Moda, Tessile, Abbigliamento

Al via Moda Italia a Tokio

luglio 10 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Carpi, Eventi, News

Sulla scia del collaudato successo dei precedenti appuntamenti, si sono aperte questa mattina le manifestazioni Moda ItaliaWeLoveModainItaliy e Shoes form Italy. Le mostre in programma dal 10 al 12 luglio vedono la presentazione delle collezioni moda di ben 147 aziende disposte su cinque piani espositivi presso il Westin Hotel di Tokyo.

L’apertura ufficiale delle manifestazioni è stata accompagnata da una conferenza stampa dove sono intervenuti: l’Ambasciatore d’Italia a Tokyo, S.E. Vincenzo Petrone; il Consigliere d’Amministrazione ICE, Giuseppe Mazzarella; il Direttore dell’Ufficio ICE di Tokyo, Federico Balmas; il Responsabile Nazionale CNA Federmoda, Antonio Franceschini e il Direttore Area Marketing e Internazionalizzazione ANCI, Pierpaolo Chicco.

Un’analisi dei dati più recenti del mercato giapponese, mostra che  – tra i fornitori  – l’Italia risulta essere in seconda posizione nella voce “Lavori in cuoio o di pelle” (80 miliardi di Yen, nell’anno 2011) e tra i primi cinque per la voce “Abbigliamento e accessori in tessuto” (43 miliardi di Yen). La quota italiana sul totale delle importazioni giapponesi dell’abbigliamento nell’anno 2011, è stata del 2,5%, collocando il nostro Paese in terza posizione dopo la Cina, con una quota dell’80,9% e dopo il Vietnam, con una quota del 5,7% sul totale. Va da sé che le produzioni cinesi e vietnamite – se non emanazione di delocalizzazioni di brand – si rivolgono ad un segmento di mercato di livello basso e pertanto non sono concorrenti diretti dei prodotti italiani. Nel settore abbigliamento in pelle, nell’anno 2011, l’Italia è seconda e detiene una quota import del 23,4%, per un valore di 32,7 milioni di $, dopo la Cina con il 47,2% per un valore pari a 65,9 milioni di $.

Nel settore pellicceria, sempre nell’anno 2011, l’Italia vanta una quota import del 12,4% sul totale delle importazioni giapponesi di questo settore, per un valore di 22,9 milioni di $, posizionandosi dopo la Cina con il 74,5% e un valore di 136,9 milioni di $. L’Italia rimane il secondo fornitore del Giappone anche nella pelletteria e nell’anno 2011 conferma la stessa posizione di vertice per questo settore con una quota pari al 17,5%, per un valore di 999,7 milioni di $. Per le calzature, la quota import italiana è stata del 6,5%, ponendo il nostro Paese al secondo posto, dopo la Cina, che domina il mercato d’importazione con il 69,1% sul totale. Nelle calzature in pelle il predominio italiano è assoluto. Nell’anno 2011, la quota import di calzature in pelle è stata del 25,4%, per un valore di 282,2 milioni di $ (seguita dalla Cina con il 19,5% per un valore di oltre 216,4 milioni di $). Nel settore calzature in pelle da donna, nell’anno 2011, l’Italia registra una quota del 35,0% sul totale delle importazioni giapponesi di questa voce, per un valore di 117,5 milioni di $ (seguita dalla Cina con il 19,2% per una valore 64,3 milioni di $). L’Italia rimane il primo fornitore del Giappone anche nelle calzature in pelle da uomo. Nel 2011 conferma la stessa posizione di vertice con una quota del 22,5%, pari a 60,8 milioni di $. Infine, nelle calzature casual in pelle, l’Italia ha raggiunto, sempre l’anno scorso, un valore di 103,9 milioni di $, con una quota pari al 20,4%. (fonte ICE Tokyo)

“La forza competitiva del sistema italiano, che fa sì che questo mantenga una posizione di leadership a livello globale, è data in buona parte dalla capacità intrinseca del settore del saper fare, una capacità che trova le sue radici nel permanere in Italia di una filiera integra – ha dichiarato Antonio Franceschini, Responsabile Nazionale CNA Federmoda – Sempre più registriamo interesse da parte di operatori internazionali, anche nel campo della distribuzione, verso produttori italiani disposti a lavorare anche in private label. Questa è l’ennesima dimostrazione di una ricerca a livello internazionale sempre più rivolta alla qualità, verso un concetto di artigiano e artigianalità che nell’epoca postmoderna della globalizzazione, dell’iper-consumo e delle economie di scala questi concetti vengono intesi come autenticità, innovazione e eccellenza, rappresentando  un valore distintivo”.

Durante le tre giornate espositive dedicate alla presentazione delle collezioni moda primavera-estate 2013 si attendono oltre 3.000 visitatori.


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