Moda, Tessile, Abbigliamento

Stabile la produzione industriale di Prato nel 1° trimestre 2023

giugno 1 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, Prato

Nel 1° trimestre 2023 la produzione industriale di Lucca, Pistoia e Prato ha segnato il passo: è quanto emerge dalle rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord, che come sempre ha preso in esame un campione rappresentativo di imprese.
Rispetto allo stesso periodo del 2022 l’andamento è a quota +0,3%, all’insegna quindi della stabilità e sostanzialmente in linea con il dato nazionale. Piuttosto omogenee, distanziate fra di loro al massimo di un punto percentuale, le prestazioni delle tre province: dinamiche quindi univocamente deboli, in un contesto congiunturale al bivio fra possibilità di prosecuzione della crescita e timori di recessione, già conclamata in alcuni importanti paesi europei come la Germania. Le dinamiche di costo e prezzo hanno assunto da circa un anno e mezzo una rilevanza particolare per i bilanci aziendali. Infatti, le aziende hanno dovuto trovare un equilibrio fra la necessità di aumentare i prezzi, nel tentativo di mantenere i livelli di margine indispensabili per continuare l’attività, e conservare le quote di mercato. Una situazione di non facile lettura: solo a posteriori se ne potranno valutare gli effetti sugli equilibri economico-finanziari delle imprese.

“Nel 1° trimestre la produzione manifatturiera in provincia di Pistoia è aumentata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,9% tendenziale), ed è appena diminuita, in termini destagionalizzati, rispetto al trimestre precedente (-0,4%) – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. Per quanto risicata, è la prestazione migliore dell’area coperta dalla nostra associazione. Il clima è comunque di incertezza, riflessa dai risultati molto diversi fra i livelli produttivi dei vari settori, per i quali è difficile individuare un comune denominatore: rispetto allo stesso periodo del 2022, chimica, plastica, lavorazione dei minerali non metalliferi -6,9%; meccanica +4%; alimentare -1,5%; carta -5,5%; mobile, che include anche i materassi, +26,1%. Ancora negativo il tessile con -7% e le calzature con -7,8%. Inoltre, il clima di opinioni registrato non è uniforme ed anzi i dati che li rappresentano sono in molti casi contrastanti. Tuttavia, nelle opinioni raccolte fra gli imprenditori compaiono indicazioni indirette positive, rappresentate dalle valutazioni sul probabile sviluppo dei livelli occupazionali: valutazioni che hanno raggiunto un livello storicamente elevato in quasi tutti i settori pistoiesi. Il dato dell’occupazione può favorire una lettura tutto sommato ottimistica in un momento oggettivamente non facile per l’economia della provincia. E’ chiaro che la carenza di manodopera lamentata dai colleghi e la difficoltà a reperire le professionalità necessarie alla lunga costituiranno un freno di cui non abbiamo bisogno. Il nostro impegno per avvicinare i giovani all’industria, informarli e formarli va appunto in questo senso.”

“I dati di Lucca mostrano una situazione di quasi assoluta stabilità rispetto al 1° trimestre 2022 – aggiunge il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti -. Il totale a quota -0,1% scaturisce da prestazioni piuttosto differenziate di settori che a loro volta vengono da anni con risultati diversi, che rappresentano termini di confronto a cui guardare con attenzione per inquadrare correttamente le dinamiche del 1° trimestre. Il modesto segno meno sulla chimica-plastica (-0,5%) viene a valle di risultati eccellenti nel 2021 e comunque buoni anche nel 2022; la prestazione a quota -6,5% della metallurgia arriva anch’essa dopo una serie positiva che andava avanti dal 2021; analoga la situazione della produzione di macchine, -1,2% dopo due anni nettamente positivi; più oscillante la situazione degli alimentari, che segnano -6% dopo il -0,1% del 2021 e il +2,1% del 2022. Viceversa, il dato nettamente positivo dei settori della moda (+3,4%) rappresenta un segnale di ripresa dopo un 2022 con il segno meno, per quanto non clamoroso (-1,8%). Per gli altri settori, si registra la perdurante fatica del lapideo, che dopo la vivacità dimostrata nel 4° trimestre 2022 in cui aveva ritrovato il segno più, torna nel 1° trimestre a -2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al polo opposto la nautica, che continua la sua galoppata positiva segnando anche nel 1° trimestre 2023 +5,8%, venendo da un 2022 che era stato complessivamente a +7,2%. Infine, non certo per importanza, la carta e cartotecnica: caratterizzata da sempre da stabilità, nel 1° trimestre 2023 registra con +1,9% la prestazione migliore degli ultimi anni. Il contesto in cui si muove l’industria lucchese è quello, comune a tutti, di una porta stretta fra costi che si sono ridotti solo per alcune voci e prezzi che si fa fatica a spuntare in un mercato piuttosto stagnante.”

Prato è esattamente in linea con la media dell’intero territorio di Confindustria Toscana Nord: +0,3% – conclude la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli - Un valore complessivo che comunque nasce da prestazioni settoriali non uniformi. Il tessile con -2,1% viene da un 2022 che può dirsi un anno buono; le previsioni per il trimestre in corso erano al momento della rilevazione con saldo positivo (+9,9) fra ottimisti e pessimisti, con punte per le previsioni di ordini provenienti dall’estero. Segno lievemente negativo, -1,1%, per la produzione metalmeccanica, che viene da anni di ottime prestazioni (sugli anni rispettivamente precedenti, +6% il 2021 e +6,6% il 2022): è probabile che la relativa frenata sia dovuta alla predominanza nel campione di aziende del meccanotessile, prossime al fondamentale appuntamento fieristico di ITMA con le sue aspettative di novità. Un’interpretazione, quella dell’influenza della fiera sulle dinamiche commerciali del meccanotessile, confermata anche dalle previsioni per gli ordini dall’estero nel trimestre in corso, che vedono un saldo fra ottimisti e pessimisti a quota +34,8. I risultati di gran lunga più positivi sono quelli dell’abbigliamento e maglieria, che dopo un 4° trimestre 2022 opaco (-4,7% rispetto allo stesso periodo del 2021), effettua nel 1° trimestre 2023 un balzo in avanti di +15,9%, con ulteriori aspettative di aumento della produzione nel trimestre in corso. Quello che stiamo vivendo è un momento di incertezza e di transizione, condizionato dalle dinamiche costi-prezzi, dall’inflazione, da fattori molteplici che frenano i mercati. Le prestazioni delle imprese Prato in un momento particolarmente complicato per il settore moda possono dirsi all’altezza della situazione.”


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