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Macchine tessili: nel II trimestre 2025 segnali di ripresa sul mercato interno

agosto 5 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Como, News, Prato

Nel secondo trimestre 2025 l’indice degli ordini di macchine tessili, elaborato dall’Ufficio Studi di ACIMIT, l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine Tessili, segna una lieve calo rispetto all’analogo periodo del 2024 (-1%). In valore assoluto l’indice si è attestato a 47,1 punti (base 2021=100).

Il risultato è stato determinato dall’incremento registrato dalla raccolta ordini sul mercato interno che ha quasi pienamente bilanciato la flessione osservata sui mercati esteri.

In particolare, gli ordini raccolti sul mercato domestico hanno segnato un incremento del 38% rispetto al secondo trimestre del 2024, per un valore assoluto di 70,9 punti.

Sul mercato estero la raccolta commesse è risultata in flessione del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 43,8 punti.

Nel secondo trimestre il carnet ordini ha raggiunto i 3,9 mesi di produzione assicurata (era del 3,6 mesi nel primo trimestre). Si segnala, inoltre, che le imprese del settore hanno utilizzato mediamente appena il 55% della capacità produttiva nella prima metà dell’anno. Il livello di utilizzo per il secondo semestre 2025 si prevede possa arrivare al 60%.

Marco Salvadè, presidente di ACIMIT, ha commentato: “I segnali che provengono dal mercato interno sono incoraggianti, ma le preoccupazioni per il futuro restano. In Italia la domanda è comunque debole. L’incremento registrato tra aprile e giugno dovrà essere confermato nel corso dell’anno”.

“Sul fronte estero, ha aggiunto Marco Salvadè, permane una situazione di generale incertezza, riconducibile non solamente ai dazi USA imposti alla UE, ma anche alla situazione geopolitica complessiva. L’aliquota del 15%, combinata a una svalutazione significativa del dollaro rispetto alla valuta europea, potrà incidere più o meno negativamente sul nostro export verso gli Stati Uniti a seconda delle aliquote tariffarie applicate agli altri Paesi che riforniscono di tecnologia le aziende tessili statunitensi. Per ora quello a stelle e strisce resta un mercato di assoluta rilevanza per i nostri costruttori: il quarto nel 2024, per un valore di oltre 112 milioni di euro, in crescita anche nei primi quattro mesi del 2025 (+3%). Fonte di preoccupazione è anche la debolezza della domanda di macchinario tessile che si registra nei due più importanti mercati, Cina e Turchia. Le vendite italiane nel periodo gennaio-aprile 2025 sono diminuite del 32% nel mercato cinese e del 47% in quello turco”.


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