Tessile-abbigliamento, piccolo non è più bello
giugno 17 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsNel 2010 il fatturato del distretto mostra un recupero (+4,2 per cento), ma non sufficiente per riportare il valore ai livelli precrisi. Le previsioni 2011 indicano un andamento positivo (+3,8 per cento)
Nel 2009 il fatturato del distretto di Carpi flette del 7,3 per cento, rispetto all’anno precedente, mentre nella media nazionale, relativa sempre al settore moda femminile, diminuisce del 12,3 per cento. Nel 2010 il fatturato del distretto mostra un recupero (+4,2 per cento), ma non sufficiente per riportare il valore ai livelli precrisi. Le previsioni delle imprese per il 2011 indicano un andamento positivo (+3,8 per cento), anche se in rallentamento rispetto al 2010. Se le previsioni fossero confermate, nel 2011 il fatturato del distretto potrebbe tornare sui livelli registrati nel 2008, anche se il mercato interno è ancora debole.
Analogamente all’andamento nazionale si rileva un recupero, anche se contenuto, del fatturato, e una diminuzione del numero di imprese e di occupati. Nel periodo 2008-2010, le imprese diminuiscono dell’8,3 per cento e gli occupati del 7,5 per cento. Le previsioni 2011 indicano una diminuzione di imprese (-6 per cento) e una contenuta flessione dell’occupazione, nelle previsioni delle imprese locali, entro il -1,6 per cento, mentre le produzioni delocalizzate all’estero mantengono una dinamica rilevante.
I segmenti più deboli della filiera, che subiscono maggiormente gli effetti della crisi, sono rappresentati dalle imprese finali di piccole dimensioni, caratterizzate da una elevata capacità creativa ma dalla mancanza di visibilità sul mercato; e dalle imprese di subfornitura a queste legate, tra le quali numerose sono a elevata qualificazione e innovazione tecnologica. L’insieme di queste due categorie di imprese concentra la maggior parte delle imprese e dei lavoratori del distretto.
Per entrambe queste categorie di imprese, le imprese finali di piccole dimensioni e le imprese di subfornitura, esiste la necessità di ampliamento dei mercati di sbocco e di promozione dei prodotti e delle proprie specializzazioni. Fra queste, vi sono numerose imprese competitive che producono prodotti di qualità elevata, e che, malgrado questo, individualmente, non hanno la forza di ampliare i mercati di riferimento. Le forme di aggregazione fra imprese possono rappresentare uno strumento importante per superare alcuni limiti della dimensione aziendale, ma ciò di cui le aziende hanno bisogno è un sistema paese in grado di sostenerne efficacemente la promozione sui mercati esteri.
Il distretto di Carpi sta affrontando una sfida difficile. Le strategie per competere sui mercati internazionali possono essere molto diverse fra loro, come numerosi casi di successo dimostrano. Il sistema deve puntare sul mantenimento delle funzioni di stile, produzione e commercializzazione, per sostenere la filiera produttiva che ha grandi capacità di innovare il prodotto e di alimentare il valore del made in Italy.
Le difficoltà presenti sul mercato interno e il ritardo delle piccole imprese nell’agganciare la ripresa internazionale, richiedono alle piccole aziende locali, alle istituzioni, e ai soggetti che programmano sul territorio una nuova progettualità. Alcuni obiettivi condivisi potrebbero rappresentare il terreno sul quale innestare una reazione attiva all’evoluzione del contesto esterno, e fra questi si ritengono determinanti il sostegno all’internazionalizzazione commerciale delle piccole imprese e la ricerca di nuovi mercati esteri di sbocco; la valorizzazione della filiera che produce prodotti italiani di qualità, rappresentata da una subfornitura qualificata e competente; il mantenimento della capacità creativa e di innovazione del distretto attraverso un forte investimento sulle risorse umane, rappresentate da una prevalente componente femminile, dai giovani e da una diffusa imprenditorialità. Scarica il rapporto
(da EmmeWeb – il giornale on line di Confindustria Modena)