Moda, Tessile, Abbigliamento

LA MODA JUNIOR NEL 2025 Nota a cura di Confindustria Moda

novembre 28 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Economia, News

Commercio con l’estero nei primi sette mesi del 2025

Secondo le elaborazioni effettuate dall’Ufficio Studi Economici e Statistici di Confindustria Moda, nel periodo gennaio-luglio 2025 le vendite estere di moda bebè, se si circoscrive l’analisi al solo abbigliamento per neonati (per il quale si possono isolare le voci doganali di pertinenza e, quindi, i flussi commerciali con l’estero per nazione), hanno assistito a un incremento del +2,2%, portandosi a 91,4 milioni di euro.

Con riferimento agli sbocchi commerciali, si sottolinea come entrambe le macroaree si siano rilevate favorevoli per il comparto: il mercato comunitario mostra un aumento del +3,6%, mentre le aree extra-UE crescono del +1,2%. A fronte delle dinamiche registrate, il mercato extra-UE copre il 56,8% dell’export totale di abbigliamento per neonati, confermandosi il maggior “acquirente”, mentre il mercato comunitario assorbe il 43,2% delle vendite.

Nel periodo in esame, gli Emirati Arabi Uniti diventano la prima destinazione dell’abbigliamento per neonati, grazie a un’importante crescita del +23,2%, che li porta a raggiungere i 9,2 milioni di euro, pari al 10,0% dell’export totale.

Scendono al secondo posto gli Stati Uniti, che si assicurano 7,7 milioni di euro a seguito di una flessione del -8,6%, che riduce la loro incidenza all’8,5%.

La Spagna, terza per valore con 7,4 milioni, mostra un calo meno marcato del -3,6%, mantenendo una quota dell’8,1%. La Francia, appena sotto la Spagna, presenta un aumento del +2,4%, con un’incidenza del 7,9%. Tra i mercati emergenti spicca la Cina, che, con un’importante crescita pari al +42,2%, supera i 4 milioni di euro, consolidandosi con un’incidenza del 4,4%. Anche Israele segna un balzo straordinario, raggiungendo un valore di 3,9 milioni e una quota del 4,3%. La Polonia, con un incremento del +71,7%, rafforza la propria posizione a 3,7 milioni, mentre la Germania registra un calo rilevante del -12,4%, scendendo sotto i 4 milioni e segnando una contrazione importante in un mercato tradizionalmente cruciale. La Russia mostra una ripresa con un +22,1% e 3,1 milioni (va ricordato che per diversi anni il mercato russo è stato il primo acquirente del childrenswear italiano), mentre il Portogallo cresce del +15,3%. Qatar e Arabia Saudita confermano trend positivi, rispettivamente con aumenti del +28,4% e del +23,2%, a conferma dell’interesse crescente verso i mercati mediorientali. Tra i paesi europei con quote più contenute, il Belgio si distingue con una crescita robusta (+128,6%), mentre Bulgaria, Paesi Bassi e Grecia registrano performance negative, con cali superiori al -9%.

Passando ora ad analizzare le importazioni dall’estero in Italia, sempre con riferimento al solo abbigliamento bebè, si evidenzia una dinamica positiva pari al +17,1%, con aumenti diffusi tra quasi tutti i principali paesi fornitori. La Spagna si conferma primo supplier, nonostante una flessione del -4,0%, con un valore pari a 46,8 milioni di euro e un’incidenza del 22,1% sull’import totale. La Cina, seconda, cresce del +29,4% e raggiunge i 33,5 milioni di euro, pari al 15,8% del totale. Segue il Bangladesh con un incremento del +26,7%. Francia e Paesi Bassi, con un’incidenza analoga attorno al 9,5%, registrano variazioni positive del +18,0% e del +21,9%. L’India cresce del +12,0%, mentre la Polonia registra l’aumento più marcato, con una variazione a tre cifre, arrivando a rappresentare il 4,1% dell’import di comparto. Anche la Germania archivia un deciso incremento delle importazioni, pari al +67,5%; la sua incidenza sul totale è del 2,3%. Gli altri paesi della top 15 chiudono quasi tutti in positivo, con l’eccezione della Turchia, nona, in calo del -6,3% e con uno share del 2,2%, e della Tunisia, che registra una contrazione del -60,6% e con una quota contenuta allo 0,8%.

Indicazioni dal mercato italiano

Secondo le rilevazioni di Sita Ricerca effettuate per conto di Confindustria Moda, da settembre 2024 a febbraio 2025 il sell-out di moda junior (accezione questa che comprende l’abbigliamento in maglia e tessuto per ragazzi/e di età tra 0 e 14 anni, intimo ed accessori inclusi) ha evidenziato una sostanziale stabilità, con una lieve flessione a valore del -0,1%, a fronte di una moderata crescita dei volumi pari al +0,4%. Analizzando il dato per segmento, emerge che a perdere maggiormente è stato il comparto neonato, che ha registrato un calo del -1,1% a valore; seguito dal segmento ‘bambino’ che ha contenuto la contrazione al          -0,1%; al contrario la ‘bambina’, strutturalmente preponderante, ha registrato una debole crescita del +0,1%.

Sotto il profilo temporale, la stagione Autunno/Inverno 2024-25 ha archiviato, come anticipato, una dinamica stabile, senza variazioni significative. L’analisi dei singoli bimestri mostra un inizio di stagione positivo: il periodo settembre-ottobre ha registrato un incremento a valore del +4,9%. I due bimestri successivi, al contrario, hanno chiuso in territorio negativo. Il bimestre centrale (novembre-dicembre) ha segnato una lieve flessione del -0,6%, mentre il bimestre conclusivo (gennaio-febbraio) ha evidenziato una contrazione più marcata, pari al -3,7%.

 


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