Meccanotessile di Prato, buone prestazioni e grande attenzione ai giovani e alle competenze
ottobre 23 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, PratoIl meccanotessile dell’area pratese sta crescendo: è uno dei settori che possono vantare le prestazioni migliori sia come produzione che come export.
Il settore ricalca, per evidenti motivi storici, i confini del distretto tessile, estendendosi quindi anche verso l’area Campi-Calenzano e il pistoiese. Gli stabilimenti di produzione sono 26, per un totale di 410 addetti; a questi si aggiungono, secondo i dati Istat disponibili, altre 70 unità locali con ulteriori 300 addetti, per lo più officine artigiane produttrici di componentistica. Il settore conta quindi complessivamente 96 unità locali e 710 addetti.
“Il nostro è un comparto con forti specializzazioni al proprio interno, conseguenti la grande complessità delle esigenze produttive del tessile e delle relative tecnologie – spiega Marco Becheri, coordinatore del Gruppo meccanotessili della sezione Metalmeccanica di Confindustria Toscana Nord -. Il rapporto con i nostri clienti, l’ascolto delle loro esigenze, la collaborazione nella messa a punto personalizzata di una macchina sono aspetti fondamentali della nostra attività. Lavorare, ovviamente non a caso, a Prato è molto importante e ci dà una marcia in più.”
Le buone prestazioni del meccanotessile pratese risultano evidenti dai dati delle rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord. La produzione industriale è aumentata nel 2017 del +4,8%, mentre tra gennaio e giugno 2018 è cresciuta del +2,3%rispetto allo stesso periodo del 2017, con una accelerazione nel secondo trimestre (+3,8%). Le esportazioni (dati Istat) hanno messo a segno nel 2017 +6% in valori rispetto all’anno precedente, mentre la variazione del primo semestre 2018 rispetto al 2017 è stata di +11,7%. Nella prima metà del 2018 si sono registrati aumenti delle vendite in Turchia, Russia, Stati Uniti, Messico, Brasile e Cina, mentre c’è stata una diminuzione diffusa dell’export verso i paesi europei (-5% nel complesso rispetto al primo semestre 2017). Nel quadro europeo costituisce una eccezione positiva il mercato interno italiano, che nel secondo trimestre 2018 ha registrato un aumento degli ordinativi (+4,1% rispetto allo stesso periodo del 2017). La metà dell’export è rappresentata dalle macchine per il finissaggio, mentre le macchine per filatura e torcitura contribuiscono per circa il 20%.
“Sui buoni risultati del mercato italiano hanno inciso certamente le agevolazioni di Impresa 4.0 – continua Becheri -. L’auspicio è che la rimodulazione del provvedimento, che si sta profilando negli indirizzi della politica nazionale, non comprometta questo trend positivo; preoccupa inoltre l’annunciato taglio delle risorse. Impresa 4.0 si è rivelato vantaggioso sia per chi produce macchinari innovativi sia per chi li utilizza guadagnando in efficienza, qualità, prestazioni energetiche, sicurezza sul lavoro. Ma per realizzare buone macchine occorrono in primo luogo cervelli; non mi riferisco solo ai progettisti ma anche a chi si occupa di produzione, perché le competenze sono fondamentali in tutte le fasi del nostro lavoro. Da tempo noi meccanotessili pratesi lavoriamo per un migliore raccordo con le scuole, allo scopo di evidenziare le opportunità professionali che possono offrire le nostre imprese e di intercettare talenti. Quest’anno ci siamo inseriti in ‘E’ di moda il mio futuro‘ con nostre iniziative di cui parleremo il prossimo 26 ottobre in occasione della presentazione del progetto di orientamento: ma stiamo pensando a un piano più strutturato di relazioni con i giovani e le scuole, che coordini, organizzi e dia visibilità a tutto ciò che già facciamo e che ancor più vogliamo fare in futuro in questo ambito. L’innovazione richiede competenze e un approccio mentale proiettato sul futuro che è proprio dei giovani: è a loro che guardiamo con fiducia per un ricambio generazionale che dia soddisfazione alle imprese e ai giovani stessi.
Nella foto: Marco Becheri