Moda, Tessile, Abbigliamento

Meno Fast Fashion, tessuti durevoli e riciclaggio la base delle linee guida dell’UE

aprile 1 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

Un codice numerico su ogni prodotto o un minimo di fibre riciclate. Secondo un progetto presentato mercoledì a Bruxelles, l’UE vuole rafforzare il riciclaggio dei vestiti per combattere i danni della cosiddetta “fast fashion”.
“Entro il 2030 tutti i tessuti dovranno essere sostenibili, riciclabili, avere un contenuto minimo di fibre ed essere privi di sostanze pericolose” ha spiegato il vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, che ha poi bollato la “fast fashion” come una produzione a bassi prezzi, di qualità ancora più bassa..

Tra le altre proposte, la Commissione Europea si propone anche di vietare la distruzione degli articoli invenduti e di lottare contro i rifiuti in microplastica contenuti nei tessuti, attraverso l’inasprimento degli standard industriali di produzione e di prelavaggio.

Infine l’introduzione del “passaporto digitale” sotto forma di codice QR, che dovrebbe fornire informazioni sulla tracciabilità e sui materiali a consumatori, riparatori e riciclatori. Ad esempio stabilire un punteggio per riparabilità” o la riciclabilità del capo stesso.

D’altronde i numeri parlano chiaro: nei 27 Paesi membri dell’UE ogni persona acquista in media 26 kg di vestiti e biancheria per la casa all’anno, il 73% dei quali è importato; butta via circa 11 kg di tessuti e vestiti, pari a 5,8 milioni di tonnellate.

In tutto il mondo, dove la produzione tessile è raddoppiata tra il 2000 e il 2015, meno dell’1% viene riciclato e fino al 35% delle microplastiche rilasciate nell’ambiente proviene da indumenti a base di poliestere o acrilico.

Timmermans ha spiegato che la Commissione si impegnerà per imporre un uso di materiali più durevoli, resistenti e magari riciclati, rendendo più facile la loro manutenzione e riparazione.

L’obiettivo è quello di rendere i beni fisici più ecologici, circolari ed efficienti dal punto di vista energetico, nell’utilizzo, nel riciclaggio o nello smaltimento finale dei rifiuti.

Nella Foto: Frans Timmermans, vice-presidente della Commissione Europea

 


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