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Cotone: la Cina farà crollare la produzione della materia prima?

maggio 7 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

Mentre Pechino fa diminuire i prezzi di vendita degli stock nazionali destinati alle fabbriche locali, i professionisti si aspettano un impatto negativo sulla produzione della materia prima. Circa 6 milioni di tonnellate di cotone dovrebbero essere prodotte in Cina nel 2014/2015, segnando un calo importante, pari al 10%.


Un calo di una certa portata e rilevanza per il primo consumatore mondiale di cotone, che aveva contribuito all’impennata dei prezzi del materiale nel 2011 costituendo il più grande stock nazionale di cotone al mondo. A livello mondiale, la produzione di cotone dovrebbe calare del 2%. Ora, il consumo di cotone dovrebbe crescere del 3%, a 24,3 milioni di tonnellate, dato che il calo dei consumi da parte delle aziende cinesi è stato compensato dagli aumenti rilevati in India, in Pakistan e in Turchia. La diminuzione di produzione non sarà priva di effetti sugli scambi.

«Gli scambi commerciali mondiali dovrebbero scendere a 8,2 milioni di tonnellate nel 2014/15, contro gli 8,7 milioni di tonnellate previsti per il 2013/14», secondo l’ICAC, il Comitato Consultivo Internazionale del Cotone. «Come per la produzione, questo calo è causato principalmente dalla Cina, dove le importazioni nel 2014/15 dovrebbero essere di 2,2 milioni di tonnellate, con un calo del 30% rispetto al 2013/14, e del 60% dal suo picco di 5,3 milioni nel 2011/12. Tuttavia, il declino della Cina sarà in parte compensato dalle esportazioni verso il Bangladesh, l’Indonesia e il Vietnam, che dovrebbero importare un totale di 2,4 milioni di tonnellate nel 2014/15, per un aumento pari al 13%».


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