IV trimestre positivo per il meccanotessile italiano
febbraio 13 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Como, News, PratoIndice degli ordini in crescita sia sul mercato interno che all’estero per il settore italiano delle macchine tessili. Salmoiraghi: “Ora occorre rilanciare gli investimenti di beni strumentali e fare sistema sui mercati esteri”.
In base all’indagine congiunturale condotta da ACIMIT, l’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili, nel quarto trimestre del 2012 l’indice degli ordini di macchine tessili è aumentato del 22% rispetto al trimestre precedente, per un valore assoluto di 130,4 punti. Ancora più significativo l’aumento rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (+46%).
La raccolta ordini complessiva ha beneficiato del buon andamento della sua componente interna. Sul mercato italiano, infatti, l’indice è cresciuto del 47% rispetto ai tre mesi precedenti. Il valore si attesta a 83,5 punti. Più contenuta la crescita della raccolta sui mercati esteri (+20%).
“I dati del quarto trimestre sono confortanti, commenta Sandro Salmoiraghi, Presidente ACIMIT, e rappresentano un buon viatico per il 2013, ma intanto dobbiamo fare i conti con una chiusura 2012 in flessione rispetto al 2011”.
Infatti su base annua l’indice segna un arretramento del 4% per un valore di 108,6 punti. All’estero il confronto rispetto all’anno precedente registra un lieve calo (-1%), mentre il mercato interno totalizza una diminuzione del 21%.
“In Italia scontiamo il clima di scarsa fiducia nel futuro, comune sia alle imprese che alle famiglie, osserva Salmoiraghi. Occorrono riforme come quelle recentemente prospettate da Confindustria per alimentare la crescita. Ridurre i costi delle imprese a partire dal lavoro e rilanciare gli investimenti in beni strumentali devono essere temi prioritari nella politica industriale che il prossimo Governo avrà il compito di realizzare”.
“All’estero, dove le nostre aziende realizzano l’80% del fatturato, conclude il Presidente ACIMIT, occorre presentarsi come sistema strutturato. Per questo chiediamo che siano fornite all’ICE maggiori risorse da destinare alla promozione del Made in Italy nei mercati esteri, senza disperdere i fondi pubblici per l’internazionalizzazione in mille rivoli”.