Accordo Unione Industriale Pratese e CRIBIS D&B per facilitare l’accesso alle informazioni sui pagamenti delle imprese
giugno 15 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, PratoPresentati anche i dati relativi alle imprese toscane e pratesi, con un focus sul settore tessile. Sorpresa: i peggiori pagatori sono le aziende più grandi
Prato, 14 giugno 2012 – Quello della puntualità dei pagamenti è per le imprese un problema cruciale, soprattutto nell’attuale momento di difficoltà di acquisizione di liquidità attraverso il credito bancario. Da qui il sempre più frequente ricorso a società di business information, specializzate nella fornitura di dati sull’affidabilità delle imprese con cui si vogliono intrattenere rapporti commerciali: clienti nuovi ma anche non necessariamente tali, italiani ed esteri. E’ nata quindi l’idea di semplificare e rendere meno oneroso l’accesso a queste informazioni attraverso un accordo, sottoscritto fra CRIBIS D&B (società specializzata del Gruppo CRIF) e Unione Industriale Pratese, cui possono aderire le aziende associate a quest’ultima.
“Per ora l’accordo è circoscritto a lanifici, tessuti speciali, produttori di filati, confezioni e maglifici – spiega Andrea Cavicchi, presidente dell’Unione Industriale Pratese – ma non escludiamo di estenderlo in futuro anche ad altri comparti e settori. L’accordo sottoscritto oggi concretizza un progetto nato con la presidenza precedente e portato avanti da Vincenzo Cangioli. L’idea è semplice ma, riteniamo, efficace. Chi aderirà avrà il vantaggio di poter usufruire delle informazioni su imprese italiane ed estere di CRIBIS.com a un costo ridotto e in forme anche condivise, oltre ad alcune features personalizzate pensate appositamente per le esigenze di questo comparto. Considerata la relativa omogeneità degli interlocutori commerciali in ciascun comparto, il vantaggio è notevole e dovrebbe favorire l’attenzione delle imprese verso l’acquisizione di questo tipo di informazioni, essenziali per poter operare in serenità.”
Le caratteristiche e potenzialità dell’accordo, e più in generale i problemi di gestione del rischio del credito commerciale, saranno anche oggetto di un seminario che l’Unione ha organizzato per martedì 19 giugno alle ore 17.30; interverrà Girolamo Lafiosca, responsabile Divisione Speciale Crediti del broker assicurativo Assiteca.
La presentazione dell’accordo tra Unione e CRIBIS D&B è stata oggi anche l’occasione per fare il punto sulla situazione dei pagamenti delle imprese pratesi. Dallo studio effettuato da CRIBIS D&B sui tempi di pagamento emerge una maggiore puntualità sia in regione che in provincia di Prato rispetto alla media nazionale. Nello specifico, nel primo trimestre 2012 in provincia di Prato il 44,8% delle imprese ha saldato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, migliorando rispetto al 39,3% registrato un anno fa. Una performance che però vale solo il terzultimo posto assoluto nella classifica delle province toscane più virtuose. Oltre la metà delle imprese pratesi paga ancora in ritardo: il 48,3%, in particolare, ha saldato le fatture ai propri fornitori entro un mese oltre i termini pattuiti, il 4,1% tra i 30 e i 60 giorni di ritardo, l’1,7% tra i 60 e i 90 giorni, lo 0,8% tra i 90 e i 120 giorni, lo 0,4% oltre il limite dei 120 giorni.
I risultati di Prato sono peggiori della media regionale (47,1% di imprese virtuose). La provincia più puntuale è Arezzo (53,6%), seguita da Pistoia (50,9%), Siena (48,1%), Lucca (47,7%), Firenze (46,3%), Pisa (45,6%), Grosseto (45%). Poi Prato (44,8%), Livorno (44,3%), Massa e Carrara (44%).
A livello regionale, la ricerca di CRIBIS D&B evidenzia un miglioramento nelle tempistiche dei pagamenti nel corso dell’ultimo anno: infatti, le imprese virtuose in Toscana sono passate dal 42,2% dello scorso anno al 47,1% attuale. Un risultato sostanzialmente in linea con i valori medi rilevati a livello nazionale, pari al 46,6%. Il 47% delle imprese toscane ha saldato le fatture entro un mese di ritardo, il 3,6% tra i 30/60 giorni di ritardo, l’1,3% dopo 60/90 giorni, lo 0,6% dopo 90/120. La percentuale di pagatori oltre i 120 giorni è pari allo 0,3%. Questo miglioramento, comunque, non è stato sufficiente per avvicinarsi ai livelli pre-crisi del 2007, quando le imprese che pagavano puntualmente erano oltre il 50% del totale.
Relativamente alla dinamica registrata nel settore del tessile e dell’abbigliamento, il 43,5% delle imprese toscane ha rispettato i termini contrattuali con i fornitori. Una media più bassa sia di quella italiana, che nel comparto si è attestata al 45,2%, sia di quella del Centro Italia (44,1%). Entrando nel dettaglio, in Toscana il 47,9% delle imprese del settore in oggetto ha saldato le fatture entro 30 giorni di ritardo, il 5% tra i 30 e i 60 giorni, l’1,7% tra i 60 e i 90 giorni, l’1,5% tra i 90 e i 120 giorni. Lo 0,4%, infine, oltre il limite dei 120 giorni. Rispetto al 2008, nel primo trimestre 2012 la percentuale di imprese puntuali è aumentata dal 42,6% al 43,5%.
“Le dinamiche che si riscontrano sulle imprese del territorio sono assimilabili a quelle nazionali, con i comportamenti di pagamento che mostrano un miglioramento rispetto al 2010. Questo però – mette in guardia Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS D&B – è un dato che va letto controluce per comprendere correttamente i fenomeni sottostanti, non tutti positivi. In parte il miglioramento è dovuto al fatto che il ritardo si è ‘istituzionalizzato’, cioè è stato incorporato nei termini di pagamento definiti contrattualmente tra le parti. Da una ricerca qualitativa realizzata da CRIBIS D&B nel marzo 2012 su oltre 500 credit manager italiani risulta che oltre il 90% degli intervistati ha ricevuto richieste di allungamento dei termini di pagamento e il 62% degli intervistati ha individuato in questo una delle maggiori problematiche che la sua azienda ha dovuto affrontare nell’ultimo anno. Ciò è grave, perché sarà difficile per il fornitore, una volta concessi termini di pagamento più lunghi, tornare a tempi più brevi in futuro.”
“A questi aspetti negativi – aggiunge Preti – va però affiancato anche un elemento positivo, cioè la maggiore attenzione da parte delle imprese alla gestione dei tempi di pagamento, del credito commerciale e più in generale del Working Capital. Negli ultimi anni le aziende hanno investito molto in procedure e strumenti che consentano di intercettare i segnali di deterioramento dell’affidabilità di un’azienda, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire tempestivamente con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. I nostri strumenti vanno proprio in questa direzione, mettendo a disposizione delle imprese informazioni e servizi per gestire al meglio il proprio portafoglio clienti e in particolare i pagamenti. Per questo crediamo che questo accordo consentirà alle imprese di Prato di accedere a utili strumenti per migliorare la gestione del credito commerciale e sviluppare il proprio business in Italia e all’estero”