Moda, Tessile, Abbigliamento

Immagine Italia & Co, una scommessa vinta (SCARICA QUI IL CATALOGO)

febbraio 13 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

“Per cambiare dovete prendere dei rischi e dovete trovare qualcuno che vi sostenga” . Franca Sozzani dal palco dello “Swarovski Award for Positive Change 5 dicembre 2016

11 febbraio 2017 – Torna Immagine Italia &Co. 2017: dall’11 al 13 febbraio p.v. a Firenze in Fortezza Da Basso. Decimo anniversario per la fiera dedicata alle anteprima di collezioni intimo lingerie.
Un percorso intenso ed interessante che nasce come piattaforma di lancio del binomio biancheria per la casa e biancheria intima-lingerie. Dopo sei anni: la metamorfosi. Immagine Italia &Co. diventa l’unico appuntamento in Italia per il settore biancheria intima e lingerie.
In questi due lustri si conta la presenta di oltre 3.400 brand per una partecipazione che supera i 90mila visitatori.
Sembra ieri quando la Camera di Commercio di Pistoia ha intrapreso questa ambiziosa sfida a favore delle imprese di settore. L’obiettivo era quello di mettere a disposizione del sistema imprenditoriale un format che partisse dal know how del “fare impresa” per passare al confronto e quindi al business.
Ambizioso per una Pubblica Amministrazione scegliere di mettersi in gioco con le proprie risorse e dimostrare di essere competitiva, per capacità, tempi e risultati, nell’organizzazione di grandi eventi.
Le imprese da sostenere sono diventate sostenitrici di Immagine Italia &Co. e così anche molti dei principali Organi di informazione che ci hanno dato spazio amplificandone gli effetti.
Ecco che, edizione dopo edizione, viene conquistato il posizionamento di rilievo che oggi Immagine Italia & Co. vanta e difende nel panorama fieristico internazionale di settore.
Immagine Italia & Co. resta, infatti, un appuntamento annuale imperdibile per tutti gli operatori dell’underwear sia italiani che esteri ai quali viene riservato in esclusiva l’ingresso della fiera.
All’edizione 2017 di Immagine Italia & Co. espongono 240 brand, fra i più prestigiosi.
Il 70% degli espositori è italiano mentre il restante 30% è estero ed esattamente proveniente da: Francia, Spagna, Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Polonia, Slovenia, Lettonia, Olanda, Corea.
Questo il link per visualizzare l’elenco dei nominativi presenti:

http://www.immagineitalia.org/espositori_edizione_2017.asp?ln=&idtema=1&idtemacat=1&page=informazioni&idcategoria=1239

Protagonista, come sempre, l’appuntamento “fashion” quotidiano con le sfilate moda collettive ed individuali.
Sulle passerelle sfilano capi ed accessori intimo-lingerie in perfetta sintonia con le più attuali tendenze moda. La tipologia dei prodotti esposti è di fascia alta e medio-alta.
In crescita anche la partecipazione dei Mass Media, Blogger e Instagramers che riconoscono ad Immagine Italia&Co. il ruolo di incubatore dei must have sulle tendenze moda per l’autunno-inverno dell’anno successivo.
Confermata la collaborazione con Cristina Lodi di http://www.2fashionsisters.com/ Blogger ufficiale di Immagine Italia &Co già dall’edizione 2015.
Razionale, elegante e spaziosa nel suo consolidato concept, Immagine Italia &Co. mantiene la definizione di “salotto delle fiere”, ideale per incontrare le migliori proposte ottimizzando tempi ed occasioni di business.

L’impronta “green” della fiera, attraverso la fornitura di piante ornamentali, è firmata, anche per l’edizione 2017, dal Distretto Rurale Vivastico Ornamentale di Pistoia in collaborazione con l’Associazione Vivaisti Italiani.

