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Il Bread&Butter di gennaio verso l’annullamento

dicembre 5 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Eventi, News

Il Bread & Butter non si terrà a gennaio 2015, e comunque non all’aeroporto Tempelhof, come annunciava FashionMag Premium nelle sue colonne venerdì scorso. Ma con un Karl-Heinz Müller e i suoi principali collaboratori resisi irreperibili, un vero e proprio vento di follia si è impadronito della stampa professionale questa mattina.
Si parte dall’annullamento puro e semplice, indicato da “Sportswear International” nella mattinata. Una notizia non ripresa da “Textilwirtschaft”, che appartiene alla stessa azienda tedesca di “Sportswear”, la DFV, solitamente molto ben informata, per ragioni pubblicitarie, riguardo alla scena tedesca. Il “Textilwirtschaft” dà dunque notizia di una nuova location a Berlino, molto più piccola, che non potrebbe accogliere i 200 espositori annunciati, ultima cifra fornita ufficialmente.. Per gli inglesi, c’è “Drapers”, che riafferma che il Bread&Butter si svolgerà ancora all’aeroporto Tempelhof, ma su un solo padiglione.

Secondo le nostre informazioni, invece, il Bread&Butter sarà annullato. O per lo meno sarà irriconoscibile. Come pubblicato da FashionMag Premium, solamente 80 marchi sarebbero realmente iscritti alla fiera e non i 200 menzionati dall’organizzazione.

E infine, anche se continuasse su un padiglione unico (che certo sarebbe allora il più grande dell’aeroporto di Tempelhof), con quali marchi pertinenti per i buyer dei settori del denim e dell’urbanwear lo farebbe? La fine annunciata del Bread&Butter, che non impedisce comunque una sua futura ripresa su nuove basi, è stata in realtà una lunga agonia e ora fingere di esserne sorpresi equivarrebbe a mentire.

Che dire dell’addio di G-Star, il marchio olandese il cui fondatore, Jos van Tilburg, ha manifestato più volte la sua amicizia e fedeltà a Karl-Heinz Müller? Che dire degli abbandoni di Tommy Hilfiger, di Levi’s, di Wrangler…? Che dire dell’arrivo nel 2012 con uno stand di 5.000 metri quadrati di Tom Tailor…? Che dire della stagione successiva, con un intero padiglione dedicato al colosso danese della Fast Fashion Bestseller…? Due gruppi denigrati nel corso degli anni dai team del Bread&Butter…

A ciò si aggiunge anche un certo senso di inaffidabilità e nervosismo trasmesso agli addetti ai lavori correlato ai tanti annunci contraddittori effettuati dall’organizzazione nel corso delle stagioni…. Il salone del bambino annunciato alla stampa non ha mai avuto luogo, tantomeno l’apertura al grande pubblico, così come lo spostamento a Barcellona, previsto inizialmente per quest’inverno.

In ultima analisi, quella del Bread & Butter, non è forse la fine di un marchio che a forza di vendere dei metri quadrati ha perduto la propria identità e la sua comunità?


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