Il settore calzaturiero, grazie alla capacità dei distretti di fare sistema, intravede una via di uscita dalla crisi: i dati dello Shoe Report 2014 presentato ieri, 15 aprile a Roma, mostrano segnali positivi, in virtù dell’export, cresciuto nel 2013 del 5,6%. Continua invece a soffrire il mercato interno, registrando una serie di segni meno dal 2007 a oggi.

«Nonostante la congiuntura economica complicata e i consumi interni in continua contrazione – sottolinea il presidente di Assocalzaturifici Cleto Sagripanti – le nostre imprese non hanno mai smesso di lottare e di cercare nuove strade per uscire da questo momento di difficoltà. Le rilevazioni contenute nello Shoe Report certificano che ci sono segnali di speranza per il futuro, ma è fondamentale che anche le istituzioni accompagnino questo processo con politiche di tutela del comparto manifatturiero».

Il rapporto evidenzia, infatti, una maggiore fiducia delle imprese calzaturiere per il prossimo futuro: nel 2011 solo l’8,3% delle aziende affermava di aver superato la crisi, mentre si sale al 20% nel 2012 e al 25,5% nel 2013, arrivando al 28,7% nelle previsioni per il 2014. Se poi si sommano a tali percentuali anche quelle relative alle aziende che presentano segnali positivi consistenti,si passa dal 29,2% del 2011 al quasi 60% delle previsioni per il 2014: ovvero quasi sei aziende su dieci.

Sempre secondo lo Shoe Report 2014, a cui hanno preso parte tra gli altri ancheCarlo Calenda e Luigi Casero, rispettivamente  viceministri allo Sviluppo Economico e all’Economia, l’Italia si conferma primo Paese produttore di calzature dell’Unione Europea e il secondo esportatore a livello mondiale dopo la Cina. «Le calzature hanno dato un contributo importante all’economia del sistema paese e potranno giocare un ruolo decisivo nel rilancio dei consumi, se le istituzioni e la politica lavoreranno insieme a noi« ha concluso Sagripanti.

Nella foto, Cleto Sagripanti e Carlo Calenda

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