I BUYER OSPITI DELLA FIERA
Ogni anno la Camera di Commercio di Pistoia, ente organizzatore dell’evento, mette in campo un’intensa strategia di promozione e internazionalizzazione che, attraverso inviti ed ospitalità, è finalizzata ad incrementare, edizione dopo edizione, la partecipazione di buyer italiani e stranieri.
Complessivamente sono oltre 180 i buyer ospitati.
Fra questi: boutique di lusso, grandi magazzini, negozi al dettaglio, negozi on-line, catene di negozi, agenti, distributori e importatori.
Nel dettaglio: i buyer italiani sono provenienti per il 60% dal Nord Italia, per il 20% dal Centro Italia e per il 20% dal Sud Italia.
I buyer stranieri sono provenienti da diciassette Paesi: Arabia Saudita, Turchia, Egitto, Russia, Ucraina, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Belgio, Malta, Cipro, Grecia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Portogallo.

DATI ECONOMICI SUL SETTORE
Alla data del 30.09.2016 il settore della produzione della biancheria intima conta in Italia 1.777 imprese attive, con un totale di circa 15.419 addetti, che se sommati al settore della calzetteria, fanno 2.666 imprese con oltre 28.500 addetti.
Per quanto riguarda la biancheria intima, la regione con il maggior numero di imprese è la Lombardia (425 imprese che costituiscono il 23,9% del totale Italia) a cui seguono la Puglia (374 imprese, il 21% del totale) e la Campania.
La Toscana si trova al quarto posto insieme al Veneto con 123 imprese attive e pesa sul totale nazionale per il 6,9%.
Pistoia risulta la seconda provincia per importanza a livello regionale dopo Firenze con il 27,6%% del totale imprese toscane del settore e al 13° posto a livello nazionale con il 1,9% del totale Italia.
Anche nel comparto di produzione di calzetteria fa da padrona la Lombardia con 581 imprese attive (il 65,4%). Seguono la Puglia (127 imprese, il 14,3%) e la Toscana con il 4,2%.
Negli ultimi 6 anni, dal 30.09.2010 al 30.09.2016 il settore della biancheria intima a livello nazionale ha subito una contrazione nel numero delle imprese pari a -19,5%.
Per il settore della calzetteria il dato è anche peggiore e il calo è stato di -29,4%.
Il fenomeno di diminuzione delle imprese è generalizzato in tutto il territorio nazionale, anche se con diversi andamenti.
Per la biancheria intima la Lombardia è diminuita del 15,7% come numero di imprese, la Toscana subisce una flessione di entità superiore al dato nazionale, ovvero il -21,2%.
Nel comparto “Calzetteria” invece subisce un calo maggiore rispetto alla media nazionale proprio la Lombardia (-29,7%) e la Puglia (-35,2%) mentre la Toscana contiene le perdite con un andamento pari a -5,1%.
Pistoia, la seconda provincia a livello regionale in termini di rappresentatività di imprese nel settore della biancheria, accusa una flessione significativa (-26,1%), mentre nel comparto calzetteria aumenta le imprese del 16,7%.
Tuttavia il peso del valore delle esportazioni di questi settori è sempre considerevole.

Nel settore della biancheria intima, nel periodo gennaio-settembre 2016 a livello nazionale sono state esportate merci per un valore di oltre 2 miliardi e 476 milioni di euro, con una variazione in crescita rispetto allo stesso periodo del 2015 pari a + 6,1%.

La bilancia commerciale in questo settore si conferma negativa anche se diminuisce rispetto agli anni passati la forbice fra le importazioni e le esportazioni: nei primi 9 mesi del 2014 le esportazioni avevano rappresentato il 91,9% delle importazioni in valore, dello stesso periodo del 2015 sono scese a rappresentarne l’88,9%, per risalire nel 2016 al 93,2%.
Dal 2015 al 2016, sempre con riferimento ai primi 3 trimestri dell’anno, le importazioni sono cresciute infatti solo del 1,3%.
I paesi dove maggiormente si sono indirizzati i flussi export nei primi 3 trimestri del 2016 sono principalmente europei (il 77%), in aumento rispetto al 2015 del 5,5%.
La distribuzione per i principali partner europei è la seguente:
• Francia (11,1% del totale esportato con una crescita del 4%),
• Germania (11% del totale esportato con una crescita di 9,9%)
• Regno Unito (8,9% del totale esportato con una crescita pari a 12,8%)
• Spagna (8,8% del totale esportato con un aumento del 3,6%)
• Svizzera (5,6% del totale esportato con un aumento del 4,3%)
Da rilevare la ripresa del valore di biancheria intima esportato in Russia dopo il 2015 particolarmente negativo. Nel periodo in esame risulta in crescita del 11,8%, rappresentando il 3,1% del totale.
Notevole l’export verso l’Asia (15,8% del totale esportato con un aumento del 12%).
Diminuiscono leggermente le esportazioni negli Stati Uniti che raccolgono il 4,6% del totale esportato con una flessione nei primi nove mesi del 2016 pari a -0,9%
Nel medio oriente è indirizzato il 3,8% del valore esportato totale con una variazione di aumento del 17,4%.

