“Made in FILO”: la parola alle filature
settembre 2 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Como, News, PratoLe filature sono le protagoniste di “Made in Filo”. Se il punto di partenza – l’ispirazione – sono le proposte sviluppo prodotto di Filo – per Filo64 raccolte in “Vice-Versa” -, nella costruzione di “Made in Filo” è altrettanto significativa l’interpretazione che ne hanno dato i produttori di filati che espongono a Filo. Vale dunque la pena ascoltare dalla loro viva voce qual è il loro giudizio sull’iniziativa e quale risultato si aspettano dalla partecipazione a un progetto unico nel panorama fieristico tessile internazionale. Qui di seguito pubblichiamo la terza e ultima parte delle interviste con le aziende che hanno partecipato al progetto.
Siamo arrivati alla terza e ultima puntata del nostro giro di interviste tra le filature protagoniste del progetto “Made in Filo”. Denominatore comune nelle parole di tutti gli intervistati è l’interesse per un’iniziativa che si caratterizza davvero come unica nel panorama internazionale delle fiere tessili perché permette di esplicitare il lungo e complesso lavoro che da un filato porta alla realizzazione di un tessuto e, in prospettiva, di un capo finito. Ma ascoltiamo le parole dei filatori e le ragioni che li hanno spinti a partecipare con entusiasmo al progetto “Made in Filo”.
Iniziamo la terza puntata da Michelle Marzoli di Filmar, che legge “Made in Filo” come un progetto di notevole profondità: “Made in Filo è per noi un’occasione concreta per raccontare il filato non solo come materia tecnica, ma come il primo gesto creativo da cui nasce ogni progetto moda. È un’iniziativa che accende i riflettori su quello che spesso resta dietro le quinte: la qualità della materia, il suo potenziale espressivo, le possibilità di trasformazione quando entra in dialogo con il design del tessuto. Quando i filati prendono la forma di tessuti, cambia la percezione che ne abbiamo: cambia la mano, cambia l’aspetto, cambia la lettura del colore. Toccare un tessuto è diverso dal guardare un filo — ed è lì che si capisce davvero di cosa è capace”. E aggiunge: “Spesso il lavoro che sta alla base del prodotto moda resta invisibile: filati, lavorazioni, processi che richiedono competenza, attenzione e creatività applicata. Per questo crediamo che iniziative come “Made in Filo” possano contribuire a far conoscere il valore della manifattura tessile anche a un pubblico più giovane: mostrare come un filato prende forma nel tessuto è un modo efficace per raccontare cosa c’è davvero a monte della filiera”.
Fabio Poli di AZeta Filati sottolinea sia l’aspetto tecnico sia quello comunicativo di “Made in Filo”: “Come AZeta Filati abbiamo appoggiato subito il progetto “Made in Filo”. Crediamo che sia un’iniziativa molto utile perché dà la possibilità ai nostri clienti di vedere realizzati in tessuto i nostri filati. Le nostre collezioni di filati fantasia hanno un alto contenuto creativo e innovativo, grazie anche all’ampia varietà di titolazioni e composizioni che vanno dalle fibre più pregiate a quelle tecnicamente più evolute: tutte qualità che i tessuti di “Made in Filo” mettono in risalto in maniera professionale. Abbiamo poi trovato azzeccata sotto il profilo della comunicazione la scelta di presentare un’anteprima di “Made in Filo” all’interno dell’ultima edizione di Milano Unica: ha contribuito ad amplificare il messaggio e gli obiettivi del progetto”.
Dal canto suo, Avia del progetto “Made in Filo” apprezza in particolare lo stimolo all’innovazione. Non potrebbe essere altrimenti visto che da cinquant’anni l’azienda biellese propone filati classici e fantasia in un percorso di specializzazione, creatività e ricerca che ha come risultato prodotti originali e tecnologicamente avanzati. Spiega Mauro Palladino: “La moda ha bisogno di rimanere innovativa e creativa. Un’iniziativa come “Made in Filo” spinge proprio in questa direzione perché dà la possibilità di vedere e toccare il tessuto che esce dalle lavorazioni sul filato, andando incontro alle esigenze del pubblico dei clienti”.
La seta è una fibra pregiata, un materiale prezioso e di prestigio, è famosa e apprezzata per le sue proprietà di eleganza e perfezione, per il suo aspetto lucente e morbido. Tutto ciò la rende il tessuto ideale per creare capi e accessori unici e raffinati ed è dunque un materiale decisamente interessante per un’iniziativa come “Made in Filo”. A metterlo in chiaro è Luigi Rossi di Ongetta, azienda specializzata nella torcitura della seta: “Made in Filo è una buona iniziativa, che permette di far comprendere ai nostri clienti cosa si può realizzare con un filato di seta: vedere e toccare la pezza offre un senso di comprensione maggiore. In più, questa iniziativa di Filo consente di scoprire trasformazioni inedite, attraverso lavorazioni nuove”.
Dalla seta alla ciniglia, l’approccio a “Made in Filo” non cambia. Filpa ha più di 40 anni nel settore della produzione di filati di ciniglia e tessitura, garantendo filati fantasia innovativi, studiati su misura per le esigenze dei clienti. L’azienda pratese giudica “Made in Filo” una iniziativa importante perché “permette di vedere la realizzazione del tessuto” come spiega Barbara Padrini, che prosegue: “È un’occasione importante soprattutto per i giovani, perché consente di capire il lavoro, molto duro, che c’è dietro un tessuto e tutta la passione che ci vuole per lavorare in questo settore. Per il progetto di Filo abbiamo fornito filati che possono valorizzare il tessuto, mostrare la grande versatilità che li contraddistingue e che ne permette un utilizzo che va dall’arredamento all’alta moda”.
Lo sguardo su “Made in Filo” offerto da Giovanardi si concentra su un tema cruciale per il tessile attuale. Da oltre 60 anni, l’azienda produce e distribuisce tessuti tecnici di alta qualità e in un’ottica di sostenibilità ha sviluppato progetti di economia circolare per la creazione di filati, fibre e feltri riciclati attraverso i processi Raytent e Refelter. Afferma Sara Selmini: “Dal progetto “Made in Filo” ci aspettiamo che venga valorizzata nel modo migliore la sostenibilità, la capacità innovativa e la qualità dei nostri prodotti, green al 100%, ottenuti dal riciclo di scarti di lavorazione di tende da sole e pensati per garantire eccellenza tecnica e rispetto per l’ambiente”.
L’ultima parola su “Made in Filo” la dice Ghezzi, azienda nata nel 1949 e che produce filati per abbigliamento, arredamento, sport, filati tecnici. La lunga esperienza maturata nel settore, sempre all’insegna della ricerca e della qualità, consente a Ghezzi di dare un punto di vista esperto su “Made in Filo”. Sostiene Annamaria Adami: “La nostra azienda è specializzata nella torcitura del filato, ossia i nostri filati sono greggi e noi già li lavoriamo, modificandone anche la mano. Per quanto ci riguarda dunque pensiamo che “Made in Filo” punterà a valorizzare in particolare l’aspetto serico del cupro, la sua mano fluida. Si tratta di una fibra che ci sta a cuore anche per la sua valenza di sostenibilità. Se poi vogliamo allargare il discorso anche al di là dei nostri materiali, riteniamo che “Made in Filo” sia un’iniziativa molto valida: la cultura tessile non è più così radicata come lo era un tempo: ben vengano dunque nuove vetrine che permettono di far conoscere maggiormente lo sviluppo di un prodotto”.