CNA Federmoda al convegno per il rilancio della sericoltura
marzo 23 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Como, NewsNel 1888 la sericoltura (bachicoltura, gelsicoltura e tutta la filiera della seta) era fiorente ed all’apice del suo sviluppo, furono prodotti anche alcuni brevetti sulla fibra del “gelsolino” una fibra particolarmente lucente ottenuta dalla antica tecnologia tessile nipponica perfezionata proprio in Italia, la speciale lavorazione prevede l’estrazione della fibra dalla corteccia di giovani rami di gelso per poi essere mixata a fibra di seta, di lana, di canapa o di lino.
In data domenica 10 marzo 1888 presso il comizio agrario di Cesena si tenne una importante conferenza sui bachi da seta tenuta dal Dr. Filippo Barbato con tanto di atti stampati dalle tipografie di Italo Collini, a favore della scuola femminile.
Oggigiorno la sericoltura sta tornando di moda anche in occidente grazie alle molteplici applicazioni extratessili, un classico esempio è l’uso delle nobili proteine della seta (fibroina e sericina) in campo biomedicale, farmaceutico e cosmetico, ma anche la stessa “crisalide” contenuta all’interno del bozzolino serico è preziosa per l’estrazione di olio pregiatissimo e per le farine che oggi si possono utilizzare.
Domenica 25 marzo 2018 verranno commemorati i 130 anni della precedente conferenza presso il teatro Turroni di Sogliano al Rubicone a partire dalle 9:30, l’evento organizzato dall’associazione culturale SERIT“Società entomologica rurale degli insetti tessicoli” in collaborazione dello staff di Confcooperative di Forlì-Cesena vede tra gli altri il patrocinio di CNA Federmoda.
Il comparto nazionale della moda del lusso è pronto per recepire i filati realizzati con fibre naturali 100% autoctone italiane tra le quali la seta si caratterizza come la fibra per eccellenza grazie alle qualità intrinseche ed alla lunga tradizione produttiva nell’industria tessile del nostro paese.
“La reintroduzione della sericultura deve necessariamente partire da una sensibilizzazione del comparto agricolo e dunque dalla gelsicoltura e dall’allevamento dei bachi da seta. – dichiara Doriana Marini, Vicepresidente Nazionale CNA Federmoda - Progetti del genere sono in corso in alcuni territori tra cui le Marche grazie ad un Programma di Sviluppo Regionale (PSR) che ha coinvolto agricoltori, Università e CCIAA. Dal punto di vista della lavorazione del materiale grezzo possiamo dire che la filiera esistente oggi in Italia è utilizzabile solo per le lavorazioni di cardatura della seta ma non certo per quelle di filatura tradizionale. L’obiettivo di mescole seta-cotone, seta-cachemire o lana appare oggi perseguibile ed auspicabile in vista di un consolidamento dei temi
legati alla sostenibilità nell’ambito moda, sia dal punto di vista ambientale che da quello economico-finanziario”.
Per il sistema delle imprese artigiane e delle PMI – fanno notare da CNA Federmoda – la seta rappresenta una materia prima particolarmente utilizzata sia dalle sartorie del su-misura che dai marchi lusso. Inoltre la filiera a monte del settore vede presenti eccellenze nel campo della nobilitazione.
La conferenza di domenica prende il nome latino di “Dulcis in Phashium” proprio con l’auspicio di rilanciare la sericoltura in occidente, la mattina alle 9:45 si apriranno i lavori con la sessione “ti riporto il baco” nell’ambito della quale interverranno prestigiosi relatori che su argomenti dal carattere storico mentre nel pomeriggio dalle 14:30 seguirà la sessione “made in latin europe” con relatori che affronteranno la materia serica dal punto di vista prettamente tecnico per gettare le basi per il rilancio del settore.
Al termine della conferenza sarà illustrato il progetto di crowdfunding per la realizzazione di un libro “Vermis sericicus” completamente scritto in latino ed utile per gli studenti ed amanti della lingua latina.