Aram Manoukian (Confindustria Como) su dati congiuntura di Marzo 2019
maggio 24 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Como, News“Il quadro economico descritto dall’indagine sul mese di marzo – evidenzia il Presidente di Confindustria Como, Aram Manoukian – delinea una situazione di sostanziale stabilità. I numeri non riescono ancora ad esprimere quella fiducia che vorremmo rilevare tra le imprese, a maggior ragione considerando il portafoglio ordini sempre molto limitato per gran parte delle aziende. Inevitabilmente incidono i costi delle materie prime per diversi settori e situazioni di insolvenza o ritardo nei pagamenti. È indispensabile maggior collaborazione e fiducia – conclude il Presidente di Confindustria Como – per stimolare gli investimenti anche attraverso una politica industriale di cui, purtroppo, non si percepisce una chiara visione”.
Commento relativo ai dati delle aziende di Como
Le imprese di Como rivelano un quadro che risulta in linea con quanto esaminato a livello congiunto per i tre territori, nonostante siano riscontrabili alcune differenze.
In linea generale il giudizio prevalente per gli indicatori di domanda, attività produttiva e fatturato si conferma essere la stabilità, comunicata in media dal 60% del campione.
Gli ordini di marzo confermano i livelli del mese precedente per oltre due aziende su tre (66,7% per l’Italia e 70% nel caso dell’export), si rilevano però differenze sulla base dell’ambito territoriale considerato.
Sul mercato domestico le realtà del campione indicano una dinamica in rallentamento della domanda che interessa un’impresa su quattro (25%), a fronte di una tendenza all’aumento che riguarda invece l’8,3% del campione.
La domanda oltre confine rivela un andamento più favorevole e risulta caratterizzata invece da una maggior incidenza di indicazioni di aumento (20%) rispetto a quelle di diminuzione (10%).
L’attività produttiva mostra una tenuta rispetto a febbraio. L’indicazione di stabilità, segnalata dal 63,6% del campione comasco, è ulteriormente rafforzata dai giudizi di diminuzione e aumento che assumono entità simile (entrambi al 18,2%) e si bilanciano.
Il tasso medio di utilizzo degli impianti di produzione si attesta al 73,8%, in diminuzione rispetto a quanto esaminato nell’edizione dell’Osservatorio dello scorso novembre (80,2%).
Il fatturato risulta stabile per il 58,3% delle imprese, in aumento per un’azienda su quattro (25%) mentre in diminuzione per il restante 16,7% del campione.
Le aspettative per le prossime settimane risultano improntate al mantenimento del quadro rilevato a marzo, il 91,7% delle imprese segnala infatti un giudizio di stabilità. Per il restante 8,3% del campione le previsioni esprimono invece un aumento.
Come già rilevato nelle precedenti edizioni dell’Osservatorio, permangono alcuni fattori di criticità che, coerentemente con quanto esaminato per le imprese dei tre territori globalmente considerati, riguardano il limitato orizzonte di visibilità sugli ordini, che garantisce un portafoglio di poche settimane per sei imprese su dieci, e le situazioni di insolvenza e di ritardo dei pagamenti da parte dei clienti, comunicate da un’azienda su due.
A questi si aggiungono le dinamiche in aumento assunte dai prezzi delle materie prime, segnalate in crescita per oltre un’azienda su quattro (27,3%).
Sul fronte dei rapporti tra le imprese comasche e gli Istituti di credito, valutati esaminando le condizioni praticate, emerge una prevalenza di giudizi di stabilità (83,3%) a fianco della quale però è riscontrabile un peggioramento per un’azienda su sei (16,7%) che riguarda sia l’aumento dei tassi e degli spread, sia le spese e le commissioni bancarie.
Con riferimento ai giudizi formulati riguardo la liquidità aziendale, le imprese del campione indicano una situazione nella norma nel 41,7% dei casi, soddisfazione nel 25% mentre un quadro migliorabile in un caso su tre (33,3%).
La stabilità è il giudizio che caratterizza in marzo anche lo scenario occupazionale; oltre nove imprese comasche su dieci (91,7%) segnalano una conservazione degli organici. In caso di variazione è rilevabile però solo la diminuzione, comunicata dal restante 8,3% del campione.
Le previsioni per le prossime settimane confermano il permanere del quadro occupazionale delineato per marzo.
I DATI CONGIUNTI DI COMO, LECCO e SONDRIO
SCENARIO PREVALENTEMENTE STABILE A MARZO
All’interno del campione prevale il giudizio di mantenimento dei livelli, mentre le indicazioni di crescita e rallentamento tendono a bilanciarsi per quasi tutti gli indicatori. Stabile anche il quadro occupazionale. Prospettive incerte per i prossimi mesi.
