Moda, Tessile, Abbigliamento

CNA Federmoda: per il Tessile Moda serve una programmazione strategica

aprile 22 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

Necessaria una programmazione strategica e una visione di medio e lungo termine per la filiera moda italiana

Questa mattina, presieduto dal Ministro dello Sviluppo Economico, On. Giancarlo Giorgetti alla presenza del Viceministro Sen. Gilberto Pichetto Fratin e del Capo Gabinetto, Consigliere Paolo Visca si è tenuta una riunione del tavolo Tessile Moda con rappresentate le Associazioni Imprenditoriali e le Organizzazioni Sindacali del settore.

CNA Federmoda ha partecipato ai lavori con il Presidente Nazionale, Marco Landi e il Responsabile Nazionale, Antonio Franceschini l’incontro è stato occasione per analizzare lo stato del settore che risulta essere uno dei più colpiti dalla pandemia e ribadire la necessità già espressa nel passato di interventi d’emergenza e di prospettiva per la salvaguardia della filiera moda italiana, una filiera che necessita di una programmazione strategica e di una visione di medio e lungo termine che la sostenga, la valorizzi e le consenta di preservare l’integrità organizzativa.

Il Presidente Landi ha portato particolare attenzione alla necessità che il Governo intervenga per un allungamento dei termini ad oggi previsti per i mutui da finanziamenti Covid-19 e ha posto l’attenzione sulla necessità di definire azioni che possano confermare la realizzazione quanto prima delle fiere in presenza. Landi ha poi dichiarato come sui costi energetici sia opportuno intervenire anche in sede legislativa con una riforma strutturale degli oneri generali di sistema, prevedendone la parziale defiscalizzazione., vedendo questa come una soluzione per alleggerire il costo dell’energia per le piccole imprese, tra i più alti d’Europa, e fondamentale per colmare il gap competitivo con i concorrenti europei rispetto a una risorsa fondamentale del processo produttivo.

“Devono essere tutelati tutti gli anelli della filiera se vogliamo salvaguardare il settore nel suo complesso, un settore che è fatto da tanti “ambasciatori” che raccontano al meglio il nostro Paese nel mondo” – ha inoltre dichiarato Landi – “Così come devono essere mantenute e implementate misure a sostegno dell’innovazione e prevedere supporto ai consumi sostenendo il made in Italy e le produzioni sostenibili”.

Il Ministro Giorgetti ha evidenziato come vi sia la necessità di prorogare gli ammortizzatori sociali fino a fine anno e si possa prendere in considerazione l’apertura dei negozi di moda su appuntamento anche nelle zone rosse e come il nuovo decreto dovrebbe intervenire in maniera soddisfacente sul tema della liquidità. Inoltre il Ministro ritiene opportuno trovare delle soluzioni di green pass “made in Italy” in quanto la soluzione europea potrebbe avere tempi lunghi di realizzazione e su questo si sta confrontando anche con il Ministro Garavaglia.

L’incontro è stato anche occasione per illustrare alcune delle politiche e azioni suggerite al Governo attraverso un documento condiviso da CNA Federmoda, Confartigianato Moda, Casartigiani e CLAAI con Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL e trasmesso nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio, prof. Mario Draghi.

Il documento sviluppa una analisi dello stato del settore e delle sue peculiarità che mettono in evidenza come il 98,1% della base produttiva della moda italiana sia composta da imprese artigiane e MPMI definendo proposte di politiche e azioni contro il dumping economico e sociale, per l’educazione alla legalità, a favore del rilancio di politiche distrettuali, incentivi alle assunzioni e per lo sviluppo sostenibile, sostegno all’internazionalizzazione e supporto verso la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica.

Il Viceministro Pichetto Fratin si è espresso sull’opportunità che i lavori del tavolo proseguano anche attraverso gruppi di lavoro tematici per andare più in profondità sulle problematiche e trovare soluzioni adeguate

“Ritengo fondamentale – ha dichiarato Antonio Franceschini, a margine dell’incontro – il rilancio di una politica distrettuale come politica di collaborazioni, aggregazioni, messa in rete di imprese fattore indispensabile per la miglior partecipazione alle dinamiche globali e condizione per intercettare le catene globali del valore. Gli interventi devono prevedere investimenti infrastrutturali, per facilitare mobilità e connessione, e nella conoscenza rilanciando una stagione dedicata ai Centri di Ricerca e alla formazione professionale prevedendo risorse per l’apprendistato duale”.


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