“Tassi di interesse in discesa e segnali di ripresa oltre il breve termine”
maggio 30 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, PratoIl credito alla imprese manifatturiere di Lucca, Pistoia e Prato riprende sia nei volumi complessivi sia, soprattutto, nel suo aspetto più “pregiato”, quello dei finanziamenti oltre il breve termine che costituiscono un segnale importante di propensione agli investimenti.
E’ quanto emerge dai dati presentati oggi dal Centro Studi di Confindustria Toscana Nord alle banche operanti nelle province di Lucca, Prato e Pistoia e riferiti alla situazione del credito a fine 2015 e gennaio 2016.
I segnali di ripartenza che stanno caratterizzando il manifatturiero di Lucca, Pistoia e Prato dal 2014 iniziano finalmente a trovare riflessi anche nell’andamento del credito a questo settore.
A gennaio 2016 il volume di impieghi vivi (quindi con esclusione delle sofferenze) delle banche nei confronti delle attività industriali evidenzia una variazione positiva complessiva per i tre territori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del +3,2%, con Lucca a +7,7%, Prato a +2,9% e Pistoia a -3,2%. La variazione negativa di Pistoia sconta una dinamica che nella fase precedente si presentava migliore rispetto alle altre province.
Sono soprattutto i finanziamenti oltre il breve termine a contribuire all’incremento dei volumi del credito al settore manifatturiero: la variazione complessiva dell’accordato per cassa a dicembre 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014 è del + 9,8%, con variazioni positive in tutte e tre le province (Lucca +18%, Pistoia +1,4%, Prato +3,5%).
Ancora in contrazione invece gli impieghi vivi al settore dei servizi e delle costruzioni: per tutta l’area Lucca, Pistoia, Prato la contrazione è rispettivamente del -3,4% e del -12,8%.
Di notevole importanza per gli equilibri economici delle imprese la discesa dei tassi di interesse su tutte le tipologie di affidamenti (autoliquidanti, a revoca, a scadenza). I tassi sulle operazioni autoliquidanti (tipicamente l’anticipo di fatture) sono diminuiti di un punto nel quarto trimestre 2015 a Lucca, Pistoia e Prato rispetto all’anno precedente, mentre i tassi sulle operazioni a revoca (tipicamente l’apertura di credito in conto corrente) di un punto a Lucca, 0,6 a Pistoia, 1,5 punti a Prato.
In rientro le nuove sofferenze nell’area Lucca, Pistoia, Prato, che nel quarto trimestre del 2015 mostra un tasso di ingresso tornato complessivamente in linea con il gruppo dove si trova il 50% delle province italiane caratterizzato da un livello intermedio di rischio.
“Il credito è una materia prima fondamentale per le imprese ed è il carburante indispensabile per agganciare la ripresa e sostenere la crescita. – commenta Cristina Galeotti, vicepresidente di Confindustria Toscana con delega per il credito - Nelle dinamiche negative degli ultimi anni hanno influito problemi sia di domanda, caratterizzata da un basso livello degli investimenti, sia di offerta, con un settore del credito che è stato caratterizzato da alcune governance aziendali non corrette e nel contempo, da una vera e propria “tempesta regolamentare” che ha finito quasi per paralizzare l’attività del nostro sistema.”
I segnali positivi che si colgono per il manifatturiero scaturiscono soprattutto dal lato della domanda, con il rafforzamento patrimoniale delle imprese, e dalle politiche monetarie straordinarie oggi in atto. Occorrono però anche soluzioni al problema delle sofferenze, mantenendo contestualmente un ragionevole bilanciamento tra interessi del settore creditizio e del settore imprenditoriale. Cristina Galeotti è sensibile al tema anche nella sua futura veste di componente del Consiglio di Amministrazione del Banco-BPM, la nuova società che entro fine anno nascerà dalla fusione tra Banco Popolare e Banco Popolare di Milano; la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord aggiunge:
“Restituendo efficienza e redditività al sistema creditizio potrà essere garantita maggiore disponibilità di credito e migliori condizioni, a beneficio dell’economia reale. E’ importante che il miglioramento della situazione, ben percepibile ma anche diseguale nei vari settori, si distribuisca più uniformemente, coinvolgendo anche un settore nevralgico come l’edilizia. In questa delicata fase è auspicabile inoltre che, in tutti i settori, le banche incoraggino l’aggancio della ripresa non limitandosi a finanziare solo le aziende con top rating ma anche quelle che, pur in presenza di lievi tensioni, mostrino dinamismo e capacità progettuali. Fra queste vi sono molte piccole e medie imprese che costituiscono il cuore del nostro territorio, quelle che come associazione rappresentiamo e alle quali siamo vicini anche nelle loro relazioni con il sistema bancario.”