I dati elaborati nell’ambito dell’Osservatorio rapido sul mese di marzo, realizzato dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Como, tracciano uno scenario nel quale, a fianco del prevalente giudizio di stabilità, si rilevano indicazioni di aumento e diminuzione che si bilanciano tra loro.
Gli indicatori associati alla domanda e all’attività produttiva confermano il quadro generale mentre sul versante delle vendite si registrano performance migliori, con una maggiore incidenza di giudizi di crescita rispetto a quelli di stabilità e di diminuzione.
Gli ordini per il mercato domestico e per l’export rivelano dinamiche tra loro simili; in circa quattro casi su dieci i livelli sono stabili mentre in caso di variazione, le indicazioni di rallentamento e di accelerazione risultano allineate.
L’attività produttiva risulta coerente con quanto esaminato per la domanda, il fatturato invece risulta principalmente caratterizzato da dinamiche di aumento (39,7%), più diffuse rispetto alle indicazioni di stabilità (34,3%) e di diminuzione (26%).
La valutazione del grado di utilizzo degli impianti produttivi rivela una diminuzione rispetto a quanto rilevato nell’edizione dell’Osservatorio congiunturale dello scorso novembre (78,6%), con una quota media di capacità impiegata pari al 74,8%.
I costi di approvvigionamento delle materie prime, comunicati in aumento da oltre un’azienda su quattro (27,8%) e le situazioni di insolvenza e di ritardo dei pagamenti, a cui il 43,8% delle realtà del campione è stata costretta a far fronte in marzo, continuano a rappresentare elementi di criticità per le imprese.
Un ulteriore elemento con cui le imprese devono costantemente confrontarsi è il limitato orizzonte temporale degli ordini che in circa quattro casi su dieci (37,7%) è inferiore al mese.
Sul versante dei giudizi espressi riguardo ai rapporti tra le imprese e gli Istituti di credito si registrano condizioni stabili per oltre nove imprese su dieci (91,7%).
L’occupazione tiene in marzo, così come indicato dall’87,8% delle realtà del campione, e le prospettive occupazionali risultano orientate alla conservazione dei livelli anche per i prossimi mesi.
Le previsioni formulate riguardo all’andamento generale dell’attività risultano tuttavia incerte; a fianco del 63% del campione che indica aspettative stabili e del 15,1% che comunica una crescita, oltre un’azienda su cinque (il 21,9%) segnala di attendersi un rallentamento.
GLI ORDINI
La domanda delle imprese dei tre territori risulta caratterizzata da una generale stabilità che si rileva sia sul versante nazionale, sia sul fronte dell’export.
In oltre quattro casi su dieci il giudizio espresso dal campione riguarda il mantenimento dei livelli mentre le indicazioni di diminuzione e crescita assumono entità più contenute, tra loro bilanciate.
Nel dettaglio, sul mercato domestico si rileva una situazione stabile per il 41,9% del campione, una diminuzione per il 28,4% e un aumento per il 29,7%.
Per quanto riguarda invece gli ordini provenienti da oltre confine è comunicata stabilità per il 47,6% delle imprese mentre i giudizi di riduzione e di incremento pesano ciascuno per il 26,2%.
LA PRODUZIONE
L’indicatore associato all’attività produttiva delle imprese di Lecco, Sondrio e Como mostra andamenti coerenti con quanto esaminato per gli ordini. In oltre un caso su due (56,5%) le aziende del campione segnalano livelli stabili rispetto alla produzione realizzata nel mese di febbraio.
In caso di variazione, i giudizi di aumento dell’attività, indicati dal 24,6% delle imprese, e quelli di rallentamento, attestati a 18,8%, assumono entità tra loro simili.
All’interno del campione si riscontrano differenze legate alla dimensione aziendale; nonostante il giudizio prevalente si confermi essere la stabilità, sia per le imprese medie che per quelle più piccole, le realtà con oltre 50 occupati evidenziano una maggior incidenza di indicazioni di crescita (34,5%) della produzione rispetto a quelle di diminuzione (20,7%) mentre per le imprese fino a 49 occupati le indicazioni di aumento e diminuzione sono tra loro equivalenti (entrambe al 18%).
Il grado di utilizzo medio degli impianti produttivi si attesta al 74,8% a marzo, al di sotto di quanto esaminato per il mese di novembre 2018 (78,6%).
