ll tessile-moda in Italia rivede le stime al ribasso
dicembre 2 | Pubblicato da Luigi Sorreca | NewsL’industria italiana del tessile-moda chiuderà il 2015 con un fatturato in crescita, ma meno di quanto atteso solo sei mesi fa a causa del peggioramento dello scenario globale che ha accumulato nel corso dell’anno crisi russa, terremoto finanziario in Cina, forti oscillazioni valutarie e drammatiche tensioni geopolitiche.
Per questo, secondo le stime elaborate da Sistema Moda Italia (SMI) in collaborazione con l’Università Carlo Cattaneo Liuc di Castellanza, l’anno terminerà con un giro d’affari di 52,6 miliardi, in aumento dell’1,1% contro il +3,8% previsto a giugno. Il trend dovrebbe migliorare nel primo semestre 2016 con un +2,2%.
“Abbiamo risentito del crollo della Russia (-32% le vendite nei primi otto mesi), ha rallentato la Cina (comunque +9,5%), l’Europa è cresciuta meno delle attese”, ha spiegato il presidente Claudio Marenzi (Herno) sottolineando per contro l’andamento positivo degli Stati Uniti.
Il rallentamento dell’export (+1,9% a 29 miliardi nel 2015) ha assottigliato il surplus commerciale con l’estero visto a 8,5 miliardi (-6,9%); in aumento del 6,1% l’import, ma i consumi interni sono in calo; “i mesi di ottobre e novembre mostrano però segni di ripresa”, ha detto Marenzi.
Ancora in contrazione, seppur a ritmi ridotti, il numero degli addetti (-0,3%, pari a 1.200 posti di lavoro nel 2015 a fronte degli oltre 100.000 persi negli ultimi sei anni) e quello delle aziende (-0,7%).
Tornando alle previsioni sui primi sei mesi del 2016, SMI si aspetta una crescita del 2,9% dell’export e del 5% dell’import. All’interno del +2,2% stimato per il fatturato complessivo della filiera, il tessile dovrebbe vedere un incremento dell’1%, l’abbigliamento-moda del 2,9%. Si avvicina invece allo zero la stima sulla diminuzione di aziende e dipendenti, segno di un nuovo equilibrio nel settore dopo il forte ridimensionamento registrato con le crisi del 2005 e del 2009.