Moda, Tessile, Abbigliamento

Première Vision Pluriel stravolge la sua politica di marchi

settembre 18 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Como, News, Prato

Addio Première Vision Pluriel, buongiorno Première Vision Paris. Ormai titolare dei sei saloni parigini che compongono Pluriel, Première Vision SA non accenna a fermarsi e così ribattezza tutti e sei gli appuntamenti, sia i francesi che quelli esteri.

Il salone di tessile Première Vision adesso si chiamerà Première Vision Fabrics, mentre l’appuntamento di fibre e filati Expofil diventa Première Vision Yarns.

Il Cuir à Paris diventa invece Première Vision Leather, mentre il nome della manifestazione dedicata ai fornitori per la moda e gli accessori Modamont si modifica in Première Vision Accessories.

L’Indigo, appuntamento del design nel tessile-abbigliamento, adesso si chiamerà Première Vision Design. E il salone del sourcing locale Zoom si presenterà come Première Vision Manufacturing.

Una mossa importante, la cui prima conseguenza visibile sarà la creazione di un portale on-line unico, PremiereVision.com, laddove i siti delle diverse fiere in precedenza erano semplicemente collegati al sito principale Première Vision Pluriel.

Anche questo nome però scomparirà. La grande edizione parigina di inizio 2015 si chiamerà infatti Première Vision Paris, allineandosi alle denominazioni già concepite per gli appuntamenti cinese, americano e turco (che però partiranno di fatto in ottobre) di Première Vision SA.

Première Vision Paris e i suoi diversi appuntamenti sono posti sotto la direzione di Gilles Lasbordes. Questi aveva ottenuto, in successione uno dopo l’altro, la direzione dei saloni Expofil, Indigo e Modamont, prima di essere alla fine nominato vicedirettore generale della società organizzatrice Première Vision SA all’inizio del 2013.

“Si comunica meglio e più intensamente su un marchio che su dieci”, spiega Philippe Pasquet, amministratore delegato di Première Vision SA. “Lo si vede in gruppi come P&G e molti altri, che stanno semplificando il loro portafoglio marchi”.

“Attraverso questa nuova politica di marca, ci proponiamo di aumentare l’attrattiva dei nostri saloni e le presenze di visitatori nelle varie fiere, ad arricchire l’offerta trasversale, e a semplificare la “leggibilità” dei nostri saloni”.

“Avremo dunque un marchio mondiale, un ombrello, che diventerà la punta di diamante dei nostri eventi”, precisa Philippe Pasquet. “E al suo interno raggrupperemo delle specificità di mestieri che conosciamo bene, che noi andremo non solamente a mantenere, ma anche ad arricchire”.


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