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Bene l’export italiano di calzature nell’ex Urss, ma occorre fare sistema

novembre 4 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

Nei primi sei mesi del 2013 trova conferma il trend positivo delle esportazioni di calzature italiane verso i Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (Csi): +15,6% in volume e +12,9% in valore. Nel 2012 il Belpaese ha inviato in quest’area 9,6 milioni di paia, per un importo di 746 milioni di euro, registrando incrementi del 10,6% in quantità e del 12,1% in volume.

La Russia con 7,5 milioni di paia, l’Ucraina con un milione e il Kazakistan con 560mila sono i tre principali mercati della regione. Quanto ai distretti di provenienza delle calzature esportate, il 43% delle scarpe e delle componenti arriva dalle Marche (+14,5% sul 2011), che precedono l’Emilia Romagna (23% del totale con un incremento del 9,4%). Al terzo posto si trova l’industria veneta, con una quota del 14% e una crescita del 12%. Ottiene ottimi risultati, infine, la Toscana (+26%), che detiene una porzione di circa il 5% dei flussi complessivi.

Particolarmente importanti per gli operatori italiani sono le fiere che si tengono in quest’area. Dal 15 al 18 ottobre si è svolta Obuv Mir Kozi a Mosca, attualmente è in corso (dal 29 al 31 ottobre) Moda Italia & Shoes From Italy Almaty in Kazakistan e nei giorni 3 e 4 novembre è in programma Shoes From Italy Kiev in Ucraina, presso la nuova sede dell’Olimpiysky National Sports Complex.

Tutti appuntamenti organizzati da Assocalzaturifici, che recentemente ha preso la decisione di anticipare le date delle fiere curate dall’associazione di categoria all’estero, oltre a quelle di TheMicam Milano, e ha fatto un appello affinché si eviti la frammentazione delle iniziative delle singole aziende sul territorio ex sovietico, ma ci si muova come sistema Italia.

 

Elena Azzola per Fashion magazine

 


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