Come già rilevato nell’edizione dell’Osservatorio a fine dello scorso anno, le imprese del campione continuano a delineare un quadro eterogeneo che non dipende direttamente né dalla dimensione, né dal settore di attività; tra le realtà aderenti alle rilevazioni risultano sia imprese che segnalano di operare in prossimità della saturazione dei propri impianti, sia realtà che invece comunicano un impiego più limitato.
IL FATTURATO
Sul versante delle vendite si rileva, per le imprese di Lecco, Sondrio e Como, un quadro più favorevole rispetto a quanto registrato per la domanda e per l’attività produttiva.
L’indicatore relativo al fatturato è infatti l’unico, tra i tre esaminati, ad essere caratterizzato da una prevalenza di giudizi di aumento rispetto a quelli di stabilità e di diminuzione. Nel dettaglio, si rileva una crescita per circa quattro imprese su dieci (39,7%), livelli stabili per il 34,3% mentre un rallentamento per il restante 26%.
LE PREVISIONI
Per il campione dei tre territori globalmente considerati i giudizi espressi riguardo l’andamento delle prossime settimane risultano principalmente orientati alla conservazione del quadro delineato in marzo. Nel 63% dei casi le aspettative sono stabili, nel 15,1% in crescita mentre nel 21,9% indicano una diminuzione.
L’orizzonte di visibilità degli ordini in portafoglio risulta sufficiente a garantire l’attività per un periodo inferiore al mese per il 37,7% delle imprese, di qualche mese per il 39,1% mentre per un periodo di tempo superiore al trimestre per il restante 23,2%.
LE MATERIE PRIME
Sul fronte dell’approvvigionamento delle materie prime continuano a rilevarsi criticità per le imprese del campione globalmente considerato.
Nel mese di marzo, rispetto a febbraio, oltre un’azienda su quattro (27,8%) comunica infatti di aver rilevato incrementi dei prezzi delle commodities principalmente acquistate, a fronte del 65,3% di imprese che segnala listini stabili e del 6,9% di realtà che invece indica una diminuzione delle quotazioni.
L’apprezzamento delle materie prime ha riguardato generalmente tutti i settori ed è stato rilevato sia dalle realtà di piccole dimensioni, sia dalle imprese con oltre 50 occupati.
LA SOLVIBILITÀ
Tra gli elementi di criticità a cui le imprese di Lecco, Sondrio e Como sono costrette a far fronte occorre considerare, assieme al limitato orizzonte di visibilità degli ordini e alla dinamiche assunte dai prezzi delle materie prime, anche le situazioni di insolvenza e i ritardi di pagamento.
Le realtà del campione comunicano che nel mese di marzo il 43,8% dei propri clienti non ha pagato o l’ha fatto in ritardo.
Per oltre un’impresa su dieci (11,1%) tale situazione si è ulteriormente aggravata a marzo rispetto a febbraio, è rimasta stabile per l’85,2% mentre ha rivelato un miglioramento per il restante 3,7%.
I RAPPORTI CON GLI ISTITUTI DI CREDITO
I giudizi espressi dalle imprese dei tre territori riguardo al loro rapporto con gli Istituti di credito risultano prevalentemente orientati alla stabilità delle condizioni, così come segnalato da oltre nove realtà su dieci (91,7%). L’1,4% del campione indica una situazione più favorevole mentre la quota di soggetti che comunica un peggioramento è pari al 6,9%.
Esaminando più nel dettaglio, gli spread e i tassi di interesse sono segnalati in aumento dall’8,7% del campione mentre le spese e le commissioni bancarie sono risultate in crescita per una realtà su cinque (20%).
Con riferimento ai giudizi espressi dalle aziende riguardo la propria liquidità aziendale, in un caso su due (50,7%) è stata comunicata una situazione nella norma, nel 26,8% è stata espressa soddisfazione mentre nel restante 22,5% il quadro è stato definito migliorabile.
L’OCCUPAZIONE
L’occupazione delle imprese dei tre territori risulta caratterizzata da una diffusa conservazione dei livelli in marzo.
Al pari di quanto esaminato per gli indicatori congiunturali associati a domanda, attività produttiva e fatturato, il giudizio prevalentemente indicato dalle realtà del campione è la stabilità, che nello specifico interessa l’87,8% delle imprese.
In caso di variazione, i giudizi assumono entità tra loro simili: le indicazioni di aumento degli occupati pesano per il 8,1% mentre quelle relative alla diminuzione incidono per il restante 4,1%.
Le previsioni per i prossimi mesi confermano il permanere del quadro delineato per marzo: l’86% del campione segnala livelli stabili mentre le indicazioni di diminuzione e di aumento dell’occupazione si attestano entrambe al 6,8%, bilanciandosi.