Non piu’ fallimento ma liquidazione giudiziale: le novità della riforma
dicembre 6 | Pubblicato da Luigi Sorreca | EconomiaCon la legge delega 155/2017 sono state introdotte importanti novità relative alle procedure concorsuali.
La prima novità è di caratterere terminologico, visto che con la riforma non si parla più di “fallimento”, ma di “liquidazione giudiziale”; sono previsti, poi, tribunali diversi a seconda delle dimensioni delle aziende: quelle più grandi e i gruppi di imprese faranno riferimento ai 22 tribunali maggiori, mentre le medie imprese si rapporteranno alla sede del tribunale previsto dai decreti delegati.
Altra imporante novità è la procedura di allerta, fase non giudiziale che si compone di due parti distinte: l’allerta in senso stretto, che è un sistema di comunicazioni obbligatorie tra i soggetti interessati ( imprenditori, creditori e organi di controllo) che ha lo scopo di far emergere la crisi in anticipo, e la seconda, definita composizione assistita, che ha lo scopo di agevolare le trattative tra creditori e debitori.
Anche la funzione del curatore è stata resa più efficace, poichè lo stesso gestirà i rapporti con i soci e con i creditori senza la mediazione del giudice, avrà più poteri per l’accesso alle P.A. e banche dati e coordinerà direttamente la fase del riparto dell’attivo.
In caso di crisi concordata tra creditori e debitori, la legge delega prevede che i componenti del collegio inacaricato per raggiungere la soluzione, siano scelti fra tre esperti di procedure concorsuali previsti nell’apposito albo. Tali esperti saranno così designati: uno dal presidente della sezione specializzata in materia di impresa del tribunale competente, uno dalla CCIAA e uno dalle associazioni di categoria. Potranno iscriversi in questo albo, previo decreto delegato, oltre ai professionisti anche coloro che si costituiscono in forma societaria e associata.
Tra le altre innovazioni c’è anche l’aumento della platea delle srl che in futuro dovranno dotarsi di un organo legale dei conti.
La legge delega opera su due aspetti fondamentali: quello normativo e quello professionale.
Sull’aspetto normativo, sarà fondamentale agire in modo trasparente e avere la capacità di districarsi nella gestione e controllo delle procedure concorsuali.
L’aspetto professionale, invece, da dove si evince la vera novità di questa riforma, prevede che, una volta attivata la procedura di allerta, si dovrà cercare di perseguire l’obiettivo della continuità aziendale operando, ovviamente, in un ambito di ristrettezza di risorse umane, finaziarie e tempi.
I soggetti che inteverranno nella fase di crisi dell’azienda assumeranno quindi un ruolo centrale, laddove professionalità ed esperienza saranno fondamentali per supportare l’azienda nel percorso del risanamento.
Lo scopo di questa riforma è quella di far emergere in anticipo la crisi in modo da gestirla nel miglior modo possibile, attraverso anche misure premiali per l’imprenditore, evitando, invece, di farlo quando ormai non ci sono molte altre strade da percorrere per salvaguardarla.
Tuttavia è sempre previsto il concordato liquidatorio tra l’azienda e i propri creditori. Questo aspetto sarà perseguito solo se ci sarà un apporto significativo di risorse che soddisfino gli stessi creditori.
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