Diversi gli andamenti nel settore della calzetteria.
Nel periodo gennaio-settembre 2016 a livello nazionale sono state esportate merci per un valore di quasi 504 milioni di euro, con una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2015 di -1,7%.
I mercati di riferimento sono quasi esclusivamente in Europa, che riceve il 92% dei flussi e che vede un aumento del valore esportato pari a +0,5%.
Diminuiscono invece le esportazioni dirette in America, -22,4% (4,2% del totale), e in Asia -5,5% (3,1% del totale).
Di contro, le importazioni , con un valore complessivo di 264 milioni di euro, crescono di un valore pari a +5,8%, anche se si mantiene positiva la bilancia commerciale del settore.

TENDENZE MODA
Essenzialità, autenticità, ricerca queste le parole d’ordine anche nella biancheria intima che sia essa sportiva, elegante, sensuale o di lusso.
Si potrebbe definire “elogio dell’estetica non convenzionale”.
La donna continua ad investire su se stessa, indossando la sua femminilità che libera il suo corpo lasciando che si esprima anche attraverso le sue imperfezioni.
“IO scelgo ciò che sono e non ciò che devo essere!”
Ecco come si classificano le scelte di acquisto della donna di adesso:
• Gusto Millenials: massima liberta di tagli e visioni con una prevalenza di scelte di tipo grafico e minimale, audaci e fresche, per esaltare al massimo una bellezza giovane capace di farsi apprezzare dai cosiddetti millenials. Si tratta di un gusto trasversale che intercetta molteplici individualità fino a guardare all’ultima tendenza: il genderless
• Gusto active e athleisure: mantiene uno spazio irrinunciabile in quanto connesso con il benessere della persona. La ormai riconosciuta esigenza di praticità si abbina con prodotti che privilegiano il comfort, l’essenzialità anche attraverso tessuti traspiranti, termoregolanti e tecnici da usare nella vita quotidiana e non solo in ambito strettamente sportivo.

• Gusto prezioso: gioca sulla ricerca di nuance particolari ottenute attraverso trasparenze, sovrapposizioni multistrato e contaminazioni di tessuti diversi, a tratti persino usurati dal tempo. Denominatore comune: materiali sempre pregiati e di altissima qualità come broccati, damascati, intrecci quasi si trattasse di tappezzeria.
• Gusto basic chic che vira verso un classico di tendenza: evergreen, irrinunciabile nella lingerie femminile. Ricerca sul tessuto, vestibilità, originalità delle applicazioni. Si spazia dalla artigianalità all’impiego di taglio laser, incisioni ed altre innovative forme di lavorazione.
• Gusto eco-fashion: stimola la creatività e la ricerca delle aziende insistendo su nuovi filati bio based, sulla rigenerazione di materiali e dei processi produttivi eco friendly. Il prodotto finale possiede così un valore aggiunto speciale che lo qualifica per un determinato target di clientela sempre più esigente in questo ambito.
• Gusto curvy: il trionfo della donna piena e generosa. La biancheria intima è ormai consacrata ad esaltare le forme femminili, più che a contenerle. Nessuna rinuncia alla sensualità, alla praticità, alla fantasia. Questo segmento produttivo presenta grandissime potenzialità e conferma che il mercato lo fa la donna e le sue concrete esigenze che sempre di più si dimostrano essere non allineate ai canoni di bellezza imposti dal core business.
• Gusto daywear: Bridget Jones ci ha fatto apprezzare il comodo, sformato, pigiamone. Oggi il day wear è un mix di cool e comfort. E’ carino, ironico, bello, elegante, avvolgente, caldo, allegro e anche sexy. Ed ecco quindi le proposte per giacche morbide, spolverini leggeri che sconfinano nell’abbigliamento casual da portare anche fuori casa.
• Gusto Luxury classic night wear. Qui incontriamo la grande tradizione artigianale italiana per completi (camice da notte, sottovesti e vestaglie da camera) che richiamano le dive del grande cinema. Stile apprezzato soprattutto da quei mercati che cercano lusso estremo e prodotto di gamma top.

