La Russia porta giù l’export della seta comasca
settembre 9 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Como, NewsRallenta del 4-5% la produzione dell’industria della seta comasca dopo lo sviluppo degli ultimi anni. Secondo i dati diffusi da Unindustria Como, da inizio d’anno si è verificato un crollo delle esportazioni in particolare verso la Russia (-35% rispetto al 2014).
Il comparto vive soprattutto di export (il 75% delle proprie vendite) e ha risentito anche delle difficoltà di una Europa che stenta a ripartire, mentre il buon andamento degli Stati Uniti non è stato ancora in grado di compensare le difficolta che si sono riscontrate altrove.
In particolare, il tessuto per abbigliamento femminile ha perso terreno, pur nella differenza dell’andamento delle singole aziende, percepibile a seconda delle diverse tipologie di prodotto (le fibre artificiali meglio della seta) e dei diversi mercati di destinazione.
L’accessorio tessile (foulards, scialli, stole, sciarpe, bandane), dopo diversi anni di crescita, ha sofferto il rallentamento dei mercati esteri, verso i quali dirige l’80% delle proprie vendite. La cravatteria ha manifestato un andamento maggiormente in linea con i risultati del corrispondente periodo del 2014.
Sul fronte Cina, fa notare Unindustria, “le turbolenze del mercato finanziario e il deprezzamento del renminbi non spaventano il mondo della seta. Gli approvvigionamenti dei filati di base e dei tessuti greggi sono regolari e le motivazioni d’acquisto dei consumatori cinesi, per i prodotti del lusso, non sono dettate dalla svalutazione della moneta, almeno nei suoi termini attuali. Il mercato cinese, peraltro, nella prima metà dell’anno è cresciuto”. Claudio Taiana, presidente del Gruppo Filiera Tessile, ricorda che “il tessuto comasco, è sempre guardato con interesse dalla clientela, ma le incertezze provengono dall’incognita politica che incide sulla stasi della Russia, sul rallentamento del Medio Oriente e della nostra Europa. Le prossime fiere forniranno ulteriori indicazioni per le prospettive del settore”.