La tecnologia della filiera pelle si conferma nicchia di eccellenza
febbraio 21 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsI primi undici mesi del 2017 segnano un incremento di circa il 10% sia per l’export che per la produzione
“Per il quinto anno consecutivo, le esportazioni del settore, che rappresentano circa il 75% del fatturato, crescono in maniera consistente. Tale crescita è la conferma che le imprese italiane rappresentano l’eccellenza del settore meccano-calzaturiero, pellettiero e conciario mondiale, rimanendo su elevati livelli di competitività internazionale – commenta Gabriella Marchioni Bocca, presidente di Assomac e Simac Tanning Tech. Nonostante le turbolenze dei mercati, le nostre imprese si sono posizionate nella parte più alta della piramide tecnologica, sia in termini di qualità che di innovazione”.
Tra gennaio e novembre 2017, le esportazioni di settore hanno registrato una crescita tale che a chiusura anno si stima raggiunga il +10% rispetto allo stesso periodo del 2016. Si conferma, inoltre, come era accaduto solo nel 2016, che la crescita non è più a macchia di leopardo, bensì generalizzata per tutti e tre i principali comparti.
“Tale crescita è un elemento che mostra la forza del sistema e ci incoraggia a lavorare insieme per presentarci al meglio sui mercati esteri, tanto in ambito fieristico quanto nelle molte altre occasioni che abbiamo per comunicare la nostra tecnologia. Ad esempio, siamo i primi al mondo ad aver realizzato un catalogo merceologico per la tecnologia della filiera calzatura-pelle sia per numero di imprese coinvolte sia per estensione della tipologia di macchine e di componenti presentati – continua Gabriella Marchioni Bocca. Il fatto di essere un sistema integrato composto da varie eccellenze, come continuano a dimostrare i dati dell’export, ci rende i più idonei a rispondere alle esigenze del nuovo sistema produttivo Industria 4.0. Abbiamo la capacità di integrare sistemi tecnologici per l’intera filiera e quindi proporre soluzioni adeguate a una produzione che ha come obiettivo quello di avvicinare il momento della produzione a quello del consumo, facendo confluire le scelte del consumatore direttamente in fabbrica”.
Per quanto riguarda le aree di mercato, l’Asia registra i tassi di crescita più rilevanti, pari a 22,9% nel comparto conceria, 34% in quello calzaturiero. Si conferma, così, l’area commerciale più dinamica.
“Questi dati sono una conferma ma sappiamo che nascondono importanti trasformazioni strutturali che stanno avvenendo a livello produttivo nei Paesi asiatici e soprattutto in Cina – continua Gabriella Marchioni Bocca. Proprio per mantenere monitorati questi fenomeni, stiamo approfondendo con il nostro ufficio studi i flussi merceologici del nostro settore e dei prodotti dei nostri clienti (pelli e calzature) per non essere sorpresi dai cambiamenti, oggi sempre più rapidi e consistenti”.
Si conferma anche l’Europa quale unica altra area di mercato che vede un aumento dell’export per tutti e tre i comparti. Si tratta di un altro segnale che testimonia un ritorno agli investimenti in Europa Occidentale e Orientale, investimenti che, automatizzando il processo produttivo, hanno come finalità l’avvicinamento geografico della produzione al mercato di consumo europeo. Flessibilità e rapidità sono infatti oggi fattori decisivi.
Quanto all’Africa, questo mercato subisce una parziale battuta d’arresto rispetto all’andamento degli ultimi anni, con eccezione del comparto conceria, che segna un aumento dell’export pari al 9,8%. Sembrano “resistere” quindi quegli investimenti stranieri che da ormai qualche anno vogliono fare del continente africano un nuovo polo produttivo della concia della pelle, soprattutto per quanto riguarda le prime fasi di lavorazione.
“Negli ultimi anni stiamo conoscendo una crescita consistente: il nostro obiettivo è diventare sempre più consapevoli del ruolo che abbiamo all’interno della filiera produttiva – conclude Gabriella Marchioni Bocca. Ci è stata offerta una possibilità unica, ossia quella di aiutare l’industria manifatturiera a ripensarsi attraverso il sostegno tecnologico di soluzioni sempre più all’avanguardia, che rispondono a esigenze produttive nuove. Per essere all’altezza di quanto ci viene richiesto, dobbiamo essere sempre inclini al cambiamento, sia nel modo di produrre che di proporre le nostre tecnologie”.