Moda, Tessile, Abbigliamento

“Roadmap to rational denim” rende i jeans più sostenibili

aprile 18 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

L’industria del denim si trova ad affrontare una sfida. Se vuole continuare ad attirare clienti sensibili alla provenienza dei prodotti e alla loro composizione, deve reinventarsi. Ma gli sforzi isolati compiuti da vari attori della catena del valore possono sembrare irrisori… e non rispondere alle attese dei loro clienti e al know-how dei propri fornitori.

L’iniziativa “Roadmap to rational denim” ha un’altro spessore, perché coalizza quattro aziende che si occupano di varie tappe della produzione di jeans.

Lenzing (esperto di fibre), Archroma (specialista delle tinture), Garmon (gruppo di chimica applicata ai tessuti) e Royo (produzione di tessuti) hanno coordinato le loro esperienze e competenze per realizzare una serie di prodotti in jeans. La direzione principale in cui hanno lavorato è stata quella della riduzione del consumo di acqua. Queste aziende hanno riscontrato che la quantità di acqua necessaria per realizzare un paio di jeans è di 11.000 litri. Visto che alcuni studi indicano in 167.000 le paia di jeans prodotte ogni mese nel mondo, il calcolo complessivo può far venire i brividi.

I quattro gruppi hanno cercato il modo per risparmiare più risorse possibili, dalla fibra alla finitura. Il quartetto era presente al salone Kingpins per presentare la loro collezione di vestiti di alta gamma, nello spazio Why, ma soprattutto per valorizzare la propria visione comune.

L’iniziativa mira a sensibilizzare gli attori del settore, sia gli industriali che gli stilisti. “E’ un progetto che mostra come l’eco-responsabilità dei prodotti non sia un limite. Anzi”, sottolinea Andrew Olah, l’organizzatore del salone Kingpins. “E’ una fonte d’ispirazione e di desiderio per una moda che abbia una coscienza”.


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