La sostenibilità nel marchio Seri.co in uno studio di Sistema Moda Italia
febbraio 20 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Como, NewsStrumenti per la rendicontazione ambientale e sociale delle aziende tessili
Continua il percorso del marchio Seri.co a sostegno delle aziende del distretto di Como, e non solo, nei propri cammini verso la sostenibilità.
Dal 2001, nascita del marchio di qualità del prodotto tessile italiano, ad oggi, gli obiettivi di miglioramento hanno portato allo sviluppo di un complesso sistema di gestione che vede le aziende certificate impegnate nell’adozione di politiche e strumenti efficaci per la riduzione degli impatti ambientali e sociali in azienda e sul territorio.
Il tema dello Sviluppo Sostenibile all’interno dell’industria del fashion ha introdotto e maturato un approccio fondato sulla responsabilizzazione di tutte le parti interessate a cui il marchio Seri.co ha aderito al fine di supportare le aziende nell’attuare quei processi indispensabili, non solo per rispondere alle esigenze del mercato e dei programmi promossi dai brand a garanzia del prodotto tessile, ma anche a gestire e, conseguentemente, minimizzare i rischi in termini di ambiente e sicurezza.
Da monte a valle, tutte le aziende certificate della filiera del distretto di Como, dai fornitori di materia prima e prodotti chimici fino ai converter in stretta relazione tra di loro ed accomunate dagli obiettivi e dai principi insiti nel marchio Seri.co, sono state chiamate a misurarsi rispetto ai propri obiettivi ambientali e sociali.
Il 19 febbraio alle 10 presso la sede di SMI Sistema Moda Italia – Milano, il Centro Tessile Serico di Como ha condiviso con le aziende del settore, i brand e le associazioni con cui collabora, gli strumenti sviluppati per elaborare una precisa rendicontazione delle performance sociali ed ambientali delle aziende certificate, attraverso l’individuazione di molteplici indicatori (KPI – Key Performance Indicators), le Schede tecniche n. 25 e 26 che si sommano alle 24 Schede che caratterizzano il prodotto e il processo tessile oggetto della certificazione Seri.co.
In questa occasione sono stati presentati, nella massima trasparenza, i primi dati aggregati raccolti, che rappresentano un interessante spaccato della realtà industriale tessile; inoltre abbiamo ascoltato gli sviluppi che il marchio Seri.co intende portare avanti con le aziende del team ed i progetti in atto in tema prevalentemente ambientale.
Abbiamo avuto l’opportunità di sentire anche la voce di ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals), di cui il marchio Seri.co è contributore; Fondazione che ha maturato un intenso programma per lo sviluppo e la divulgazione di strumenti e metodi all’interno della filiera tessile internazionale, finalizzati alla riduzione delle emissioni di sostanze pericolose.
‘’Il marchio Seri.co da quasi 20 anni collabora con 57 aziende del distretto comasco nel risolvere le diverse problematiche produttive con analisi e consulenze presso il Centro Tessile Serico, ma soprattutto promuove progetti mirati alla formazione e al miglioramento della produzione a 360° sia dal lato puramente tecnico qualitativo che socio ambientale con le 23 diverse schede, il codice etico, gli aggiornamenti della scheda 24 con le sostanze consigliate e i loro limiti di presenza; le neonate schede 25 e 26 sono il frutto di questa collaborazione e della trasparenza nelle informazioni che tutto il mercato tessile ci richiede’’ ha commentato Roberto Cozzi – Presidente Comitato Gestione Seri.co.
“Il nuovo sforzo che il marchio Seri.co ha chiesto a tutte le aziende certificate ha come obiettivo la misura dello sviluppo sostenibile, che il protocollo della certificazione impone nell’ottica di un continuo miglioramento. Il Centro Tessile Serico ha implementato uno strumento dinamico e comune che consente a ciascuna impresa di misurarsi rispetto ai propri obiettivi in ambito ambientale e sociale, a confrontarsi con le realtà del distretto ed individuare le aree di miglioramento, e permetterà nel tempo di valutare in modo immediato i progressi, le necessità di sviluppo e di progettualità” ha precisato Giorgio Penati – Presidente Centro Tessile Serico.
“In questo momento di necessario cambiamento, la reale esigenza di un’azienda che voglia mettersi in gioco e migliorare realmente la sua operatività attuale è quella di MISURARE le proprie prestazioni per arrivare a COMUNICARE i propri miglioramenti, le proprie iniziative in modo oggettivo, con dati a supporto. L’iniziativa del marchio Seri.co va proprio in questa direzione e rappresenta sicuramente una best practice di distretto” ha dichiarato Andrea Crespi, Consigliere Delegato per la Sostenibilità di SMI. “Come SMI per un approccio generale, adatto a tutti i comparti della filiera TA, promuoviamo una metodologia volontaria, raccomandata a livello UE, che consente di confrontare in modo oggettivo due prodotti/processi: PEF (Product Environmental Footprint, Impronta Ambientale di Prodotto) e OEF (Organization Environmental Footprint, Impronta Ambientale di un’Organizzazione).”