Moda, Tessile, Abbigliamento

Pitti Filati, le filature pratesi in fiera con buone aspettative

giugno 25 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, Prato

Inizia lunedì 28 giugno la tre giorni della 89a edizione di Pitti Filati, autunno-inverno 2022-2023: un appuntamento molto atteso perché di nuovo in presenza, pur con alcune cautele speciali – come la possibilità di visitare gli stand su appuntamento – volte ad assicurare la dovuta sicurezza sanitaria a espositori e visitatori. Sede della fiera, per la prima volta, la Stazione Leopolda.

Nutrito come sempre il plotone delle aziende espositrici del distretto pratese: sono 23 del settore filati, cui si aggiungono altre presenze del meccanotessile e dei trasporti, oltre allo stand Feel the Yarn che fa capo a CPF-Consorzio Promozione Filati.

“E’ un appuntamento importante ed emozionante, un primo vero assaggio di quasi-normalità di cui il nostro settore aveva bisogno – commenta Roberta Pecci, coordinatrice del gruppo Produttori di filati della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord -. I segnali che abbiamo dai mercati sono incoraggianti, pur con le incognite che rimangono in questo momento di transizione. E’ fondamentale, in particolare, che riprenda l’export, che nel 1° trimestre 2021 segnava ancora per i filati per maglieria pratesi -10,1% rispetto allo stesso periodo del 2020, a fronte di una produzione già rientrata nel positivo: la rilevazione del Centro studi di Confindustria Toscana Nord segnava infatti per quello stesso periodo +1,7% rispetto al 1° trimestre 2020 grazie a un’accelerazione progressiva dopo una partenza d’anno ancora debole. La stessa rilevazione peraltro evidenziava una raccolta ordini significativa, soprattutto sull’estero dove si superava +16% rispetto a gennaio-marzo 2020. Sulla ripresa incombe comunque il problema materie prime, sia per i costi in ascesa generalizzata sia per la loro stessa reperibilità: in particolare si sono impennati fortemente e continuano a crescere i prezzi di molte fibre tessili, da acrilico e nylon fino a quelle più pregiate come mohair, peli fini e la stessa lana, che costituiscono la base della maggior parte dei filati dei produttori pratesi che proprio nell’alto di gamma, nella qualità e nella sostenibilità hanno punti di forza fondamentali. Il periodo della pandemia ha visto le imprese ancora impegnate in investimenti su questi stessi piani ma anche nelle certificazioni, nell’organizzazione, nella qualificazione dei rapporti di filiera: un impegno intenso al quale siamo fiduciosi faranno seguito risultati soddisfacenti.”

Rimane anche Pitti Connect, la piattaforma digitale che è stata particolarmente preziosa nei momenti più bui della pandemia e che, già attiva dal 7 giugno, integra, anticipa e dà continuità ai contenuti della fiera fisica. La piattaforma di Pitti si affianca ad altri strumenti digitali che le aziende stesse hanno attivato sia per ovviare alle limitazioni imposte dalla pandemia sia in un quadro più ampio di sviluppo della digitalizzazione delle collezioni.

Nella foto: Roberta Pecci


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