Moda, Tessile, Abbigliamento

Mifur, fra origine e futuro, eleganza e forza

marzo 7 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Eventi, News

L’origine e il futuro, l’eleganza e la forza, giochi di luci e ombre, nuove identità nelle tendenze di pellicceria del prossimo inverno. Dallo studio realizzato dalla IFF–International Fur Federation, per il prossimo Autunno-Inverno 2014/2015, arrivano al Salone Internazionale della Pellicceria e della Pelle Mifur, in corso a Rho Fieramilano, tre tendenze: ‘Elemental’, ‘Atelier’ e ‘Shadow’.

Elemental
Ispirata ai vasti paesaggi naturali scolpiti da oltre un millennio dagli elementi e più recentemente dall’uomo, la prima tendenza fa riferimento alla contrapposizione tra naturale e artificiale nella topografia moderna. Sebbene affondi le sue radici in un senso di nostalgia primordiale per le comunità sperdute e per le terre dimenticate, la tendenza fa modernamente riferimento al concetto di origine e si interroga sul posto occupato dall’uomo nel mondo naturale. Questo trend fonde il futuro con il nostro antico passato e segnala che comincia a formarsi un approccio più misurato al prodotto, che tiene in considerazione sia il design sia l’uso. La tecnologia è un sistema olistico, fatto di manualità e di competenze tecniche: non è qualcosa di astratto che serve per inventare di nuovo quello che è già stato inventato. Ne deriva il senso organico di un’evoluzione in armonia con il mondo che ci circonda, che si collega al nostro passato al fine di creare il nostro futuro.

Lo styling dà una sensazione di protezione: il riferimento è al guerriero delle Highland che incontra l’intelligenza artificiale. Tessuti di peso sartoriale, strutturati,micro-geometrici e plissettati fanno da guscio a interni in pellicce rustiche che proteggono il corpo dagli elementi. Colori: una tavolozza satura di pigmenti naturali, con colori neutri fossili e grigi peltro che lavorano fianco a fianco con i toni del muschio secco e di un blu-verde oscuro e tempestoso. Bronzo ribollente e verde pino completano la tavolozza, che riunisce i quattro classici elementi: Terra, Aria, Acqua e Fuoco.

Atelier
Il secondo trend fa riferimento all’idealismo di stampo bohemien, che trae ispirazione dai Circoli Sociali dei Liberi Pensatori degli anni ‘20, dalle comunità di artisti e dall’Intellighenzia dell’epoca. Il ‘Bloomsbury Group’, noto movimento letterario inglese, promuoveva il concetto del piacere estetico. Questa sensazione di tipo artistico si accompagna con un senso di nostalgia per l’elegante femminilità degli anni ‘50 e ‘60, per quel vestire femminile che mette in campo una sorta di nuova invenzione della silhouette più classica abbinandola a un giocoso tocco di ironia. Si tratta di creare un nuovo dialogo fra vintage e moderno, di interpretare il passato in modo nuovo, dando senso al tutto attraverso l’uso dei colori o il gioco delle proporzioni.

Lo styling è decisamente femminile, con colli tutto moda e polsi che danno un look vintage anche alle forme più semplici. La novità è una palette di colori da tavolozza. Il riferimento è a una bohemienne del Gruppo Bloomsbury che incontra l’eleganza dello stile Ladylike, unito a un tocco di eccentricità anni ’60 per una moderna estetica fondata sulle proporzioni. Colori: la palette è un collage di neutri “cosmetici” che partono da toni porcellana per passare al rosa blush, ai mezzi toni delle terre indiane, fino ai colori pieni, come il mohogany, il grigio fumo e i chiari mutanti che partono dallo stinto azzurrognolo di certi sassi e dal color legno di rosa, per giungere a un rosso lava incandescente.

Shadow
La terza tendenza è una danza incantata tra le energie opposte di luce e buio, duro e morbido, maschile femminile. Ispirato dall’antica filosofia taoista dello Yin e Yang, nella quale forze apparentemente opposte e contrarie sono interconnesse e si danno forza l’una con l’altra, il trend si ispira a un concept di dualità. Le qualità effimere di una farfalla o di un fiocco di neve che cade ispirano un senso di fragile bellezza, mentre il senso di un occulto più scuro e sovversivo crea una dicotomia che è al tempo stesso misteriosa e intrigante. Il lavoro del fotografo ungherese Brassaï, che negli anni ’30 ha perlustrato le strade e i bar di Parigi di notte per catturare con il suo obiettivo le immagini in bianco e nero dei personaggi più marginali della cittàè la fonte d’ispirazione di un’angolosità provocatoria che vede confondersi i confini tra maschile e femminile.

Lo styling è un gioco fra hard & soft, dove l’androginia incontra la delicata femminilità e il contrasto fra colori pallidi frizzanti e scuri pieni di ombre diventa la componente chiave della palette del trend. E’ un look che punta al dark, è la bellezza della femme fatale giustapposta al leggero e arioso senso dell’innocenza, è l’appeal del dualismo e dell’enigmatico. Colori: Un contrasto tra luci brillanti e scuri ombrosi, la palette vede presenti bianco luccicante, grigio iridescente, rosa sfinge, malva glaciale e blu etere accompagnarsi a un color foglia di the saturo, al blu notte e all’iris nero per una tavolozza che esplora gli opposti.


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