Confindustria Moda firma il “Protocollo d’intesa per la legalità nei contratti di appalto nelle filiere produttive della moda”
maggio 27 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, PratoUn passo decisivo verso trasparenza, tutela dei diritti e concorrenza leale
Il presidente di Confindustria Moda Luca Sburlati ha firmato oggi presso la Prefettura di Milano il Protocollo per il contrasto all’illegalità negli appalti nella filiera produttiva della moda. Confindustria Moda conferma così la piena disponibilità a collaborare con le istituzioni pubbliche (Prefettura, Tribunale, Procura Distrettuale Antimafia, Regione, Ispettorato del lavoro, Carabinieri, ecc.) e con le altre associazioni rappresentative del settore, già chiaramente e pubblicamente espressa, fin dal mese di gennaio scorso, dall’allora presidente della Federazione Sergio Tamborini.
Nel corso della definizione del testo del Protocollo, in tutti gli incontri anche tecnici, avvenuti fin dal mese di giugno del 2024, Confindustria Moda ha scelto di assumere un ruolo costruttivo per mettere a punto un sistema condiviso per la trasparenza ed il controllo della filiera. L’obiettivo è salvaguardare, con equilibrio, tutti gli interessi in gioco, dalla promozione della piena legalità, alla leale concorrenza tra le imprese nazionali e tra queste e i concorrenti esteri, al pieno rispetto dei diritti dei lavoratori (salari, diritti, salute e sicurezza, welfare).
In particolare, fin dall’inizio del confronto tra le parti pubbliche e private, Confindustria Moda ha posto al centro della propria azione i seguenti aspetti irrinunciabili:
- la centralità dell’applicazione lungo tutta la filiera del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, sottoscritto dalle parti datoriali e sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale. È l’applicazione del CCNL, che garantisce condizioni di lavoro eque e sostenibili per tutti i soggetti in campo: aziende piccole, medie e grandi e tutti i loro collaboratori.
- La necessità che ogni sistema di trasparenza e controllo della filiera garantisca pienamente la salvaguardia della proprietà intellettuale e della privacy sui dati, sull’organizzazione e sul business delle aziende coinvolte, sia di grandi dimensioni che per le PMI.
- L’importanza della semplicità di applicazione delle procedure, per evitare ulteriori complessità e duplicazioni di adempimenti che non servono per il raggiungimento degli obiettivi sostanziali, ma rischiano di aggravare in modo insostenibile la burocrazia che già affligge il nostro Paese.
- La necessità che i sistemi che andremo ad implementare siano costruiti in piena coerenza con il quadro delle normative europee, che è in via di definizione a Bruxelles.
Ora, con questa firma e la formalizzazione del quadro complessivo di intervento, Confindustria Moda è pronta a collaborare in sede tecnica, per l’implementazione operativa dei contenuti del Protocollo, a cominciare dalla definizione degli standard produttivi, che consentiranno la verifica della congruità degli appalti e dei target di prezzo associati all’organizzazione delle produzioni.
“Pur trattandosi di un accordo definito su base territoriale, è evidente la portata anche nazionale di questo esperimento: ciò sia per la rappresentatività su base nazionale di molti soggetti firmatari che per le caratteristiche specifiche delle filiere produttive della moda, che non conoscono confini territoriali, locali, regionali e molto spesso nemmeno nazionali. Emerge, quindi, l’esigenza di una progressiva e governata estensione dell’applicabilità del Protocollo almeno a livello nazionale a tutela e difesa delle nostre filiere che esprimono ogni giorno prodotti di grande qualità”, dichiara il Presidente di Confindustria Moda Luca Sburlati.