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Equitalia, da oggi via alle domande per pagare le tasse in dieci anni. Ecco come fare

novembre 11 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Economia

1. Le richieste fino a 120 rate

L’accesso alla rateazione extra-large, però, sarà possibile solo in caso di comprovata e grave situazione di difficoltà dovuta alla crisi economica. Che cosa significa? Equitalia dovrà valutare prima l’impossibilità di pagare secondo un piano ordinario ma allo stesso tempo la capacità di riuscire a pagare. Per questo il decreto attuativo fissa due percentuali come paletti per accedere alla rateazione straordinaria. Cittadini e imprenditori individuali che accedono a regimi semplificati devono avere un rapporto tra la cifra della rata e reddito (da documentare attraverso l’Isee del nucleo familiare) superiore al 20 per cento. Le altre imprese, invece, devono avere un rapporto superiore al 10% tra la rata e valore della produzione e allo stesso tempo bisognerà fare attenzione che l’indice di liquidità sia compreso tra 0,50 e 1. Naturalmente più la percentuale si alza più aumenta il numero di rate concedibili secondo le tabelle previste dal decreto. Chi non riuscisse a entrare nel piano straordinario di rateazione può comunque chiedere la dilazione ordinaria.

2. Sì all’applicazione anche ai piani già in corso

Anche chi ha già in corso piani di dilazione può chiedere un’estensione fino a 120 rate. Naturalmente le condizioni fissate dal decreto perla concessione della dilazione extra-large – quindi il rapporto tra rata e reddito per i contribuenti persone fisiche e tra rata e valore della produzione oltre all’indice di liquidità tra 0,5 e 1 per gli imprenditori diversi da quelli individuali in regimi semplificati – valgono anche per l’allungamento dei piani già concessi perché sono necessari la comprovata e grave situazione difficoltà indipendente dalla responsabilità del debitore e legata alla congiuntura economica e la solvibilità del debitore.

3. Il piano di dilazione ordinario

Resta comunque possibile chiedere il piano di rateazione ordinario che prevede 72 tranche mensili e quindi bisogna pagare il debito lungo un arco temporale che dura sei anni. Bisogna ricordare che l’accesso alla rateazione (ordinaria ed extra large) comporta anche delle tutele: Equitalia non può procedere all’ipoteca se il contribuente ha chiesto e ottenuto la rateazione mentre può iscriverla se la rateazione è stata respinta o se il debitore decade dal piano; chi ha ottenuto la rateazione può partecipare alle gare d’appalto perché non è considerato inadempiente.

4. Solo una domanda per i debiti a 50mila euro

La procedura per la rateazione ordinaria (quella fino a 72 rate) è ipersemplificata. In pratica ci si può recare presso lo sportello di Equitalia competente per territorio o indicato negli atti inviati dall’agente della riscossione. Basta una semplice domanda motivata senza la necessità di dover presentare la documentazione che attesta la situazione di difficoltà economica. Per i debiti oltre i 50mila euro, invece, l’agente della riscossione deve prima verificare la situazione di difficoltà economica, analizzando l’importo del debito e la documentazione idonea a fotografare la situazione economico-finanziaria del richiedente.

5. Otto rate di tolleranza per la decadenza

La decadenza dai piani di rateazioni prevede un margine di tolleranza maggiore rispetto al passato. Il decreto del fare (Dl 69/2013) della scorsa estate ha, infatti, innalzato da due a otto il numero di rate che si possono saltare anche se non sono consecutive prima di decadere dal piano di rateazione.

6. Due vie per la proroga della rateazione

La proroga della rateazione è possibile una sola volta a condizione che non sia intervenuta la decadenza. Al momento della richiesta di proroga, i diretti interessati possono optare per la richiesta di un piano ordinario (72 rate) o per un piano straordinario (fino a 120). In quest’ultimo caso, però, devono ricorrere le stesse condizioni richieste per ottenere la prima volta un piano extra-large. Quindi sarà necessario documentare redditi o valore della produzione a seconda dei casi e anche l’indice di liquidità per le imprenditori diversi da quelli individuali in regimi semplificati.

7. Rata fissa o costi crescenti

L’importo minimo di ogni rata è, salvo eccezioni, pari a 100 euro. Tuttavia è possibile anche chiedere un piano di dilazione a rate variabili e crescenti anziché a rate costanti fin dalla prima richiesta di dilazione. La possibilità di chiedere rate variabili di importo crescente – come ricorda la relazione illustrativa al decreto sulle 120 rate – è limitata, però ai soli piani di rateazione ordinari o di proroga ordinari.

8. Prima casa al riparo dai pignoramenti

Oltre a prevedere la chance di un’estensione della rateazione fino a 120 rate, il decreto del fare(Dl 69/2013) dell’estate scorsa ha introdotto una serie di garanzie ulteriori a favore dei contribuenti. Equitalia non può procedere al pignoramento della prima casa se è l’unico immobile di proprietà del debitore che vi risiede anagraficamente. L’unica eccezione in questo caso vale per le abitazioni di lusso. Negli altri casi i pignoramenti immobiliari sono consentiti se e l’importo del debito iscritto a ruolo è superiore a 120 mila euro e comunque non prima di sei mesi dall’iscrizione di ipoteca.

9. Non pignorabile l’ultimo stipendio

L’ultimo stipendio o l’ultima retribuzione accreditata sul conto corrente non è aggredibile da Equitalia. L’agente della riscossione può richiedere al terzo creditore (come ad esempio il datore cdi lavoro) di pagare le somme di cui il contribuente è creditore entro i limiti dell’importo dovuto, con proporzioni variabili a seconda del credito. Il decreto del fare ha, però, previsto che il pignoramento non può includere l’ultimo stipendio/pensione accreditato sul conto corrente del debitore, che resta quindi nella sua piena disponibilità.

10. Ganasce più difficili sui beni d’impresa

Niente ganasce se il contribuente dimostra entro 30 giorni dal preavviso che l’auto o gli altri veicoli a motore sono strumentali all’attività d’impresa o professionale. Una tutela in più a disposizione di chi svolge un’attività d’impresa, visto che così l’agente della riscossione potrà più difficilmente bloccare i mezzi e gli strumenti utilizzati per la produzione. Prima di procedere al fermo amministrativo, Equitalia o gli altri concessionari avvieranno la procedura e invieranno al debitore una comunicazione preventiva. L’avviso specificherà che se il diretto interessato non pagherà entro 30 giorni (non più quindi 20 come aprima delle modifiche), scatterà il fermo con l’iscrizione del provvedimento nei registri mobiliari. Detto in altre parole, entro e non oltre i 30 giorni successivi all’arrivo del preavviso di fermo, il contribuente dovrà recarsi presso gli sportelli di Equitalia e dimostrare che il bene è strumentale alla sua attività professionale.

 


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