E’ diventata legge europea l’obbligo di indicare la denominazione delle fibre tessili
maggio 11 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsLa plenaria di Strasburgo ha approvato definitivamente il regolamento sull’obbligo di denominazione delle fibre tessili e all’etichettatura e al contrassegno della composizione fibrosa dei prodotti tessili.
Il regolamento proposto dal Commissario Ashton, fortemente appoggiato dall’Italia tutelerà ben 10 categorie produttive tipiche del Made in Italy, dal tessile alle calzature, dalla ceramica alla gioielleria; inoltre tale risoluzione consentirà alla nostra nazione di allinearsi ai principali competitor come Stati Uniti, Cina, Giappone.
I consumatori europei non rischieranno più di acquistare inavvertitamente capi di abbigliamento che contengono parti in pelle o pelliccia animale e dovranno essere correttamente informati sulla composizione degli abiti.
Contestualmente è stato anche approvato l’accordo tra Parlamento europeo e Consiglio Ue in base al quale la Commissione si impegna a presentare entro il 30 settembre 2013 uno studio sulla fattibilità di un sistema di etichettatura di origine. L’obiettivo è quello di arrivare successivamente a far si che anche in Europa esista l’obbligo di indicare il “made in”, ovvero non basti più la generica indicazione “prodotto nella Ue” che copre i prodotti importati da paesi terzi e assemblati in Europa.
Soddisfazione da parte del Vice Ministro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso: “Accogliamo con grande favore la risoluzione del Parlamento Europeo, promossa in modo bipartisan e votata a larghissima maggioranza che è una ulteriore spinta per raggiungere a breve l’obiettivo del regolamento che rende obbligatoria l’etichettatura sulle merci in ingresso nel mercato comunitario”.
l.s.