mediamente le nostre imprese nel 2014 hanno esportato direttamente il 55,1% del fatturato. Trattandosi di una media è un valore estremamente elevato.

I dati di commercio estero dei primi cinque mesi del 2015 – ha commentato il Presidente di Milano Unica -, meritano un’analisi settoriale e geografica un po’ più approfondita. I nostri amici di Biella e di Prato possono essere contenti, in quanto i tessuti di lana pettinata aumentano le esportazioni del +4,9% e quelli di lana cardata del + 8,4%. Fra le altre merceologie solo i tessuti di lino hanno esportazioni in aumento (+1,7%). Negativi invece i dati dei tessuti a maglia (-5,7%), dei tessuti di cotone (-7,7%) e dei tessuti di seta (-2,6%). Analizzando i flussi di export sotto il profilo geografico, le aree UE cedono il -4,9%, le aree extra UE sono positive per un +0,9%. Fra i principali mercati di sbocco colpiscono il -8,3% della Germania, il -4,3% della Romania, il -1,3% della Francia, il – 27,9% della Tunisia. A fianco della crescita di USA, Cina e Hong Kong già ricordata, le esportazioni in Giappone aumentano dell’ 1,8% e quelle in Corea del Sud del 24,9%. Con le rilevanti eccezioni che abbiamo visto il 2015 per molte delle nostre aziende, dei nostri distretti e dei nostri clienti è un anno più complesso del previsto. Finita una turbolenza ce ne è subito un’altra.. Oramai è così da molto tempo. Dobbiamo abituarci a convivere con crisi continue, ricorrenti. La crisi è la nostra “nuova normalità”. Una volta accettata questa scomoda situazione, abbiamo imparato, stiamo imparando alcune cose importanti. Cominciamo da una fondamentale: dobbiamo avere una visione assolutamente globale: i nostri prodotti possono fare la differenza e di questo noi dobbiamo essere fortemente consapevoli; dobbiamo bilanciare il più possibile i rischi: dal punto di vista geografico, ma non solo. Le nostre aziende devono essere presenti e forti su tutti i mercati significativi, e nelle diverse aree valutarie; dobbiamo segmentare bene i nostri prodotti rispetto alle varie occasioni d’uso e alle esigenze dei diversi mercati; dal lato della domanda dobbiamo studiare i mercati in maniera strutturata per poi avere una penetrazione duratura. La nostra esperienza in Cina e negli Stati Uniti ce lo ha insegnato. Dobbiamo anche essere consapevoli del fatto che nel mondo della moda e del lusso si stanno affermando modelli di business diversi, i grandi gruppi del lusso, i marchi designer, i retailer evoluti (come J. Crew), che oggi competono sempre più in una fascia premium e che usano i nostri tessuti per qualificarsi, offrendo una “affordable elegance”. Il nostro marketing mix deve quindi essere adattato

alle diverse esigenze dei clienti. Parlando di diversificazione geografica torno su uno dei miei “leit motiv”: dobbiamo difendere e avere una quota di penetrazione più elevata sul nostro mercato domestico, che non è l’Italia, ma è l’ Europa, dove penso c’è ancora tantissimo da fare. Europa che continua ad essere l’origine, la fucina delle idee delle fasce più qualificate di mercato e il punto di riferimento per tutti i Paesi emergenti. La sfida oggi è quella di bilanciare una grande flessibilità e velocità con un presidio della coerenza rispetto ai nostri valori fondamentali di posizionamento, di qualità, di innovazione di prodotto, di servizio al cliente. Su questi valori di fondo dobbiamo essere sempre più protagonisti per difendere i nostri premium price. Come del resto più volte il Ministro Calenda ci ha ricordato, noi non dobbiamo diventare ‘i cinesi del lusso’”.

Io credo – ha concluso Silvio Albini - che per riuscirci più che mai dobbiamo salvaguardare, difendere, manutenere e rafforzare la forte filiera italiana del tessile abbigliamento. Più che mai dobbiamo fare bene, ogni singola azienda deve fare il proprio mestiere, ma allo stesso tempo unire le forze, costruire sinergie e, soprattutto sui mercati internazionali più impegnativi, presentarci compatti, valorizzando i valori forti e l’immagine del Made in Italy. L’Italia ha un’unica anima, la cui grandezza non può essere sminuita da interessi campanilistici, il cui valore è riconosciuto nel mondo, la cui forza risiede nell’unitarietà di intenti e di azioni. Milano Unica, da quando è nata come unione delle 5 gloriose e frammentate fiere del tessile italiano, e con molta accelerazione negli ultimi tempi, è stata ed è uno strumento significativo di questa unità di intenti. Di passi avanti ne abbiamo fatti molti. Siamo andati in Cina; abbiamo iniziato l’esperienza nel mercato americano con la prima edizione di Milano Unica New York; ci siamo aperti ad espositori internazionali; abbiamo avviato l’interessantissimo esperimento di Prima; abbiamo stretto collaborazioni con altri protagonisti del Made in Italy, come Lineapelle a Prima, a Milano e a New York; abbiamo rivisto l’area tendenze; ci siamo aperti alla città e ai giovani talenti creativi internazionali. A questo tema sarà dedicato il grande evento di questa sera, con la sfilata in Via Montenapoleone in collaborazione con Woolmark e l’Associazione Via Montenapoleone.

In questi anni è stato per me un onore costruire, insieme al nostro Comitato di Presidenza e alla nostra struttura diretta da Massimo Mosiello, una fiera viva, flessibile, in ascolto degli espositori e dei clienti. Una fiera verso cui sentirò sempre un fortissimo attaccamento e per la quale non mancherà mai il mio impegno per renderla sempre di più il punto di riferimento mondiale. Io ci sarò”.

In chiusura dell’inaugurazione della XXI edizione di Milano Unica, Silvio Albini ha presentato alla platea il nuovo Presidente del Salone Italiano del Tessile, Ercole Botto Poala, A.D. di Reda e Vicepresidente di Ideabiella, che entrerà in ruolo a partire dall’organizzazione dell’edizione di Febbraio 2016. Milano Unica ringrazia sentitamente Silvio Albini per la passione e la professionalità con la quale ha guidato il Salone Italiano del Tessile negli anni del cambiamento. A Ercole Botto Poala vanno i migliori auguri da parte del Comitato di Presidenza, del Direttore Massimo Mosiello, e dello staff di Milano Unica.

 


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