Moda, Tessile, Abbigliamento

Al via Milano Unica e Première Vision; Confindustria sul quadro economico e le prospettive del distretto Pratese

gennaio 28 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News, Prato

La prossima settimana, dal 30 gennaio al 1° febbraio, si svolgerà la 38a edizione di Milano Unica; quella successiva, dal 6 all’8 febbraio, Première Vision: i produttori di tessuti sono sul piede di partenza per le loro due fiere principali, incentrate sulla primavera-estate 2025.

Le imprese partecipanti a Milano Unica provenienti dal distretto tessile pratese sono 101, in forte incremento rispetto alla corrispondente edizione del 2023; 20 invece quelle che presenzieranno a Première Vision, viceversa in netta contrazione.

Per i produttori pratesi di tessuti i primi 9 mesi del 2023 (i dati del 4° trimestre non sono ancora disponibili) portano il segno meno, per quanto moderato: rispetto allo stesso periodo del 2022 – anno particolarmente positivo per il comparto – la produzione in volume è scesa del -3%, l’export in valori del -5,4%. Valori, questi, sostanzialmente in linea con i dati italiani e con la tendenza generale del mercato della moda.

“Il 2023 non è stato un anno dei migliori, anche se i dati che lo riguardano risultano comunque sviliti dal confronto con il 2022, che ha segnato la forte ripresa del post-pandemia. Per capire bene cosa è accaduto negli ultimi tre anni e cogliere la ‘normalità’ dell’andamento post-pandemico andrebbero considerati tutti insieme, di seguito, il 2021, 2022 e 2023 – commenta il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Maurizio Sarti -. Ci aspettiamo che i dati del 4° trimestre 2023, non ancora disponibili, siano per produzione ed export in leggero arretramento rispetto ai precedenti e che quindi sarà confermata la chiusura dell’anno con il segno meno. Sui risultati dell’ultimo scorcio del 2023 ha inciso in parte anche l’alluvione di novembre: alcuni produttori di tessuti sono stati colpiti, talvolta in maniera particolarmente intensa, ma anche imprese della filiera hanno ricevuto danni ingenti che hanno inevitabilmente compromesso la catena di produzione. Rinnovo la mia solidarietà ai colleghi, produttori finali e terzisti, e mi fa molto piacere che anche imprese che sono state duramente danneggiate dall’alluvione siano riuscite a riorganizzarsi per essere con noi tutti in fiera: una prova di forza e di determinazione ammirevole. Anche per questa prima parte del 2024 le previsioni sono all’insegna della cautela: tuttavia i segnali che arrivano dalle ultime fiere, da Pitti Uomo a iniziative promozionali di nicchia a livello di singole imprese e di agenti, inducono a un moderato ottimismo per la seconda parte dell’anno. Naturalmente gli sviluppi dei tempi complicati in cui viviamo, con una situazione geopolitica così conflittuale e tante variabili da sciogliere, saranno determinanti per dare fiducia ai mercati o viceversa per renderli ancora più ingessati. Di fatto attualmente gli ordini sono per volumi generalmente piccoli e i clienti sono estremamente prudenti e misurati. Le sorprese non mancano: la situazione di Suez, del tutto imprevista, se non si risolverà presto provocherà aumenti dei prezzi delle materie prime, con i prevedibili effetti sui costi di produzione. Alle nostre aziende e organizzazioni rimane sempre e comunque l’onere di fare al meglio quanto è in nostro potere, sia sul piano dell’offerta di prodotti – sostenibili, creativi, di elevata qualità, come da tradizione pratese – sia sul piano delle relazioni con i decisori pubblici. Temi come quelli delle norme sull’end of waste tessili e della responsabilità estesa del produttore saranno cruciali per il futuro del distretto: ci stiamo lavorando con continuità e determinazione.”

“Le fiere che si stanno per aprire sono fondamentali come indicatori degli umori dei mercati per l’immediato futuro – aggiunge il presidente di Pratotrade Giovanni Gramigni -. Dopo che si saranno concluse potremo avere una visione più precisa dello svolgimento di quest’anno, pur nelle profonde incertezze che viviamo attualmente e che non sono destinate a risolversi a breve. Intanto considero un successo che siano con noi anche i colleghi che hanno subito danni diretti o indiretti per l’alluvione e che erano soliti partecipare alle fiere: sarebbe stato un danno ulteriore se non avessero potuto farlo, ma la proverbiale capacità di resilienza pratese ha prevalso anche stavolta, e di questo siamo tutti molto felici. Emerge con chiarezza dai dati di partecipazione come la sintonia fra Prato e Milano Unica stia crescendo: l’appuntamento milanese si afferma sempre più come fiera consona al profilo pratese, a fronte di una Première Vision che a sua volta si configura come fiera grande ed eterogenea, globalizzata e articolata. Due connotazioni diverse che corrispondono a scelte aziendali anch’esse differenti e comunque strategicamente apprezzabili. Con Milano Unica è attiva una sinergia che ci consente di offrire un contributo di idee e di proposte, in una relazione costruttiva finalizzata a far crescere la fiera, che quest’anno conta espositori nuovi provenienti da paesi di consolidata tradizione tessile come la Francia. Dal punto di vista dell’offerta le aziende pratesi hanno un punto di forza indiscutibile nell’attenzione per la sostenibilità, e non solo nel pur importantissimo riciclo delle fibre ma anche per gli investimenti fatti a partire ormai da decenni sulla tutela delle risorse idriche, sull’ottimizzazione dei consumi energetici, sull’utilizzo delle sostanze chimiche meno impattanti. In una fase storica in cui la sostenibilità è centrale, noi produttori di tessuti pratesi ci troviamo nel posto giusto al momento giusto, quello più idoneo per intercettare la domanda più evoluta e sensibile al tema.”

Le aziende pratesi produttrici di tessuti (trama ordito, a maglia, jacquard, speciali, tecnici, spalmati, velluti, a pelo, ecc …) sono 230 con oltre 4.500 addetti diretti. Gli ultimi dati disponibili fanno stimare per queste aziende più di 2 miliardi di euro di fatturato: gran parte (circa il 70%) è da attribuire all’export, che nel 2022 è stato pari a 1,38 miliardi di euro (+20% sul 2021).

Nel periodo gennaio-settembre 2023 i primi tre mercati di sbocco esteri per importanza sono stati paesi europei comunitari: la Spagna con il 10,9% del totale, la Germania con il 10,4% e la Francia con l’8,6%, tutti con segno positivo sullo stesso periodo del 2022; a seguire Romania (in arretramento) dove si effettuano operazioni di confezionamento anche per conto di aziende di altri paesi, Portogallo (con segno più) e Turchia in contrazione; una crescita importante delle esportazioni di tessuti verso il Marocco porta il paese a coprire il 4,5% del totale.


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