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Le macchine tessili italiane sempre più green grazie all’innovazione

giugno 22 | Pubblicato da Luigi Sorreca | Biella, Carpi, Como, News, Prato

Nell’annuale Assemblea dei Costruttori Italiani di macchine tessili si è parlato di sostenibilità quale valore aggiunto per tutta la filiera tessile. Ai processi di innovazione sostenibile contribuiscono anche le tecnologie italiane grazie al forte impegno dei costruttori sul fronte innovativo.

L’innovazione al centro del rilancio del meccanotessile italiano. Lo ha detto all’Assemblea di ACIMIT, l’associazione di categoria, la presidente Raffaella Carabelli, presentando i dati dell’industria meccanotessile italiana. Nel 2015 la produzione è apparsa in aumento del 13%, per un valore di 2,6 miliardi di euro e le esportazioni sono cresciute del 15% (2,2 miliardi). Un progresso che non si vedeva nel settore dal 2011. Frutto dei segnali di recupero sul mercato interno e della ripresa del più importante mercato mondiale per le macchine tessili: la Cina. A giocare un ruolo fondamentale è stata, però anche l’edizione italiana di ITMA, la principale rassegna mondiale del settore, svoltasi lo scorso novembre a Milano. Un successo sia per le tante innovazioni tecnologiche presentate che per l’affluenza di visitatori.

I costruttori italiani hanno recitato un ruolo preponderante nei nuovi trend tecnologici visti in ITMA “L’innovazione risulta essere l’elemento discriminante tra chi ce l’ha fatta a superare il lungo periodo di contrazione dell’attività produttiva e chi invece ha dovuto muoversi nelle retrovie, spiega Carabelli. E nel futuro ancora di più sarà l’innovazione a fare la differenza nel nostro settore”. Il terreno su cui l’industria tessile gioca la propria competitività è quello della sostenibilità, ambientale, economica e sociale. Sotto la pressione di regolamenti e normative sempre più stringenti, sollecitata dai movimenti ambientalisti e dalle politiche precauzionali sulla sicurezza chimica di alcuni importanti brand, la filiera tessile si misura con tematiche nuove: dall’eliminazione delle sostanze pericolose dai processi, al risparmio idrico ed energetico, dalla tracciabilità della supply chain al riciclo dei materiali giunti a fine vita.

In tale contesto ricerca e innovazione assumono una funzione fondamentale e l’industria meccanotessile italiana si pone all’avanguardia. “Grazie al nostro progetto Sustainable Technologies, conferma la presidente di ACIMIT, sono state assegnate a macchine innovative e sostenibili più di 1000 Targhe Verdi. Un risultato importante che valorizza l’impegno progettuale e scientifico delle oltre 40 imprese aziende al progetto e che ha riscontri oggettivi importanti”. Infatti, grazie alle nuove tecnologie sostenibili sviluppate dai produttori italiane, nel 2014 sono state risparmiate all’ambiente 221mila tonnellate di CO2eq., pari alla riduzione delle emissioni di CO2eq. generate da 38mila automobili.

L’innovazione sostenibile è quindi tra i principali obiettivi di ACIMIT, un obiettivo che può essere raggiunto solamente attraverso la stretta collaborazione con i destinatari della ricerca innovativa, i produttori tessili. Per conoscerne i progetti e cogliere le aspettative della filiera tessile in tema di sostenibilità ACIMIT ha promosso, in collaborazione con Blumine/sustainability-lab una ricerca che ha riguardato una trentina di imprese tessili già impegnate a rendere più green i propri prodotti e processi. L’indagine evidenzia l’importante ruolo delle tecnologie nei programmi di sostenibilità delle aziende intervistate (un imprenditore su due ritiene il loro ruolo indispensabile).

La tavola rotonda che ha seguito la presentazione della ricerca ha visto la partecipazione di Graziano Brenna, titolare della Tintoria Filati Portichetto, Andrea Cavicchi, Presidente di Confindustria Toscana Nord, Alan Garosi, marketing manager di Fulgar e Flavio Tonello, costruttore meccanotessile. Per i rappresentanti del tessile la tecnologia sostenibile deve ridurre i consumi energetici ed essere versatile, permettere un risparmio delle sostanze chimiche di processo e garantire la piena sicurezza degli operatori. Procedere insieme sulla strada dell’innovazione ed intensificare la collaborazione tra tessili e meccanotessili è stata opinione comune dei relatori. Ha chiuso i lavori della giornata Domenico Sturabotti, direttore di Fondazione Symbola, che ha sottolineato l’importanza del percorso intrapreso dall’industria italiana, che ha puntato decisamente sulla sostenibilità a tutto campo, riguardo al prodotto e ai processi produttivi.


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