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Brexit: lavoro e fisco in attesa di nuove regole

luglio 1 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Economia

Brexit – Dei problemi finanziari e politici non è la sede per trattarne. Ma sicuramente alcuni aspetti riguardanti il lavoro e fisco ci competono e dovremo monitorarne gli sviluppi.

Proviamo ad elencarne alcuni senza la pretesa di essere esaustivi, ma solo per iniziare la discussione.

  • Importazioni ed esportazioni – non saranno piu’ considerate operazioni intracomunitarie. Gli acquisti saranno soggetti a dazi e Iva alla dogana (non piu’ integrazione fatture) e le vendite saranno considerate cessioni all’esportazione
  • Mobilità dei lavoratori –  Il Regno Unito uscendo dalla regole comunitarie potrà elaborare proprie linee Guida per regolare i rapporti di lavoro. Le decisioni non saranno piu’ soggette al vaglio della Corte di Giustizia Europea che non avrà piu’ autorità per verificare  la compatibilità delle norme del Regno Unito con le regole comunitarie.  Tutti i regolamenti che regolano part time – distacchi – somministrazione di lavoro cesseranno di avere effetto
  • Lavoratori autonomi e professionisti nel Regno Unito – molti sono i professionisti che lavorano nel regno Unico, la direttiva 2013/55/Ce prevede la libera circolazione ed il riconoscimento dei titoli professionali, pur con la verifica di determinati requisiti. Con il Brexit queste direttive cessano di avere effetto e dovranno essere previste nuove regole, convenzioni ecc…
  • Studenti nel Regno Unito – tanti sono gli studenti nel Regno Unito. Gli atenei inglesi hanno assicurato, immediatamente,  che per i prossimi due anni non cambierà nulla, ma è allarme per gli studenti che hanno paura di aumenti di tasse e visti. Anche il Progetto Erasmus che interessa migliaia di studenti attende di conoscere le regole dopo il voto.

 


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