In crescita l’export di Lucca, Pistoia e Prato
aprile 19 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, PratoSegnali di buona salute complessiva del manifatturiero delle province di Lucca, Pistoia e Prato: le elaborazioni dei dati Istat effettuate dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord evidenziano una crescita dell’export di +8,5% nel 2015 rispetto all’anno precedente, con un saldo commerciale anch’esso in ascesa, per quanto contenuta (2.815 milioni di euro nel 2014 contro i 2.886 del 2015).
Rispetto alla Toscana, la variazione dell’export manifatturiero registrato complessivamente nelle tre province è superiore di 5,3 punti percentuali, mentre rispetto all’Italia è superiore di 4,7 punti percentuali. A livello provinciale il risultato migliore lo riporta Lucca (+12,7%), seguita da Prato (+4,9%) e Pistoia (+3,7%).
Il valore delle esportazioni è cresciuto in quasi tutti i settori merceologici: contributi particolarmente importanti sono stati offerti dal settore cartario, che rappresenta il 14% dell’export , cresciuto del +8,5%; dall’abbigliamento e maglieria che pesa per il 12% dell’export e che è aumentato del 10,2%; e dalla meccanica, cresciuta grazie all’export di macchine strumentali per l’industria (+17,3% , 12% del totale) e della nautica (+18,4%, 9% del totale).
Lucca
Nel 2015 le esportazioni della provincia di Lucca hanno continuato a crescere mantenendosi ai propri massimi storici, vicino ai 4 miliardi di euro (+12,7% rispetto al 2014).
Nel dettaglio settoriale, sono risultati positivi i consuntivi del comparto alimentare (307 milioni di euro, +19%), del cartario/cartotecnico (954 milioni pari a +14%), della nautica (652 milioni, +19%), del lapideo (150 milioni, +14%)
A livello di comparti, il settore carta e cartotecnica, che da solo rappresenta quasi un terzo dell’import della provincia di Lucca, ha registrato un lieve aumento degli acquisti dall’estero raggiungendo i 699 milioni di euro (+12%) mentre le commesse all’estero di prodotti alimentari sono salite a 299 milioni (+33%).
Pistoia
Nel 2015 Pistoia ha esportato prodotti per 1.283 milioni di euro: al netto dei prodotti manifatturieri connotati da particolari anomalie di prezzo o cicliche, la crescita dell’export ammonta a +3,7%, sostanzialmente allineata alla media nazionale.
Una performance non particolarmente brillante dovuta, più che a contrazioni rilevanti in singoli settori, a dati negativi di alcune specifiche realtà aziendali. Molti gruppi merceologici hanno invece fornito contributi positivi significativi, a partire dall’elettromeccanica (+24 milioni le macchine per impieghi speciali, +8 milioni le macchine di impiego generale), dal comparto moda e dall’alimentare.
Prato
Prato nel 2015 ha esportato per 1.924,8 milioni di euro (+5,4% rispetto al 2014). Durante l’anno c’è stata una progressione positiva: partendo dal segno negativo del primo trimestre, nel quarto trimestre si è arrivati alla seconda variazione positiva della Toscana (+14,1%).
Il settore moda (81,8% del totale dell’export manifatturiero pratese) segna +1,7% su base annua per il tessile, in ascesa nel corso dell’anno (quarto trimestre +5%, trainato soprattutto dai filati per maglieria che su base trimestrale hanno segnato +15,1%). Migliori le prestazioni di abbigliamento e accessori in tessuto e maglia: +10,4% su base annua, con il quarto trimestre che rispetto allo stesso periodo del 2014 ha registrato +21,7%. Diversi i mercati per i due comparti: bene l’Europa per l’abbigliamento, Far East e USA per il tessile.
Da segnalare il miglioramento di chimica e farmaceutica (5,2% dell’export pratese, aumentato del +19,2%) e dei mobili, comprensivi dei materassi (+4,4%).