Distretto di Prato, la ripresa c’è ma i livelli del 2019 sono ancora lontani
dicembre 14 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, PratoRafforzare l’analisi economica strutturale e congiunturale del distretto per sostenere più efficacemente progettualità e politiche e migliorare la sua rappresentanza nelle varie sedi istituzionali: questa la ragione che nel 2020, nel pieno di una crisi Covid che stava colpendo nuovamente Prato molto più di altre realtà della regione e del paese, ha mosso Confindustria Toscana Nord, Confartigianato Imprese Prato e CNA Toscana Centro, a promuovere la costituzione di un Osservatorio economico.
Il progetto ha inizialmente, nei primi mesi del 2021, raccolto l’adesione della Commissione Sviluppo Economico presieduta da Ilaria Bugetti e del Consiglio Regionale della Toscana che hanno garantito all’Osservatorio l’autorevole contributo scientifico e organizzativo dell’Irpet, poi quella della Camera di Commercio di Pistoia Prato, del Centro per l’Impiego di Prato e quindi l’adesione della prestigiosa Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Dall’Osservatorio è scaturito un primo rapporto di analisi strutturale del distretto svolto da Irpet e il varo di una newsletter congiunturale trimestrale il cui scopo primario è di fornire agli stakeholder della città un “cruscotto riassuntivo” che consenta loro di seguire in modo affidabile le dinamiche economiche del nostro territorio. Una sintesi del rapporto e il primo numero della newsletter sono stati presentati oggi, presso la sede pratese della Camera di Commercio Pistoia Prato, alle maggiori autorità economiche e istituzionali cittadine.
Dopo l’introduzione di Francesco Marini, membro della presidenza di Confindustria Toscana Nord, Luca Giusti, presidente di Confartigianato Imprese Prato, e Claudio Bettazzi, presidente di CNA Toscana Centro, che hanno sottolineato gli obiettivi di fondo del progetto di Osservatorio e ringraziato gli altri soggetti aderenti, è toccato a Leonardo Ghezzi, vicedirettore di Irpet, entrare nei contenuti sia del rapporto che della newsletter congiunturale.
Il sistema economico pratese, dicono i dati Irpet, non è importante soltanto per il ragguardevole valore aggiunto che genera al proprio interno (8 miliardi di euro) ma anche per quello che attiva sul resto del territorio regionale (5 miliardi). A questa rilevanza deve associarsi il riconoscimento di una sequenza di passaggi che, negli ultimi 20 anni, lo hanno esposto più di altri a una serie di scosse molto violente, fra le quali il covid è solo l’ultima in ordine di tempo.
Il lockdown della primavera del 2020 ha fatto di Prato l’economia locale più chiusa d’Italia, con la conseguenza che l’anno trascorso si è chiuso con una contrazione della produzione industriale largamente superiore al 20% e che ancora nel terzo trimestre del 2021 i livelli produttivi nel tessile si trovano sotto il 2019 circa del 10%. Ma non sono soltanto i dati congiunturali fino a settembre a destare preoccupazione – sottolinea il rapporto Irpet – quanto l’effetto cumulato che questa crisi e quelle precedenti, 2001 e 2009, hanno prodotto sugli assetti di fondo del distretto determinandone debolezze e vulnerabilità che devono essere oggetto di particolare attenzione perché il tessile resta la colonna portante dell’economia pratese.
Altri punti inseriti nello studio IRPET hanno riguardato la contrazione complessiva delle imprese tessili tra il 2004 e il 2018 che, per alcuni codici merceologici, ha raggiunto punte superiori al 50% con pericoloso assottigliamento della filiera terzista, delle marginalità, e del suo deposito di competenze; lo scarso ricambio generazionale delle figure imprenditoriali; il pericoloso fenomeno di invecchiamento degli organici, con una media oggi decisamente più elevata di quella regionale. Tutti fenomeni che rischiano di creare pesanti “vincoli interni”, non soltanto nel medio termine, a una ripresa da consolidare e che adesso si trova purtroppo davanti il problema della dinamica pazzesca degli aumenti di energia, gas e materie prime.
Ghezzi ha concluso il proprio intervento sottolineando l’opportunità di una rafforzata progettualità locale per cogliere i frutti della stagione del PNRR e del nuovo ciclo della programmazione dei fondi strutturali UE.
La forte richiesta rivolta da Confindustria Toscana Nord, Confartigianato Imprese Prato e CNA Toscana Centro alla Regione Toscana è adesso quella di rendere strutturale la sinergia con Irpet. Solo così infatti – secondo le tre associazioni – questo strumento potrà diventare strategico per sostenere politiche di sviluppo veramente mirate ed efficaci a favore del sistema economico del territorio.