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Il Decreto Fare fa il bis, energia nuova per famiglie e PMI

settembre 6 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Economia

Giù le bollette della luce, dentro il ‘tutor’ per le aziende. E nella p.a. parola d’ordine risparmiare.

Secondo atto del Decreto Fare, che puntuale nei piani dell’esecutivo comincia ora a definirsi, con l’estate alle spalle. Il mantra lungamente invocato quando parliamo di pubblica amministrazione tricolore è uno solo: semplificazione, snellimento, meno burocrazia.

È questa, insieme ad altre misure per tagliare il costo della bolletta elettrica e a nuovi strumenti telematici, una delle prime novità del Decreto Fare bis che il governo definirà entro metà settembre, seguendo la rotta tracciata col primo provvedimento ma concentrando l’attenzione su famiglie e piccole e medie imprese.

Proprio in quest’ottica, il ‘Fare 2′ conterrà un taglio alle bollette dell’elettricità per un totale di 3 miliardi, 2 per le aziende e uno in direzione delle case. L’anticipazione giunge dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, intervenuto a Radio Uno Rai: «Stiamo lavorando a una riduzione delle bollette con uno scostamento nel tempo degli oneri per le rinnovabili attraverso l’emissione di obbligazioni — ha confermato — che porteranno, stimiamo, a un taglio di 3 miliardi per il primo anno».  Fra le altre misure attese, provvedimenti all’insegna di una politica industriale incentrata sulla sostenibilità con incentivi e sostegno alle imprese, e «misure importanti per il sostegno all’innovazione e alla ricerca e stiamo immaginando nuove forme di finanziamento attraverso la Bei», ha continuato De Vincenti.

In fatto di burocrazia, dovrebbe tornare la figura prevista dal Ddl di giugno del cosiddetto ‘tutor aziendale’ presso lo Sportello unico per le Attività produttive: il suo compito sarà facilitare il rapporto fra imprese e pubblica amministrazione e snellire la babele di carte e passaggi necessari per aprire un’attività. Una misura che si spera possa sgravare il mondo produttivo e incentivare l’apertura di nuove aziende. Altra novità importante tocca le norme sulla conferenza dei servizi, che il legislatore ha pensato nel 1990 per velocizzare gli iter di analisi e approvazione dei progetti riunendo a un unico tavolo tutte le diverse amministrazioni coinvolte.  Nonostante le novità introdotte nel 2000 in fatto di innovazione, troppo spesso rimane legata agli strumenti tradizionali, dilatando tempi e procedure. Il ‘Fare 2′ torna sul tema, e prova ad allineare la p.a. con le risorse tecnologiche già ampiamente in uso nel business tra i privati: basta riunioni fisiche, largo a più economici e flessibili tavoli virtuali, a cui le diverse amministrazioni partecipano telematicamente, e non necessariamente nello stesso momento.

 


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