CNA Federmoda: “La legalità di filiera si costruisce con giustizia contrattuale e responsabilità condivisa”
dicembre 17 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsCNA Federmoda, durante il Tavolo Moda tenutosi oggi al MIMIT ha ribadito l’importanza di migliorare le condizioni delle filiere moda, evidenziando che il problema principale non è la mancanza di controlli, ma la fragilità dei rapporti economici lungo la catena produttiva. Sebbene i controlli siano diffusi, spesso colpiscono principalmente le piccole imprese terziste, che lavorano con margini ridotti, senza tutele contrattuali e con capitolati unilaterali. Queste aziende, che costituiscono l’ossatura della manifattura italiana, sono soggette a oneri documentali crescenti e a prezzi che non coprono i costi reali, creando condizioni favorevoli all’irregolarità.
CNA Federmoda sostiene che la legalità di filiera deve essere basata sulla giustizia contrattuale, con una piena applicazione della Legge 192/1998 sulla subfornitura, la definizione chiara dei prezzi e una distribuzione equa del valore aggiunto. È necessaria una responsabilità condivisa tra tutti i soggetti della filiera, compresi i capofiliera, per evitare che ulteriori adempimenti diventino un peso per le piccole imprese. L’Associazione ha firmato con riserva il Protocollo d’intesa per la legalità dei contratti di appalto nella moda, di Milano, evidenziando la sovrapposizione di piattaforme proprietarie, la mancanza di una governance chiara e l’eccessiva proliferazione di audit non standardizzati.
In relazione alla proposta di una certificazione unica di filiera (DDL 1484/2025), CNA Federmoda la considera un passo positivo, ma sottolinea che deve garantire trasparenza reale, non duplicare gli audit esistenti e applicare criteri proporzionati alle dimensioni aziendali. Inoltre, l’Unione settoriale della CNA evidenzia il rischio per la competitività del sistema italiano, derivante dalla crescente presenza di prodotti importati da Paesi con standard inferiori in termini di lavoro, sicurezza e ambiente. L’Associazione chiede un rafforzamento dei controlli doganali e politiche commerciali più eque.
CNA Federmoda si impegna a lavorare per una riforma delle filiere che promuova la legalità, prezzi equi, responsabilità dei committenti e sistemi di controllo proporzionati.
Sul fronte del contrasto all’ultra fast fashion, CNA Federmoda esprime apprezzamento per le proposte emerse sia in ambito europeo sia nazionale, in particolare per l’introduzione immediata di dazi sui prodotti di valore inferiore a 150 euro, finalizzati a contrastare l’uso sleale dell’e-commerce da parte di piattaforme extra-UE che stanno invadendo il mercato con prodotti non conformi alle normative comunitarie, così come il rafforzamento dell’operatività delle dogane, al fine di garantire controlli più stringenti e puntuali sui pacchi in importazione.
In tale contesto risultano inoltre apprezzabili le misure annunciate relative all’introduzione di uno schema di responsabilità estesa del produttore nel settore tessile, volto a definire responsabilità legali puntuali in capo ai soggetti dei Paesi terzi responsabili dell’immissione dei prodotti sul mercato europeo.