L’intimo che sconfina e diventa protagonista:

• Il bralette oscura il pushup? Le ultime passerelle, lo streetstyle, le fashion icons internazionali hanno scelto il bralette perché non stringe, non strizza, non stressa ed esprime la donna per quello che é. Il bralette non uniforma il corpo della donna ad unico modello. Il bralette mostra la forma reale. E poi, proprio per la sua plasticità, può essere declinano in mille modi, può essere essenziale o arricchito di nastri, fiocchi, incroci lacci.
Trend del trend: portarlo a vista sotto un camicia aperta o una maglietta. E, per le più modaiole, perfino sopra l’abbigliamento.
• Pjgiama style. Amato da Coco Chanel e Greta Garbo, sulle passerelle delle ultime sfilate, è stato ufficializzato da alcuni dei maggiori stilisti come Stella Mc Cartney e Paul Smith. Il pigiama da donna è ormai un protagonista assoluto. Ciò che lo rende glam e massimamente trend sono i materiali: sete, broccati, raso. Sempre preziosi, morbidi. Può diventare total look per serate elegantissime oppure può essere alleggerito: la casacca la ritroviamo magari con i jeans; i pantaloni palazzo magari con una Tshirt.

A corpo a corpo:
• Tattoo Legwear ovvero calze tatuaggio. Una ennesima novità per puntare l’attenzione su un accessorio che può fare la differenza nel look di una donna. Poi ci sono le infinite variazioni di calze, calzini, collant, leggings veri e propri, francesine, ecc. Creatività è la parola d’ordine: la differenza la fanno la scelta del colore, delle fantasie della pesantezza del materiale. Le proposte di abbinamenti – anche arditi – con scarpe, sandali invernali ed estivi fanno del legwear un must della moda.

• Bra-fitting style. Negli ultimi anni l’accettazione di sé – a fronte di una immagine femminile perfetta e stereotipata – è ormai una conquista acquisita. Messa da parte l’invasiva chirurgia estetica, accantonata l’idea di reggiseni che rendono le donne tutte uguali e tendenzialmente oggetto di desiderio, stanche di apparire ciò che non si è le donne si sono orientate finalmente sulla accettazione di sé. L’intimo è il primo confronto con questa tendenza e da qui il successo della attenzione alle forme, alle linee, alla differenziazioni delle taglie fino al successo delle boutique di bra fitting. Vincono, insomma, le proporzioni del corpo.

L’intimo maschile:
Appeal tecnico e di stile con un pizzico (o anche più) di fantasia.
L’intimo maschile si presta meno alle mode ma non alle interpretazioni.
Sono i dettagli che fanno la differenza. Preferenza per filati pregiati, assorbenti, morbidi, performanti che regalano comfort e allontano rischi di allergie.
Predilizione per tessuti tecno e tagli ergonomici. Insomma la parola d’ordine è la Qualità.
Per i più eccentrici si aprono scenari incredibili rappresentati da colori sgargianti e fantasie senza limiti. L’uomo ha imparato a giocare con il proprio corpo riservando divertenti sorprese sia per underwear che leg-manìa.

Il colore: la palette colori, oltre ai tradizionali bianco e nero, alle tonalità cipria e polvere, punta sulla ricerca di una resa coloristica efficace, brillante, setosa. Tale effetto permette anche di proporre soluzioni vivaci ispirate alla tendenza rainbow che ritroviamo anche nel settore abbigliamento e acconciatura.

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