Moda, Tessile, Abbigliamento

Le strategie del lusso in un mercato che cresce del 9-10% all’anno

ottobre 4 | Pubblicato da Luigi Sorreca | News

Patrick Chalhoub ha presentato oggi a Milano il primo white paper dello Chalhoub Group dal titolo “Il lusso in Medio Oriente: un target semplice?” per aiutare il fashion system a comprendere meglio dinamiche e peculiarità di un mercato che continua a crescere a un ritmo annuo del 9-10%.

“Il Medio Oriente riunisce Paesi molto diversi tra loro per cultura, leggi e anche attitudini nei confronti della moda e dei prodotti di lusso,” ha esordito Patrick Chalhoub, co-ceo di Chalhoub Group a Dubai, uno dei più grandi player del settore luxury, presente in 14 nazioni del Middle East, con oltre 470 punti vendita, più di 9mila dipendenti di 92 diverse nazionalità.

“Il nostro white paper, focalizzato sugli Stati del Gcc (The Cooperation Council for the Arab States of the Gulf, ndr) evidenzia la forte dinamicità, potenzialità e unicità  di questi mercati – has piegato Chalhoub -.  Per esempio Dubai è una realtà molto viva, dove è presente l’85% dei brand del mondo, più di quanti ce ne siano a Londra e la gente ama abbandonarsi ai piaceri del lusso”. Ad Abu Dhabi invece l’approccio è più elitario, in Kuwait si tende a scegliere un brand perché piace e non perché è uno status symbol e in Arabia Saudita c’è chi si affida ai marchi più noti e consolidati e chi tende a esprimere negli acquisti più la propria personalità.

“Inoltre – ha proseguito l’imprenditore – è indispensabile considerare che nel Gcc il 50% della popolazione ha meno di 21 anni e se da un lato i giovani restano legati alla tradizione dall’altro manifestano un forte desiderio di unicità e di differenziazione”.

In un mercato che si è sviluppato negli ultimi 25-30 anni la shopping experience diventa dì fondamentale importanza e deve essere declinata nella scelta più ampia possibile e in un servizio di alta qualità sempre più orientato al consumatore.

Dal suo osservatorio privilegiato Stefania Saviolo, direttore Mafed Sda Bocconi, indica  le quattro “S” strategiche per il retail: “La struttura (dei mall/punti vendita), la selezione (dell’offerta), lo staff (in grado di approcciare i differenti tipi di clientela) e il seamless (l’attitudine dei consumatori di passare senza soluzione di continuità dall’online all’offline)”.

Come ha spiegato Armando Branchini, vice presidente di Fondazione Altagamma il mercato mediorientale del lusso, dominato non solo dai Paesi del Golfo ma anche dal Libano, Giordania e Iran, vale 6,5 miliardi di euro, pari al 3,5% dei consumi mondiali di personal luxury good.

“Le previsioni di crescita anche per quest’anno sono nell’ordine del 9-10% – ha confermato Branchini -. E restano buone pure per i prossimi anni, in considerazione del fatto che Dubai, come il Libano, sono dei window market e attraggono molte persone, che Abu Dhabi ha registrato il record per i flussi turistici  e che anche i Paesi come il Qatar stanno evolvendo bene”.

“Fermo restando che fare shopping è parte integrante della nostra vita, un vero hobby e andare in un mall per noi è come essere in un club” ha concluso Chalhoub.

 

e.c. per Fashion magazine

 


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