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Detrazioni e deduzioni: due modalità per recuperare le imposte pagate

novembre 3 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Economia

Le agevolazioni fiscali sono strumenti che la normativa tributaria mette a disposizione dei contribuenti per ottenere recuperi sull’imposta pagata, compatibilmente con la propria capienza fiscale.

Suddette agevolazioni posso essere ottenute mediante l’istituto delle detrazioni d’imposta e le deduzioni dal reddito. Questi due strumenti anche se hanno lo stesso scopo, agiscono in maniera differente e sono legati a tipi di spesa diversa. In caso di incapienza, cioè quando l’imposta dovuta è inferiore alle detrazioni alle quali si ha diritto, la parte di detrazione che supera l’imposta non può essere rimborsata. Tuttavia, esistono delle eccezioni a questa regola come quella prevista per le detrazioni sui canoni di locazione, per le quali, in alcuni casi, si può avere il rimborso ugualmente.

Le detrazioni sono importi recuperati sull’imposta pagata, calcolati direttamente sulla spesa sostenuta. Esempio tipico di detrazione è il rimborso del 19% sulle spese sanitarie.

Le deduzioni di imposta o anche oneri deducibili, invece, riducono l’imponibile (reddito) sul quale le stesse imposte vengono calcolate; abbassando il valore del reddito, si riduce anche quanto si deve versare all’erario.

La differenza, quindi, tra i due istituti previsti dal TUIR è importante non solo dal punto di vista teorico, ma anche ripercussioni pratiche.

L’istituto delle deduzioni, inoltre, è largamente utilizzato in ambito fiscale anche per la determinazione di imponibili sui quali determinare le imposte tra cui l’IRAP (Imposta Reddito Attività Produttive) per imprese e professionisti, e l’IRI (Imposta Reddito Imprese).

Il vantaggio dell’uno o dell’altro sistema di agevolazione è fondamentalmente legato alle aliquote di riferimento che si vuole dedurre o detrarre, che a loro volta sono legate al tipo di spesa.

Per spese che prevedono la detrazione del 19% (spese sanitarie) l’importo rimborsabile è inferiore rispetto a quello che si potrebbe ottenere deducendo, in quanto le aliquote Irpef partono dal 23%.

Ma se consideriamo le aliquote di detrazione previste per la ristrutturazione, al di là dell’importo massimo che si può detrarre, (36% base, 50% arredo immobili ristrutturati, 55% o 65 % per il risparmio energetico), la detrazione diventa più allettante in considerazione dell’aliquota massima Irpef del 43 %.

La detrazione d’imposta può essere vantaggiosa ma sempre meno appetibile rispetto alla deduzione per i redditi bassi e per certi tipi di spesa. Per quanto concerne i redditi alti, invece, la deduzione è certamente lo strumento più conveniente in considerazione anche delle aliquote marginali alte, ma per altre spese può essere meno vantaggiosa.

Il gioco delle aliquote dei redditi e delle spese è quindi determinante. Ripensare ad agevolazioni che si calibrino anche in base al reddito, diventando detraibili o deducibili a seconda di esso, produrrebbe probabilmente una maggiore efficienza ed equità fiscale.

 


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