Il complicato contesto economico e politico manifestatosi in questi ultimi anni è ben noto, e quindi, prima dello svolgimento dei saloni moda di Parigi in gennaio, si erano messi in conto i suoi potenziali effetti negativi. Tuttavia, le fiere parigine sembrano avere resistito bene. Il Salon International de la Lingerie, in particolare, ha subito una conseguenza diretta della congiuntura, con il calo delle presenze russe e ucraine, ma al di là di questo fatto, in generale è stato giudicato soddisfacente.

La direzione di Eurovet non ha comunque voluto comunicare alcuna cifra sulle presenze globali registrate quest’anno, ma secondo le informazioni in nostro possesso il dato sarebbe leggermente inferiore a quello dell’edizione precedente, di pochi punti. Un calo che sembra principalmente imputabile alla radicale diminuzione (del 40%) dei visitatori russi, fino ad oggi settimo Paese più rappresentato in fiera. Il contingente ucraino è anch’esso calato, anche se in misura minore.

Il primo contingente, la Francia, che rappresenta circa il 40% dei visitatori, ha ottenuto un piccolo calo di numero, così come l’Italia e il Regno Unito, ma nello stesso tempo, la Danimarca, la Grecia e soprattutto la Spagna sono cresciute bene, con quest’ultimo Paese che guadagna un posto nella Top 10 salendo al quinto posto. Nelle nazioni extraeuropee, progressioni sono state rilevate per l’area del Medio Oriente (+9%), l’Australia, il Sudafrica e gli Stati Uniti, che entrano nella Top 10 a scapito della Russia.

Considerando il contesto, gli organizzatori, ma anche buona parte degli espositori, hanno giudicato questa edizione di gennaio 2015 complessivamente positiva. I marchi hanno valutato questa sessione come commercialmente efficace, con ordini di qualità. Forte anche la presenza riscontrata in fiera di buyer di e-commerce, aumentati del 10% rispetto alla stagione scorsa.

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