In un momento di profondi ed epocali cambiamenti sociali, culturali e di stili di vita, che influenzano anche i consumi di abbigliamento e l’estetica in generale, non ha più senso disquisire di tendenze e tanto meno di moda di genere e di legame con le stagioni. Milano Unica ha colto lo spirito dei tempi e ha chiamato Seasonless il concept della stagione autunno-inverno 23/24. Anzi, durante il consueto evento di presentazione, introdotto dal presidente Alessandro Barberis Canonico e moderato da Giulia Crivelli de Il Sole24Ore, Antonella Martinetto, membro del comitato di Presidenza di Milano Unica, per meglio definire questa fluidità e flessibilità della moda, ha parlato di “pretesti creativi o interpretativi, perchè il termine tendenza rimane legato a un’idea temporale e stagionale”. E chi meglio del sociologo e saggista Francesco Morace, fondatore di Future Concept Lab, poteva nel suo intervento analizzare e spiegare perchè è ormai il momento di insistere su concetti quali il seasonless e il genderless?

Morace addirittura parla di uno scenario socio-culturale dominato dal suffisso “intra”, un intra-world che riconduce nello specifico a uno spaccato di intra-nature, intra-culture e intra-gender, dove sbiadiscono i confini di stagione, di genere e di generazione, con scambi alla pari fra maschile e femminile e dove nonni e nipoti dialogano, ma non in modo conflittuale come avveniva in passato, bensì in modo intra-generazionale.

Così nella dimensione intra-nature si compenetrano il mondo animale, vegetale e minerale che possono ispirare la moda, a partire dal lavoro sulle fibre vegetali, passando per il touch dei tessuti e le ispirazioni cromatiche fino al paradigma Smart& Sustainable che, conferma Morace, “costituisce ormai la base comune per ogni attività progettuale e produttiva”. Allo stesso modo, la dimensione intra-culture si nutre dell’interscambio fra fisico e digitale, ma ha bisogno ancora di unicità e distintività, competenza e conoscenza. In un mondo di algoritmi dominati dalla ripetitività, va ricostruita la catena della fiducia e del valore che nel mondo della moda l’Italia offre attraverso la propria filiera d’eccellenza, ispiratrice di un nuovo mix creativo declinato attraverso tre filoni, all’insegna della fluidità. Spetta a Stefano Fadda, direttore artistico di Milano Unica, illustrarli nel corso dell’evento. Il concept Seasonless, fil rouge del prossimo autunno-inverno 23/24, rimanda a un mix di fibre, di tessuti, di pesi e pesantezze, di ricchezza e naturalezza, oltre i confini temporali e stagionali. Ed ecco dunque i tre “pretesti creativi”: Seasonless Opulence, Seasonless Nature, Seasonless Flexibility.

Seasonless Opulence è ispirato da un’estetica opulenta folk, arricchente, universale e senza tempo. Il viaggio si compone di spunti tratti dalle stampe orientali, passa attraverso le leggerezze dei tessuti anni ‘30, si ferma ai patchwork cravatta anni ‘70 per proseguire con le sperimentazioni di tessuti dagli spessori talmente giganti da evocare imponenti monumenti. Gli accessori esprimono ricchezza attraverso le chiusure gioiello in diverse cromature e le applicazioni folk.

Seasonless Nature si riconnette alla natura, alle sue mutazioni, alla vegetazione proliferante nelle sue nuove forme, prive di stagionalità, a ispirare decori e soprattutto inedite composizioni di tessuti, dove trame e orditi inglobano muffe, funghi e vari tipi di materiale organico. Gli accessori sono ricami floreali doppiati, applicazioni in goffrato, bottoni dall’aspetto organico.

Seasonless Flexibility fa riferimento alla fluidità, all’interscambio fra il reale e il virtuale. Le fibre e gli accessori sono ricercati e coniugano la urban life alla vita all’aria aperta. Si va dai tessuti tecnici alle lane sottili elasticizzate, dai cotoni ritorti agli imbottiti super leggeri.  Per gli accessori si opta per chiusure tecno mutuate dallo sport e per rigature imbottite, fino agli effetti ologramma 3D cangianti.

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